21 agosto 2006

RESOCONTO CENA AL "PEPERO", Roma - 25.02.2005

Volevo ora segnalare il ristorante il Pepero, di specialità di mare e siciliane.
C’ero già stato ma ci siamo però tornati per il nostro anniversario (8 lunghissimissimi anni :-) ), ovviamente, essendo febbraio, questa volta abbiamo mangiato al chiuso e non sul gazebo in legno allestito sulla strada, rubando il posteggio a 3 o 4 macchine. Da notare che la strada è secondaria e abbastanza tranquilla.
Con piacere devo confermare la validità della cucina (anche se qualche intingolo era un po’ carico di pomodoro) e del servizio (sempre cortesi le due ragazze: le ho fatte un po’ impazzire per trovare il vino che avevo chiesto).
Abbiamo iniziato con Frittini Misti (dadini di caciocavallo – mini arancini e panelle) e Involtini di melanzane (un sughetto bello carico di pomodoro ma il ripieno di mollica, capperi ed olive triturati era molto ben amalgamato: spesso si rischia di trovarlo stoppaccioso e secco).
Di primo: per lei, Raviolo (gigante) croccante ripieno all’astice con erbe Provenzali (molto fresco il profumo e veramente gradevole il gioco delle consistenze, per me delle Casarecce alla Ferutana con melanzane, dadini di pesce spada e menta (anche questo molto gradevole).
Di secondo: Baccalà gratinato, e sfumato al Marsala, con dadolata di mandorle e caponatina (questa “vera”, servita su una foglia di radicchio). Debbo dire che anche questo piatto mi è piaciuto.

Dopo i primi piatti, visto che la mia lei non aveva inizialmente scelto il secondo, invogliata dal menu e non dalla scarsità delle porzioni, vista la giusta quantità, ha poi optato per un bel calamaro alla piastra con pachino e rucola. I due secondi sono arrivati contemporaneamente.
Per chiudere: uno sformatino di cioccolato con ripieno di cioccolata liquida (ormai un must a Roma) ma ben eseguito (la ragazza ai tavoli - non mi piace chiamarle cameriere - cortesemente ci informa che bisogna attendere una decina di minuti per la preparazione espressa) e, per me, una bella fetta di cassata siciliana (per nulla pesante, come spesso capita, la copertura di pasta di mandorle e ben amalgamato e morbido il ripieno di ricotta).
In accompagnamento: ai dolci, due bicchieri di Passito di Pantelleria e, al resto delle portate, vista la presenza di sapori delicati e dolci (caponata, ecc..) ho scelto una bottiglia di Chiaretto Rosa Mara D.O.C. 2003 dell’Azienda Agricola Costaripa di Moniga del Garda. Il tutto a 104 euro.
La carta dei vini è sopra la sufficienza (qualche bottiglia ha un ricarico un po’ altino, ma nella norma) e si può optare anche per vini al bicchiere.
Il locale è accogliente e caldo, anche se abbastanza piccolo e diviso in due salette, ma i tavoli sono discretamente distanziati.
Ci tornerò un venerdì sera per il cous cous (con la scusa di dover fare un confronto con La Giarra).
Ristorante Pepero, Via Don Orione, 9/11 Tel. 06/7016427 Aperto solo di sera ed a pranzo la domenica e nei festivi. Chiuso lunedì www.ristorantepepero.com

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