28 novembre 2006

E OGGI......




...un bel tortino di scarola.

Ho fatto appassire in padella due bei cespi di scarola con una base di olio pugliese (comprato direttamente in masseria l'estate scorsa, stranamente molto delicato e non pungente ma profumatissimo) ed uno spicchio di aglio vestito; poi ho aggiunto olive di Gaeta e capperi (rigorosamente sotto sale e messi sotto acqua corrente per 4 o 5 minuti), infine un paio di dozzine di ovetti di quaglia sodi (ci vogliono 4 o 5 minuti di bollore appena).
Una volta amalgamati gli ingredienti (ci andrebbero benissimo anche i pinoli o pezzetti di noce, oltre che olive nere, ma mi servivano per altre cose...) si versa il tutto in una base di pasta sfoglia (volendo si può ricoprire come una classica torta rustica, io mi sono limitato a rialzarne i lembi per creare un più semplice "cofanetto"). Dopo una quarantina di minuti nel formo a gas a 180°-190°... buon appetito :-D

21 novembre 2006

E' TEMPO DI TORNARE IN CUCINA

Ed infatti queste sono le mie ultime “cucinate”, se vogliamo escludere un paio di parmigiane di zucchine veloci veloci (si tagliano, a fette di circa 1/2 centimetro, 6 zucchine medie per una teglia da 6 persone; poi, dopo averle leggermente fritte, guarnisco i vari strati con mozzarella tagliata a dadini, parmigiano, pepe, noce moscata e pan grattato - volendo si possono aggiungere dei fiori di zucca leggermente sbollentati - ; il tutto lo inforno a 180° per 40 minuti) ma che volete fare… sono piaciute e me le richiedono in continuazione. In particolar modo ne ho dovuta fare una domenica scorsa per la suocera che mi stava tormentando per sapere come la facessi: ma le zucchine le friggi? Ma la pastella ce la metti? Ecc. ecc. Soddisfazione finale: ha detto diverse volte: “Però… buona” hehehehe.

Eccolaaaaa
Purtroppo le foto sono relative perlopiù a “fasi di preparazione” (quando sforno il tutto siamo affamati e non ho tempo di fare le foto :-)
Iniziamo con dei semplici calamari ripieni (questa volta ho frullato i tentacoli, olive nere, capperi, pan grattato, 1 uovo, olio, sale e pepe, solo che a metà calamaro ho messo due o tre cucchiaiate di broccoletti siciliani precedentemente lessati e passati in padella con aglio, olio e peperoncino: sono venuti una squisitezza).


I calamari prima del "viaggetto" in forno
Poi passiamo a fettine d’arista in crosta (ho fatto un mix tra una ricetta della mia amica artista Veronica Ferrari, sua l’arista in crosta con senape, e della ricetta che ho trovato sulla confezione della pasta sfoglia Buitoni). Dopo averle leggermente infarinate si rosolano, 5 minuti per lato, con aglio e olio alcune fettine di arista, poi si sfumano con del brandy (ho usato il Lepanto) e si aggiungono delle foglie di basilico sulle fette, 3 o 4 cucchiaini di senape forte nel fondo di cottura e, infine, una manciata di pinoli.


Le fette d'arista all'"indoratura"
Si mettono poi le fettine di arista sulla pasta sfoglia e si chiudono a saccottino (io sopra li ho spennellati di uovo e guarniti con semi di papavero e pinoli (con la pasta sfoglia avanzata ho fatto 4 minipizzette guarnite allo stesso modo).

Le fette d'arista "insacchettate"

Tutto pronto per il forno
Il fondo di cottura si tira con un po’ di farina e si lascia cuocere per un altro paio di minuti.

Il fondo di cottura

Il saccottino con l'arista servito con un crostino con il sughetto di cottura, la pizzetta al papavero e pinoli, dei funghi in padella ed una fettina d'arista "senza saccottino".
E, per finire, ieri sera, dopo una lunga giornata nel traffico, ho preparato un soffritto con 1 porro e mezzo radicchio di Verona, ho poi aggiunto due petti di pollo (interi) tagliati a dadini, ho aggiunto del vino bianco ed ho fatto cuocere per 10-15 minuti. Poi ho aggiunto circa 150-200 ml di panna ed ho lasciato “asciugare” il tutto per un’altra decina di minuti. Ho poi disposto il tutto nella pasta sfoglia, “foderata” con delle fette sottili di Emmenthal, chiuso il tutto come fosse uno strudel, spennellato abbondantemente con l’uovo e infornato per una ventina di minuti a 200°.

Il soffritto di porro con radicchio e pollo

E poi la panna

La sfoglia con l'Emmenthal pronta ad accogliere il tutto

08 novembre 2006

UN TUFFO NEL PASSATO

Sabato 28 ottobre, la giornata che più di ogni altra quest’anno ha dimostrato al mondo cosa siano le “ottobrate romane”, visto che la temperatura era sui 28 gradi e, anche all’ombra, si stava meglio che a fine giugno, ci siamo andati a fare una bella passeggiata per ROMA (scritto rigorosamente maiuscolo visto che per ROMA intendo il Foro Romano).
Abbiamo posteggiato a Monte Caprino e dopo aver visitato la splendida Chiesa di Santa Maria della Consolazione siamo entrati nel Foro Romano tra la Basilica Giulia e il Tempio di Saturno, proprio davanti l’Arco di Settimio Severo e la Curia. Il colpo d’occhio è meraviglioso, riporta indietro di 2.000 anni e si respira un’aria diversa che in tutto il resto della città. Nel raggio di poche decine di metri si possono ammirare monumenti di almeno 4 “Rome” diverse:

i resti (alcuni anche splendidamente conservati, come l’Arco di Settimio Severo) dei monumenti di 2.000 anni fa, i palazzi medievali su cui sorge il Campidoglio o, la Torre delle Milizie, la Chiesa di Santa Martina (del XIII° secolo), e il novecentesco Altare della Patria. Ma bando alle ciance, ci vorrebbero anni per parlare dei Fori Romani, questa volta…… SOLO FOTOGRAFIE !!!
(Per notizie sui monumenti delle foto, cliccate sul nome nelle didascalie e verrete reindirizzati al sito www.Romasegreta.it ).

"Sacro" e... "profano"

Cinque "interni" di Santa Maria della Consolazione

Verso il Foro Romano...

L'Arco di Settimio Severo e la Chiesa di Santa Martina


Tre splendidi particolari dell'Arco di Settimio Severo

Il Tempio di Vesta e, sulla destra, quello di Castore e Polluce

Il Colosseo visto dalla Via Sacra

La Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami e la sottostante entrata al Carcere Mamertino, dove furono imprigionati San Pietro e San Paolo

Particolare della Chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro Traiano

La cima della cupola della Chiesa di Santa Maria di Loreto e quella della Colonna Traiana

La cupola della Chiesa di Santa Maria di Loreto da... una finestra particolare

La (pendente) Torre delle Milizie emerge dai pini di Roma

Il tempio di Antonino e Faustina

Panoramica di Via dei Fori Imperiali

Panoramica del Foro Romano

Una disegnatrice sul basamento della statua di Giordano Bruno a Campo de' Fiori

La meravigliosa e minuscola chiesa di Santa Barbara a Largo dei Librari

L'altra istituzione di Largo de' Librari: ER FILETTARO!!!
E, per finire, una bella panoramica sul Teatro di Marcello

07 novembre 2006

CONVALESCENZA IN...... CUCINA

La scorsa settimana, visto che, tentando di fare lo spendido su un campo di calciotto, mi sono strappato il muscolo di una coscia, sono rimasto in casa due o tre giorni e mi sono dedicato ...alla cucina. Avendo visto a La prova del cuoco il grande Marretti che proponeva una ricettina semplice e golosa, ho voluto rifarla.

Patate alla Marretti
Si tagliano a fette di circa 2 cm. le patate (una grande a persona) e si mettono a lessare per circa 8 minuti (non devono essere troppo molli perché poi vanno ripassate al forno o fritte); si aggiunge una chiara d’uovo (o due) ad un paio d’etti di parmigiano grattugiato e si spalma una cucchiaiata d’impasto sopra le fette di patata lessata (per lavorarle meglio e non scottarsi “i diti” tuffarle in acqua fredda), spolverare con una grattatina di pepe (io ho usato un misto di pepi e della noce moscata ed ho aggiunto anche un dadino di groviera) ed avvolgere le fette di patate in fettine di speck o prosciutto crudo (io ho usato quello, grasso e saporitissimo, di Castiglion del Lago). Qui avete due opzioni: o friggete il tutto un paio di minuti oppure infornate a 180° per 15’ (io ho rincarato la dose spolverando i saccottini con un mix di parmigiano/provola che si trova nei supermercati). Sono veramente bbboneeee !!!

Il parmigiano emulsionato con la chiara d'uovo

Le patate con il parmigiano e la spolverata di pepe

Pronti ad "involtolare" il tutto nel prosciutto

Ora tutti in forno !!!

Che profuminooo !!!!! Gli involtini di patate li ho serviti su una emulsione di olio e.v.o., una punta di aceto balsamico, un pizzico di sale e un goccetto d'acqua.

Poi ho cotto i ravioli di zucca che avevo preparato un paio di giorni prima e surgelato (era la prima volta che tiravo la pasta e devo dire che erano proprio buonini: la ricetta era più o meno quella di Gennarino
, anche se un po’ “rivisitata” da me in alcune cose: ad esempio non avevo gli amaretti ed ho aumentato il parmigiano). L’unica cosa: la prossima volta il ripieno di zucca lo farò un po’ più solido e farò delle vere e proprie palline da mettere nei ravioli.

Il mio primo impasto a mano :-D

La zucca passata una ventina di minuti in forno

Il ripieno per i ravioli è pronto: zucca, parmigiano, uovo e tanto pepe.

Beh, dai: per essere la prima volta non solo male :-)

I miei "primi" ravioli alla zucca conditi con burro e salvia

E, per finire, FALAFEL:
500 gr. di ceci, mezza cipolla, uno spicchio d’aglio, un mazzetto di prezzemolo, 1 cucchiaino di cumino e due di coriandolo (io ho aggiunto anche ½ cucchiaino di timo), olio (tanto), sale e pepe: si frulla il tutto (dopo aver fatto ammollare o prelessare i ceci una decina di minuti in acqua salata) e si mette la “mappazza” almeno un’ora in frigorifero. Poi si fanno delle quenelles (o polpettine con le mani, come preferite) e friggete un paio di minuti.

I Falafel serviti su un letto di insalatina condita con semi di timo, cumino e coriandolo.