Ed eccoci finalmente in Sicilia !
Dopo un tranquillo viaggio da Roma a Napoli e da qui, via traghetto, a Palermo, iniziamo ad attraversare la Sicilia per arrivare a Marina di Ragusa. Sbarchiamo alle 6,30, quando Palermo dorme ancora (oddio: forse è l'ora migliore per visitarla e godersela in pace, ma dopo 14 mesi di lavoro non vediamo l'ora di incontrare il mare ed il sole). Però l'appartamento al residence ce lo daranno soltanto nel tardo pomeriggio quindi una piccola deviazione per iniziare anche a fare i "turisti culturali" si può fare: la prima tappa, con una deviazione di appena 5 o 6 chilometri, è Mazzarino, un paese di origine medievale del centro della Sicilia adagiato su di una collina di circa 500 metri di altezza che si affaccia sulla vallata sottostante, dominata da uno strano colle a punta, quasi fosse una piramide.
Nei giorni precedenti il nostro arrivo ci sono stati forti temporali e le strade del centro della Sicilia sono invase da veri e propri banchi di sabbia, in parte già asciutta per il gran sole, che rendono pericolosa la guida visto che le ruote tendono ad andare per conto loro perdendo un po' aderenza malgrado siano nuovissime. Purtroppo quello delle strade disastrate e per nulla curate sarà un tema che ci si riproporrà dal primo all'ultimo giorno, Palermo compresa. Per fortuna Mazzarino arriva presto e siamo in paese prima che siano le 9, dopo aver fatto colazione al primo autogrill appena usciti da Palermo. Il primo obiettivo è "U Cannuni": il castello arabo, risalente circa all'anno Mille, che deve il suo soprannome alla sua unica torre.
Non sono ancora le 10 ed il paese è già popolato da uomini seduti fuori dei bar, da cui proviene un profumino di fritto dolce (ma noi abbiamo fatto colazione da poco e rimandiamo a più tardi il primo incontro con cannoli, arancini e simili), e di donne che vanno verso le chiese del paese. Detto del profumo passiamo... agli U.F.O.: tali ci sentiamo, io e Claudia, visto che probabilmente gli uomini del luogo (malgrado il paese sia stato proposto per far parte del patrimonio UNESCO ed incluso, con una apposita legge del 1999, tra i comuni ad economia turistica come "Città d'Arte di alto interesse") non sono abituati a vedere una coppia che passeggia di prima mattina per le vie del paese con tanto di fotocamere al collo, e ci guardano, di conseguenza, come fossimo bestie rare.
Mazzarino, con il suo corso arricchito dalla Chiesa Madre del XVIII secolo e dai palazzetti nobiliari dei secoli dal XVII al XIX, è carino, forse tra i più gradevoli paesi che visiteremo, e le facciate dei palazzi sono ornate da lampioncini inizio '900 e da balconi, spesso semplicemente costituiti da una sottile soglia in marmo sorretta da staffe in ferro battuto lavorate: quasi tutti sono decorati con figure antropomorfe e di animali in stile barocco.
Non per niente la maggior parte dei paesi di questa zona della Sicilia, dopo essere stati rasi al suolo dal tremendo terremoto del 1683, sono stati ricostruiti in pieno Barocco, tant'è che le maggiori chiese e cattedrali, anche se spesso internamente abbastanza spoglie, esternamente presentano un'opulenta facciata popolata di statue, ghirigori e fregi.
La prima chiesa che incontriamo, lungo il corso, è la Chiesa di Santa Lucia.
Subito dopo è la Chiesa del Carmine, con l'annesso convento dei Padri Carmelitani, oggi sede del comune di Mazzarino.
Continuiamo a risalire il corso, ammirando i palazzetti nobiliari (a dire la verità, a parte un paio, tutti molto curati, e questo, purtroppo, sarà quasi un caso unico riscontrato nei vari luoghi che abbiamo visitato nella nostra vacanza).
Arriviamo quindi alla Chiesa Madre di Santa Maria della Neve che, malgrado sia stata edificata a cavallo di tre secoli (dalla fine del '600 alla metà dell''800), presenta una facciata ancora incompleta. L'interno, di contro, è molto curato ed elegante, con tanto di lampadari di Murano policromi dell''800.
Prima di riprendere il cammino verso il mare tre ulteriori curiosità su Mazzarino: la prima riguarda nientemeno che Papa Wojtyla. Il 28 Maggio 1980, nel corso di un'udienza in Piazza San Pietro, impresse l'impronta della sua mano destra su una tavoletta di argilla e quel calco venne riportato sul portale in bronzo del Santuario della Madonna Santissima del Mazzaro, portone inaugurato nel settembre dello stesso anno.
La seconda curiosità riguarda Jules Raymond Mazarin, il famoso Cardinale Mazarino che fece la storia della Francia nella prima metà del '600. Benchè nato a Pescina, in provincia de L'Aquila, la sua famiglia era originaria di questo paese dell'entroterra siculo.
La terza curiosità riguarda uno dei "principi illuminati" dell'epoca tardorinascimentale, Carlo Maria Carafa Branciforti: Principe di Butera e del Sacro Romano Impero, oltrechè Conte di Mazzarino e Grande di Spagna, fu politico, scienziato, filosofo, scrittore e mecenate vissuto nella seconda metà del '600. Fece dell'ostentazione della sua ricchezza una vera e propria mania, conosciuta perfino a Napoli ed in Vaticano, oltre che nelle maggiori corti europee, ma fu un immenso benefattore ed adornò l'intera Mazzarino di opere d'arte, tanto che vi si possono ancora oggi contare oltre 25 chiese appartenenti ad ogni ordine religioso: il suo palazzo era ricco di enormi saloni, giardini pensili, cortili curatissimi, alloggi per servitori, vassalli e per la sua compagnia feudale, ma era anche dotato di un teatro e di ben due tipografie, tra le prime in Europa. Nella sua corte transitarono non solo artigiani della pietra, del legno e del ferro ma anche i migliori artisti siciliani dell'epoca ed era tutto un via vai di nobili e finanzieri pisani, genovesi e catalani che permisero al paese di raggiungere un alto livello economico e culturale fino agli inizi del XIX secolo.
Dopo un tranquillo viaggio da Roma a Napoli e da qui, via traghetto, a Palermo, iniziamo ad attraversare la Sicilia per arrivare a Marina di Ragusa. Sbarchiamo alle 6,30, quando Palermo dorme ancora (oddio: forse è l'ora migliore per visitarla e godersela in pace, ma dopo 14 mesi di lavoro non vediamo l'ora di incontrare il mare ed il sole). Però l'appartamento al residence ce lo daranno soltanto nel tardo pomeriggio quindi una piccola deviazione per iniziare anche a fare i "turisti culturali" si può fare: la prima tappa, con una deviazione di appena 5 o 6 chilometri, è Mazzarino, un paese di origine medievale del centro della Sicilia adagiato su di una collina di circa 500 metri di altezza che si affaccia sulla vallata sottostante, dominata da uno strano colle a punta, quasi fosse una piramide.
Nei giorni precedenti il nostro arrivo ci sono stati forti temporali e le strade del centro della Sicilia sono invase da veri e propri banchi di sabbia, in parte già asciutta per il gran sole, che rendono pericolosa la guida visto che le ruote tendono ad andare per conto loro perdendo un po' aderenza malgrado siano nuovissime. Purtroppo quello delle strade disastrate e per nulla curate sarà un tema che ci si riproporrà dal primo all'ultimo giorno, Palermo compresa. Per fortuna Mazzarino arriva presto e siamo in paese prima che siano le 9, dopo aver fatto colazione al primo autogrill appena usciti da Palermo. Il primo obiettivo è "U Cannuni": il castello arabo, risalente circa all'anno Mille, che deve il suo soprannome alla sua unica torre.
Non sono ancora le 10 ed il paese è già popolato da uomini seduti fuori dei bar, da cui proviene un profumino di fritto dolce (ma noi abbiamo fatto colazione da poco e rimandiamo a più tardi il primo incontro con cannoli, arancini e simili), e di donne che vanno verso le chiese del paese. Detto del profumo passiamo... agli U.F.O.: tali ci sentiamo, io e Claudia, visto che probabilmente gli uomini del luogo (malgrado il paese sia stato proposto per far parte del patrimonio UNESCO ed incluso, con una apposita legge del 1999, tra i comuni ad economia turistica come "Città d'Arte di alto interesse") non sono abituati a vedere una coppia che passeggia di prima mattina per le vie del paese con tanto di fotocamere al collo, e ci guardano, di conseguenza, come fossimo bestie rare.
Mazzarino, con il suo corso arricchito dalla Chiesa Madre del XVIII secolo e dai palazzetti nobiliari dei secoli dal XVII al XIX, è carino, forse tra i più gradevoli paesi che visiteremo, e le facciate dei palazzi sono ornate da lampioncini inizio '900 e da balconi, spesso semplicemente costituiti da una sottile soglia in marmo sorretta da staffe in ferro battuto lavorate: quasi tutti sono decorati con figure antropomorfe e di animali in stile barocco.
Non per niente la maggior parte dei paesi di questa zona della Sicilia, dopo essere stati rasi al suolo dal tremendo terremoto del 1683, sono stati ricostruiti in pieno Barocco, tant'è che le maggiori chiese e cattedrali, anche se spesso internamente abbastanza spoglie, esternamente presentano un'opulenta facciata popolata di statue, ghirigori e fregi.
La prima chiesa che incontriamo, lungo il corso, è la Chiesa di Santa Lucia.
Subito dopo è la Chiesa del Carmine, con l'annesso convento dei Padri Carmelitani, oggi sede del comune di Mazzarino.
Continuiamo a risalire il corso, ammirando i palazzetti nobiliari (a dire la verità, a parte un paio, tutti molto curati, e questo, purtroppo, sarà quasi un caso unico riscontrato nei vari luoghi che abbiamo visitato nella nostra vacanza).
Arriviamo quindi alla Chiesa Madre di Santa Maria della Neve che, malgrado sia stata edificata a cavallo di tre secoli (dalla fine del '600 alla metà dell''800), presenta una facciata ancora incompleta. L'interno, di contro, è molto curato ed elegante, con tanto di lampadari di Murano policromi dell''800.
Prima di riprendere il cammino verso il mare tre ulteriori curiosità su Mazzarino: la prima riguarda nientemeno che Papa Wojtyla. Il 28 Maggio 1980, nel corso di un'udienza in Piazza San Pietro, impresse l'impronta della sua mano destra su una tavoletta di argilla e quel calco venne riportato sul portale in bronzo del Santuario della Madonna Santissima del Mazzaro, portone inaugurato nel settembre dello stesso anno.
La seconda curiosità riguarda Jules Raymond Mazarin, il famoso Cardinale Mazarino che fece la storia della Francia nella prima metà del '600. Benchè nato a Pescina, in provincia de L'Aquila, la sua famiglia era originaria di questo paese dell'entroterra siculo.
La terza curiosità riguarda uno dei "principi illuminati" dell'epoca tardorinascimentale, Carlo Maria Carafa Branciforti: Principe di Butera e del Sacro Romano Impero, oltrechè Conte di Mazzarino e Grande di Spagna, fu politico, scienziato, filosofo, scrittore e mecenate vissuto nella seconda metà del '600. Fece dell'ostentazione della sua ricchezza una vera e propria mania, conosciuta perfino a Napoli ed in Vaticano, oltre che nelle maggiori corti europee, ma fu un immenso benefattore ed adornò l'intera Mazzarino di opere d'arte, tanto che vi si possono ancora oggi contare oltre 25 chiese appartenenti ad ogni ordine religioso: il suo palazzo era ricco di enormi saloni, giardini pensili, cortili curatissimi, alloggi per servitori, vassalli e per la sua compagnia feudale, ma era anche dotato di un teatro e di ben due tipografie, tra le prime in Europa. Nella sua corte transitarono non solo artigiani della pietra, del legno e del ferro ma anche i migliori artisti siciliani dell'epoca ed era tutto un via vai di nobili e finanzieri pisani, genovesi e catalani che permisero al paese di raggiungere un alto livello economico e culturale fino agli inizi del XIX secolo.