Il Santa Lucia è forse il maggior centro riabilitativo del centro Italia: ci lavorano centinaia di medici ed infermieri specializzati in riabilitazione neuromotoria e, purtroppo altrettante centinaia di persone (tra cui circa 200 bambini su 350 pazienti) devono farvi ricorso per cercare di riottenere una vita dignitosamente vivibile dopo aver subito una malattia invalidante o essere rimasti vittime di incidenti stradali o sul lavoro.
Tra l'altro le sezioni sportive (nuoto e basket in carrozzina) hanno portato alla struttura decine di titoli italiani ed europei, singoli e di squadra.
Purtroppo, anche (ma non solo) per la grave crisi economica (ed i tagli che vanno a colpire sempre le stesse categorie: pensionati, strutture sanitarie o della pubblica istruzione), il Santa Lucia rischia di chiudere entro la fine del 2011, anche se una piccola luce di speranza si è riaccesa proprio in queste ore...
Io ho avuto mio zio e mio suocero colpiti da malattie neuromotorie, e proprio mio suocero è stato ricoverato al Santa Lucia per circa 5 mesi, per cui so bene quali problemi debbano affrontare le famiglie delle persone colpite da malattie che non risparmiano, purtroppo, neanche i bambini (e Caris ne è la prova avendo un suo bimbo, colpito da compressione midollare, che di terapia riabilitativa ha continuo bisogno).
Per me è quindi quasi obbligatorio partecipare a questo ennesimo appello, proprio nel giorno in cui si celebra la santa che da il nome alla Fondazione, sperando ...in un miracolo... (tanto a questo pare siamo ridotti, in questo periodo...).
Al Santa Lucia, in questa occasione, voglio simbolicamente donare la ricetta del mio Pangiallo, un dolce tipico, con le dovute varianti, di tutto il centro Italia che si prepara fin dall'antichità con la frutta secca ed il miele in occasione del Solstizio d'Inverno. E' giallo in quanto si differenzia dal Panpepato per la presenza di una copertura a base di zafferano, che gli da colore e relativo nome, e sta a simboleggiare il futuro avvento del nuovo sole primaverile, con la conseguente rinascita delle colture dei campi.
E che il Pangiallo sia di buon auspicio anche per un radioso futuro per il Santa Lucia e per i suoi pazienti grandi e piccoli.
PANGIALLOAl Santa Lucia, in questa occasione, voglio simbolicamente donare la ricetta del mio Pangiallo, un dolce tipico, con le dovute varianti, di tutto il centro Italia che si prepara fin dall'antichità con la frutta secca ed il miele in occasione del Solstizio d'Inverno. E' giallo in quanto si differenzia dal Panpepato per la presenza di una copertura a base di zafferano, che gli da colore e relativo nome, e sta a simboleggiare il futuro avvento del nuovo sole primaverile, con la conseguente rinascita delle colture dei campi.
E che il Pangiallo sia di buon auspicio anche per un radioso futuro per il Santa Lucia e per i suoi pazienti grandi e piccoli.
INGREDIENTI (per un panetto da un chilo o per due da 500 grammi):
100 gr. di uvetta sultanina
100 gr. di fichi secchi
50 gr. di mandorle
50 gr. di nocciole
50 gr. di pinoli
50 gr. di noci
75 gr. di cedro candito
75 gr. di arancia candita
50 gr. di cioccolato fondente
150 gr. di farina + un paio di cucchiai a parte
100 gr. di zucchero a velo
150 gr. di miele liquido
Mezza noce moscata grattugiata
Mezzo cucchiaio di pepe nero grattugiato
100 gr. di fichi secchi
50 gr. di mandorle
50 gr. di nocciole
50 gr. di pinoli
50 gr. di noci
75 gr. di cedro candito
75 gr. di arancia candita
50 gr. di cioccolato fondente
150 gr. di farina + un paio di cucchiai a parte
100 gr. di zucchero a velo
150 gr. di miele liquido
Mezza noce moscata grattugiata
Mezzo cucchiaio di pepe nero grattugiato
PER LA COPERTURA:
Una bustina di zafferano
Due tuorli d’uovo
Due cucchiai di farina
Un cucchiaio di zucchero a velo
Due tuorli d’uovo
Due cucchiai di farina
Un cucchiaio di zucchero a velo
PROCEDIMENTO: Tagliare in quattro ogni fico secco e mettere i tocchetti in una capace ciotola in cui avrete aggiunto gli altri ingredienti “secchi.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti, con le mani, dopo aver aggiunto i 150 grammi di farina: questa operazione farà si che i canditi e l’uvetta, più appiccicosi, resteranno ben separati dagli altri ingredienti.
In una capace pentola, con un paio di cucchiai di acqua, aggiungere lo zucchero a velo ed il miele, mescolando finché il composto non inizierà a fare delle bollicine sui bordi. A questo punto togliere la pentola dal fuoco e versare il composto secco su quello dolce, amalgamando bene il tutto per circa un minuto. Una volta ottenuto un composto omogeneo capovolgerlo su un piano di lavoro spolverato con due cucchiai di farina e dargli la forma di un grosso panetto, o due più piccoli: io mi sono aiutato compattando il composto in una piccola insalatiera rivestita con pellicola da cucina e poi capovolgendo il tutto sulla teglia da forno.
Preparare la pastella di copertura sbattendo i due tuorli con la farina, lo zucchero a velo e lo zafferano lasciato rinvenire in un paio di cucchiai di acqua tiepida.
Spennellare con la pastella la superficie del pangiallo quindi infornarlo, ponendolo su una teglia coperta con un foglio di carta forno, per 30/35 minuti a 170°.
Alcune varianti prevedono, per la pastella, l’uso di due cucchiai di olio al posto dei tuorli d’uovo oppure la semplice spennellata dei panetti con l’uovo sbattuto, senza l’aggiunta degli altri ingredienti.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti, con le mani, dopo aver aggiunto i 150 grammi di farina: questa operazione farà si che i canditi e l’uvetta, più appiccicosi, resteranno ben separati dagli altri ingredienti.
In una capace pentola, con un paio di cucchiai di acqua, aggiungere lo zucchero a velo ed il miele, mescolando finché il composto non inizierà a fare delle bollicine sui bordi. A questo punto togliere la pentola dal fuoco e versare il composto secco su quello dolce, amalgamando bene il tutto per circa un minuto. Una volta ottenuto un composto omogeneo capovolgerlo su un piano di lavoro spolverato con due cucchiai di farina e dargli la forma di un grosso panetto, o due più piccoli: io mi sono aiutato compattando il composto in una piccola insalatiera rivestita con pellicola da cucina e poi capovolgendo il tutto sulla teglia da forno.
Preparare la pastella di copertura sbattendo i due tuorli con la farina, lo zucchero a velo e lo zafferano lasciato rinvenire in un paio di cucchiai di acqua tiepida.
Spennellare con la pastella la superficie del pangiallo quindi infornarlo, ponendolo su una teglia coperta con un foglio di carta forno, per 30/35 minuti a 170°.
Alcune varianti prevedono, per la pastella, l’uso di due cucchiai di olio al posto dei tuorli d’uovo oppure la semplice spennellata dei panetti con l’uovo sbattuto, senza l’aggiunta degli altri ingredienti.