30 settembre 2007

BASSI E ALTI... STELLE E STALLE

Dopo la "sònata" di ieri inflitta dall'Inter alla Roma (anche se per 26 minuti, fino al doppio regalo "natalizio" di Totti e Giuly, l'Inter è apparsa terrorizzata dalla forza della Roma e si è barricata nella propria trequarti campo con 9 uomini a difendere)
e la bruciante sconfitta, per due miseri punti, subita dalla "mia" Italia ai mondiali di rugby contro la Scozia (se soltanto Bortolussi avesse centrato i pali una delle quattro volte che non lo ha fatto avremmo passato noi il turno vincendo 19-18 e l'Italia sarebbe entrata, per la prima volta, tra le prime 8 squadre in un campionato mondiale)
oggi, glissando sulla figura barbina della Ferrari che sul circuito di...... "Venezia" (la pista era immersa in una tempesta d'acqua)
è partita praticamente con gomme da asciutto, ci ha pensato il ciclista Paolo Bettini, "il Grillo", a rimettermi di buon'umore: dopo aver vinto l'oro olimpico ed il titolo di campione del mondo su strada lo scorso anno, ha bissato il successo a Stoccarda dove, con il bicampione del mondo del 1991 e del 1992 Giagni Bugno - che proprio qui aveva vinto il primo dei suoi due titoli - ed in compagnia del "carneade" Eddy Merkx (!!!) era stato definito dagli organizzatori e dalla federazione internazionale "presenza non gradita" (!!) in quanto si è rifiutato di firmare (unico!) la "Carta Etica della federazione internazionale", un documento (del tutto inutile) contro il doping, che di certo non può essere considerato un muro contro il malcostume imperante nel ciclismo ed in molti altri sport, considerandolo inutile e ridicolo (voglio proprio vedere quanti ciclisti che lo hanno firmato di qui a due-tre anni saranno condannati per uso di sostanze dopanti).
Complimenti a tutta la squadra italiana (ed anche alla giovanissima Marta Bastianelli, di Lariano, che ieri ha vinto, a soli 20 anni, lo stesso titolo di Bettini: la gara su strada a squadre).
E un "GRANDI" anche alle ragazze della pallavolo che, per la prima volta, dopo aver battuto due volte di seguito la stellare Russia, hanno battuto in finale anche la Serbia 3-0: stasera si può andare a dormire con il sorriso sulle labbra......
Non dimentico poi di ringraziare il "mediano di mischia" Alessandro Troncon che ieri ha segnato la sua ultima meta in nazionale, visto che dopo 102 partite in azzurro e ben 176 punti sul viso ha deciso, dopo 29 anni di attività rugbystica (a 34 anni effettivi), di appendere le scarpe al chiodo: ci mancherai Tronky !!!
Ale Troncon, Fabio Ongaro, Mauro Bergamasco e Gonzalo Canale dopo la sconfitta con la Scozia.




24 settembre 2007

NON SARO' MAI KIX !!!

Certo, le mie foto subacquee non saranno mai belle come quelle di KIX, però non mi arrendo: queste sono le mie prime foto subacquee scattate a Stromboli (mi pare che si capisca abbastanza, dal fondo lavico pieno di sassi neri e dal colore blu scuro dell'acqua già a 7 o 8 metri di distanza).

In effetti a 5 o 6 metri dalla riva non si tocca già più). L'alone chiaro è dovuto al flash. Ed è anche da dire che si tratta di diapositive ristampate su carta lucida, quindi a scannerizzarle si perde purtroppo molta della limpidezza dell'acqua.

Quello strano pescione a pelo d'acqua è Claudia mentre le altre protagoniste delle foto sono delle piccole meduse che l'hanno "pizzicata" mentre faceva il morto a galla: niente di grave...... basta mettere la parte colpita a contatto con la sabbia o con, nel caso di Stromboli, i sassi. L'importante è che siano caldi. Così facendo si evita la comparsa delle bollicine ed il prurito. Poi si può usare anche dell'ammoniaca.

Bella questa con la medusa che nuota a pelo d'acqua tra i raggi del sole che filtrano dalla superficie del mare.

Ora, visti i primi risultati, la prossima mossa sarà imparare a definire il campo d'azione del flash e della messa a fuoco della macchina subacquea.

MEME NUMERO DUE

Neanche riesco a riprendermi dal "colpo" di aver pubblicato il mio primo meme che Mara mi invita a farne un alto. E che, posso forse esimermi dal compilarlo? Sarebbe una grave scortesia :-D Quindi... eccolo: bisogna parlare di otto fatti che riguardino se stessi, scegliere altre otto persone da “ invitare-costringere” a fare la stessa cosa e, ovviamente, ricordarsi di postare le regole.

Allora, vado ad incominciare:


1)- Vittima della burocrazia? Quasi 10 anni fa, un furgone, per evitare un cassonetto dell’immondizia riposizionato male, invase la mia corsia di marcia proprio al centro di una curva. Malgrado andassi a meno di 40 chilometri orari, frenando istintivamente di colpo, persi il controllo dell’auto, che sull’asfalto bagnato (e malgrado le ruote con solo 20 giorni di vita) iniziò ad andare dritta verso l’esterno della curva. Finii per tamponare uno posteggiato in doppia fila proprio all’uscita della curva che stava aspettando una collega (anche se secondo me era l’amante :-D). Visto che non aveva la cintura allacciata, venendo tamponato andò a sbattere il naso sul volante e gli diedero 30 giorni. Grazie a questa bella avventura mi sospesero la patente per un mese, avendo causato un ferimento (ah...: vi sospenderanno la patente anche se, in caso di incidente provocato da voi, il ferito sarete... voi stessi). Pensavo che tutto fosse finito lì, con il rimborso dei danni da parte dell’assicurazione, invece, nel febbraio scorso, andando a rinnovare la patente mi sentii dire, dopo 20 giorni, che mi era stata REVOCATA 9 ANNI FA, essendo quindi “tecnicamente inabile alla guida” e che avrei dovuto sostenere nuovamente (DA 9 ANNI APPUNTO) l’esame per il conseguimento della patente di guida. Questo era presumibilmente scritto in una raccomandata CHE AVREI DOVUTO RICEVERE 9 ANNI FA MA CHE, EFFETTIVAMENTE, NON HO MAI RICEVUTO!! Morale: da quasi 10 anni guidavo con una spada di Damocle sulla testa: se avessi avuto, in questo periodo, un altro incidente, anche senza feriti, avendo di fatto la patente revocata, sarei andato incontro ad un PROCESSO PENALE!!! Da febbraio sono riuscito a dare l’esame il 14 settembre (ovviamente è andato tutto bene, anche se da 2 o 3 mesi passavo il mio poco tempo libero a leggere il libretto di scuola guida: d’altronde a parte il colloquio, visto che l’anziana esaminatrice era molto puntigliosa e voleva che i termini e le spiegazioni fossero esattamente quelli riportati sul libretto di guida, l’esame vero e proprio è consistito in un giro di isolato della Motorizzazione civile). La cosa bella è che avendo la patente di fatto scaduta da febbraio (e sotto revoca da 9 anni abbondanti – a proposito: per fortuna polizia e carabinieri, quando vi fermano chiedendo i documenti di guida, fanno soltanto dei controlli sommari e non dei riscontri incrociati con la Motorizzazione, verificando soltanto la veridicità dei dati riportati sulla patente..... altrimenti si sarebbero accorti della revoca ed avrei rischiato il penale -) ho dovuto farmi accompagnare all’esame di pratica da Claudia, che “sarebbe dovuta intervenire in caso di necessità a correggere un mio errore”: MA SE GUIDO DA 21 ANNI !!!!! NON SONO MICA UN DICIOTTENNE che non distingue un cambio da un freno a mano!!! E poi CLAUDIA sarebbe dovuta intervenire a correggermi ?? IO CHE LE RIMPROVERO SEMPRE QUALCOSA MENTRE GUIDA???? HAHAHAHAHAHAHA
Comunque ora mi sento un DICIOTTENNE NEOPATENTATO !!!!!!!!!!!!!! hahahahahahaha

2)- Vittima di malasanità? Due anni e mezzo fa, non dormendo praticamente più a causa di una forte deviazione del setto nasale, mi sono dovuto sottoporre ad una “pesante” operazione al naso: 3 ore e 40 di sala operatoria... mica bruscolini! Purtroppo, dopo un paio di settimane e malgrado le cure antibiotiche, durante un controllo sono svenuto: quelli che sembravano i postumi dell’operazione: una febbriciattola “va e vieni” e tosse, sottovalutati anche dal mio medico di famiglia erano, in realtà, una “polmonite nosocomiale”, che mi ha costretto ad un nuovo ricovero di 21 giorni. I tre pneumologi da cui mi sono fatto visitare successivamente mi hanno tutti detto che ho rischiato veramente di non uscire più da quella clinica (per fortuna 4 broncospie in sala operatoria in 21 giorni, corredate da 4 tac e 4 lastre al torace mi hanno rimesso in sesto, PIU’ O MENO: sono uscito radiattivo !!! hehehe). Il problema è che da allora ogni volta che entro in un locale dove c’è aria condizionata forte, oppure in un supermercato con banchi frigoriferi o, ancora, se c’è vento, la voce mi cala inesorabilmente e una morsa mi stringe alla gola! Che faccio? Li denuncio o mi rassegno alle fatalità delle italiche strutture ???

3)- questo fatto mi ha portato, in questi due anni e mezzo ad appendere le scarpe al chiodo (sia quelle da calcio che quelle da bicicletta): infatti a causa di questi problemi alle vie respiratorie non ho potuto, per oltre un anno, fare attività sportiva in quanto l’aria condizionata delle palestre (che peraltro se posso evito) mi dava fastidio, ma mi davano problemi anche il vento e la pioggia invernali. Quindi ho ripreso a giocare un po’ a calcetto o a calciotto dopo 13 mesi ma, dopo neanche 2 mesi, all’inizio di settembre dello scorso anno, calciando un pallone “innocuo” ed a causa del decadimento muscolare, mi sono strappato il retto femorale destro. Da quel giorno non avete idea di quante volte mi sia capitato di sognare di giocare a pallone o di andare in bicicletta. Praticamente è dal 7 aprile 2005 che non faccio più sport con una certa continuità: i miei sogni si potranno realizzare o dovrò soccombere sotto il peso della mia panzetta crescente???

4)- Per tornare a pensare positivo voglio ricordare una vacanza fatta in barca a vela oramai oltre una decina di anni fa con 5 “amici/colleghi”: 8 giorni con partenza da Anzio e destinazione Palmarola, Ponza, Ventotene ed Ischia. E’ una vacanza che non dimenticherò mai, non soltanto per la bellezza dei posti visitati: la “cattedrale” di Palmarola, Chiaia di Luna a Ponza, il Porto romano di Ventotene o Sant’Angelo a Ischia. Per non parlare del carcere abbandonato dell’isola di Santo Stefano, proprio davanti Ventotene, o la meravigliosa pasta con i frutti di mare (raccolti proprio sugli scogli di Palmarola). Che impressione cuocere la pasta direttamente nell’acqua di mare!!! E che meraviglia trovarsi otto giorni in balia soltanto del mare e del vento, senza tempi da rispettare: pensando solo ad issare le vele o prendere la barra del timone, imparando a condurre la barca a vela interpretando le vele e le onde...

5)- un’altra mia passione che ho è quella del giardinaggio: da quando posso sbizzarrirmi a curare le piante nel nostro “strettolungo” balcone non mi fermo più. Amo i colori ed i profumi dei fiori ed il mio sogno più grande sarebbe avere un piccolo terreno per crescere piante da frutto e rampicanti: mi accontento di poco...... mi basterebbe un terreno più piccolo di un’area di rigore di un campo di calcio. Pensate che da un’orchidea, regalo di compleanno avuta dalla mi’ mamma, sono riuscito ad ottenerne 21 piantine, staccandole dalla pianta principale quando iniziavano a cacciare le radici aeree e reimpiantandole nel terriccio torbato per orchidee: devo dire che il successo sembrerebbe totale: 21 su 21 sono sopravvissute: quest’anno saprò cosa regalare ad amici e colleghi a Natale :-D

6)- Visto che siamo in periodo volevo ricordare le belle vendemmie fatte con gli amici a Castel San Pietro Romano: quelle domeniche fatte di fango, fatica, risate, secchi pieni di uva e dai manici appiccicosi ma, soprattutto, alla fine di tutto questo, di grandiose abbuffate di fettuccine al sugo o di sagne con i fagioli rigorosamente fatte in casa, di salsicce, bistecche e pollo cotte alla brace di fascine, di insalatone, di pasticcini e torte rustiche, di fiaschi di vino bevuti alla tavolata allestita sotto il pergolato... e l’immancabile “sportivo salottiero” che alle 3 del pomeriggio si andava a rinchiudere in auto per sentire Tutto il calcio minuto per minuto...... ronfando irrimediabilmente dopo pochissimi minuti!!! Che bei ricordi !!!

7)- come non ricordare poi i miei nonni ed i miei genitori (anche se questi ultimi sono ben vivi e vegeti!!!). Per ognuno voglio ricordare un particolare: della mia nonna materna voglio ricordare gli zabaioni, magari con l'aggiunta di una goccia di caffè, che mi preparava immancabilmente tutti i pomeriggi d’estate, “perchè dovevo crescere sano e robusto”; oppure le fette di pane, acqua e zucchero – pane burro e zucchero – pane olio e sale: che belle merende... altro che Girella Motta !!!! Di mio nonno voglio ricordare la passione che aveva per la politica, per la pittura e per i libri. Devo dire che, a parte la prima (ma la colpa è forse proprio dei politici che da un paio di decenni hanno deciso di abbandonare la politica, lasciandola nelle mani di una moltitudine di faccendieri, ladri, che sfruttano la carica soltanto per coprire e sviluppare i propri interessi: che nostalgia dei Berlinguer o degli Almirante !!!) le altre passioni me le ha trasmesse in pieno. E non dimenticherò mai i suoi insegnamenti, sia morali che tecnici.
I nonni paterni (che per forza di cose o lontananza frequentavo meno di quelli materni, che abitavano nel mio stesso palazzo a Roma e con i qualli andavo in vacanza l’estate) li ricordo per le mancette di monetine che nonna mi dava quasi di nascosto ogni volta che andavo a trovarla; altro ricordo gustoso legato a lei sono le meravigliose patate al tegame che preparava. Nonno lo ricordo forse di più perchè quando li andavo a trovare stavo sempre nel suo studio ad impicciarmi tra i libri ed i suoi scritti su Roma (che mi piacerebbe ritrovare e rileggere): è forse anche "colpa sua" se ho dedicato il mio secondo blog esclusivamente a Roma. E come dimenticare la sua tessera di Socio Vitalizio della Associazione Sportiva Roma ('A MAGGICA), di cui fu uno dei fondatori ed uno dei primissimi sostenitori sul campo. Dei miei genitori voglio ricordare........ TUTTO!!! Ma più che altro il rispetto per gli altri (anche se, a volte, può essere deleterio portarne troppo) l’onestà, oltre la serietà sul lavoro. Ma mi hanno anche insegnato ad amare la vita, a divertirmi, a godere delle cose belle (fin da piccolissimo mi hanno portato con loro in giro per chiese e monumenti di tutta Italia) e ad amare la buona tavola e la compagnia delle amicizie.

8)- E poi come non ricordare il mio Miciolo (in realtà il vero nome era Shere Khan), che mi ha accompagnato dal primo giugno del 1980 al 23 dicembre del 1996: mi ha visto bambino, poi adolescente, militare e poi uomo. E’ stato il mio più grande amico-fratello e da quanto l’ho conosciuto non posso fare a meno di amare i gatti !!! Ciao Miciolo !!!

Mi dispiace ma le regole sono regole! Invito quindi a parlarmi un po' di loro....:

DANIELA se la pianta di andare in giro per ristoranti a fare danni...
ZRINKA E LEO come vi trovate a casa nuova?
ANNA rigorosamente in blu...
VIOLAMELANZANA dopo quei bomboloni...
KIX tanto 3000 o 3001 cose da fare cambia poco...
FLO E STE che, se troveranno il tempo, hanno molto da dirci...
GRAZIELLA particolarmente contento di averla "ritrovata"
CLAUDIA perchè sarebbe ora di farsi un po' di "pubblicità" hehehehehe

A voi la palla, se vorrete :-D

20 settembre 2007

VACANZE ALLE EOLIE - L'ULTIMA STROMBOLI

Questo, invece, sarà un post molto...... particolare.
Visto che io e Claudia non siamo persone normali... (ma questo lo avrete capito) ci piace girare per vecchi cimiteri! Soprattutto quelli di paese, raccolti e suggestivi (presumo che oramai abbiate capito anche questo).
Guardando la scorsa primavera il film di Simona Izzo con Luca Zingaretti, la Incontrada ecc. "Tutte le donne della mia vita", di cui alcune scene erano state girate proprio a Stromboli, anche nel cimitero, ne eravamo rimasti colpiti (non c'ero mai stato nelle mie precedenti venute sull'isola e non sapevo fosse così suggestivo). Quindi, approfittando del fatto che si trovava proprio a poche decine di metri da "casa nostra", ci abbiamo fatto una capatina.
Il posto è tutt'altro che macabro, anzi, come detto, è altamente suggestivo: forse perchè sospeso a metà strada tra il mare ed il vulcano che incombe o, meglio, veglia con la sua bonaria presenza sugli strombolani che non ci sono più. In verità ci sono molte tombe anche di stranieri che hanno scelto di venire a "riposare" proprio qui.

Tutte le tombe poi sono rivolte verso il mare, quasi fossero sdraio rivolte verso la battigia (questo sdrammatizza forse un po' il luogo e gli da un tocco romantico in più).

Le più vecchie (addirittura di fine '700), sono ricoperte di mattonelle di ceramica smaltata. Sono tutte singole ed in muratura; molte hanno al posto della lapide una vera e propria "casetta" con una nicchietta per mettere dei fiori, in modo che possano essere riparati dalle intemperie.

Altre ancora, quelle dei bambini, sono circondate da un piccolo recinto metallico con quattro ferri ad uncino agli angoli: a questi uncini venivano appesi anticamente i lumini ad olio, così che il bambino potesse sentirsi sempre protetto e mai abbandonato al buio.

Immancabili, anche qui, i capperi.

19 settembre 2007

VACANZE ALLE EOLIE - LIPARI E SALINA

La seconda disavventura eoliana (dopo la rottura della mia fotocamera appena messo piede su Stromboli) riguarda una gita fatta a Lipari.
Approfittando di una giornata splendida, mare calmo e cielo lindo, partiamo alla volta di Lipari, zaini in spalla, per fare un po' di "spesa": capperi e pasta di mandorla vanno per forza di cose riportati a casa, come dei trofei di conquista...
Prendiamo quindi l'aliscafo di prima mattina, salutando Iddu e Strombolicchio...

...e circumnavigando la splendida e brulla costa di Stromboli l'orizzonte inizia ad aprirse sulle altre isole delle Eolie: in "ordine di comparizione", Panarea ed il suo scoglio Basiluzzo, Salina, Lipari e Vulcano. Più lontano Alicudi e Filicudi, le più selvagge.

Queste erano Panarea e, sulla sinistra, Basiluzzo.
Poi si fa scalo a Santa Marina di Salina ed a Salina Rinella.
Per arrivare a Lipari, con le sue meravigliose cave di bianchissima pietra pomice. Non avete idea di che colore possa essere lì l'acqua con tutto quel bianco intorno...
Ed eccoci a passeggiare per Lipari... Saliamo fino alla Cattedrale ed al castello (da dove si gode un panorama a 360°).
Nelle mura del castello le tombe della Necropoli Greca.
Una curiosa insegna.
Ma ora viene il bello: avendo prenotato l'aliscafo di ritorno per le 18,10, dopo aver fatto spese, ci dirigiamo verso il porto. Scopriamo però, verso le 18,30 (visto che nessuno si premura di avvisare) che, A CAUSA DEL MARE MOSSO (potete verificare nelle 3 foto seguenti le condizioni del mare in quel pomeriggio!!!) la corsa è stata cancellata. Ci troviamo quindi NAUFRAGHI A LIPARI, senza poter avere la possibilità di tornare a "casa". Il problema è che il mare era si mosso ma a Milazzo, da dove partono gli aliscafi che fanno il giro delle isole: quindi niente collegamenti. Questo ci ha insegnato due cose: che bisogna sempre informarsi delle condizioni di mare e vento nelle prossime 12 ore (anche se il mare è una tavola ed il cielo lindo) e poi che non bisogna mai affidarsi all'ultima corsa dell'aliscafo o del traghetto. Meglio avere un'ultima possibilità di rientro.
Per fortuna vicino al porto avevo dormito in un affittacamente quando un mio amico liparota si era sposato, qualche anno fa. Quindi ci "fiondiamo" a cercare una camera (non eravamo gli unici appiedati). Per fortuna troviamo l'unica camera libera quindi torniamo in paese per comprarci una magliettina per il giorno dopo ed un sapone (negli zaini avevamo soltanto le stuoie e i teli da bagno con un K-Way). Bisogna fare di necessità virtù......
Il giorno dopo (quando il mare era si mosso, ma neanche troppo), giocando a "Uno, due, tre, stella", riusciamo ad avvicinarsi a Stromboli... di un'isola. Riusciamo infatti, dopo aver fatto la spola tra tutte le varie compagnie, a prendere l'unico aliscafo che parte per Salina. Visto che non ci siamo mai stati ne approfittiamo (tanto è coperto ed a Lipari non possiamo neanche andare a Canneto o alle cave di pomice a fare il bagno). Eccoci quindi, dopo circa tre quarti d'ora di navigazione, a Salina. C'è un vento che ci si porta via ma andiamo subito alla ricerca di una camera (prevedendo che neanche oggi riusciremo a tornare a Stromboli), e la troviamo chiedendo un po' in giro, veramente splendida: pulitissima, superaccessoriata e con una vista splendida.... non tutti i mali vengono per nuocere. Claudia fa un bucato, con il sapone comprato a Lipari, tanto per essere un tantino puliti, dopo due giorni di peregrinazioni, e con il vento in due ore le magliette sono asciute. Possiamo quindi farci una passeggiata per Santa Maria di Salina, visto che anche il vento si è calmato ed il mare migliora: dai che domani si torna a casa !!!!
Dalla terrazza di "casa" si gode una splendida vista su Stromboli e Panarea a sinistra ed a destra Lipari e Vulcano.
Iddu ci saluta, sbuffante come al solito, da lontano...
Intanto il cielo si è aperto ed il mare placato: ne approfittiamo anche per prendere un po' di sole.
Anche Salina, ovviamente, è un'isola vulcanica ed i "segni" sul vulcano sono i più curiosi...
Claudia rimane rapita dal tramonto sul mare, con Stromboli e Panarea sullo sfondo (io noto forse di più la biondina alle sue spalle hahahahahahahaha) In effetti, sarà per l'origine vulcanica in comune, più che Panarea sembra Bora Bora...
Il tramonto saluta quest'altra avventurosa giornata...
Il giorno dopo, come sperato, riusciamo a riprendere la via di casa, anche se un temporale ci coglie proprio mentre arriviamo all'altezza di Ginostra. Ma siamo di nuovo a Stromboli !!!
Anche Iddu sembra contento di rivederci... ma forse è solo una nostra illusione...
Anche a Stromboli è piovuto e, una volta riuscito il sole, i colori sono ancora più splendidi e brillanti: da oggi, infatti, l'aria più pulita ci permetterà per qualche giorno di vedere le coste della Calabria e della Sicilia, cosa che non riuscivamo a fare ad inizio vacanza. Perfino l'Etna si vede benissimo all'orizzonte.

E la vacanza continua!!!

Ne approfitto anche per inserire due recensioni (che ho pubblicato sul forum de La Cucina Italiana) sui ristoranti nei quali abbiamo mangiato sia a Lipari che a Salina:

A Stromboli abbiamo mangiato soltanto alla Lampara, visto che approfittavamo del fatto che ogni giorno, mare permettendo, da Lipari arriva “Pesce Fresco”, un simpatico uomo di mezz’età che, con la sua “Ape Piaggio/negozio del pesce”, gira per le strette stradine del paese urlando “Peeeesceeee freeeeescoooooooo” dalle 9 alle 14 (quanto mi mancava “Pesce Fresco”…forse più di "Iddu", il vulcano!!). Ed in effetti i totanetti presi da lui avevano del paranormale: bastava passarli sotto un filo d’acqua per far si che si pulissero quasi da soli (e pensare che per pulire dalla “pellicola” scura quelli comprati a Roma, pur freschi, bisogna raschiarli per mezz’ora), e non vi dico il sapore… (vi consiglio anche i suoi barattoli di tonno a tocchi, che assolutamente nulla hanno a che vedere con il tonno in scatola commerciale!!!).
Alla Lampara abbiamo preso due volte pizze o calzoni, ottimamente preparate in un attimo da Carlo con i prodotti tipici dell’isola: gamberetti di nassa, olive siciliane (quelle rosse, grandi e carnose) e capperi. Altre due volte abbiamo avuto occasione di assaggiare delle ottime linguine al cartoccio, una pasta con melanzane fritte e ricotta infornata (ottima) oppure degli spiedini di pesce spada e, soprattutto, di pesce spatola, un pesce che non è molto facile trovare, soprattutto nelle proposte dei ristoranti, ma che, con un ripieno di capperi, patate e “mollica” era veramente delizioso: da leccarsi i baffi. Degne di menzione anche le mitiche crocchette di patate: Carlo ci ha detto che la mattina vengono preparate circa 300 crocchette con patate pelate il giorno prima e messe a spurgare l’acqua di vegetazione: facendo così, il passato di patate che si ottiene è molto più asciutto, vaporoso e delicato. In effetti le crocchette, con un misto di erbette aromatiche all’interno, erano veramente speciali. Un posto da frequentare sicuramente.
A Lipari eravamo andati una mezza giornata in gita, ma ci siamo rimasti bloccati, senza poter tornare a Stromboli, a causa del mare mosso: questa disavventura ci ha permesso di tornare a mangiare alla Trattoria del Vicolo (ci avevamo già pranzato) dove abbiamo fatto un’esperienza culinaria che ci ha, per un po’, fatto dimenticare i disagi del ritrovarci “naufraghi”. A pranzo io ho preso degli spaghettini cozze e vongole veramente strepitosi mentre Claudia ha scelto degli spaghetti con zucchine, vongole e gamberetti; di secondo per lei un sautè di cozze, bello piccantino e sugosetto, e per me un bel trancio di spada all’eoliana con capperi, olive e pachino. In accompagnamento un ottimo e profumatissimo “Kuddia del Gallo” di Abraxas (Zibibbo vinificato secco - Moscatello di Alessandria 70% e Viognier 30%), una piccola ma eccellente azienda Pantesca. Il tutto per 48 €. La sera, non volendo girare troppo (avremmo potuto provare la Trattoria d’Oro, altrettanto rinomata) ci siamo tornati, limitandoci però ad una grigliata di pesce con insalatona, spendendo ancora meno: buonissimo il rapporto qualità prezzo e grande cortesia e professionalità dello staff.
A Salina abbiamo cenato in un’ottima trattoria che ha aperto ad inizio agosto: la Trattoria Cucinotta. Caratteristica del locale sono, tra l’entrata ed il bancone bar, un carrello frigo con il pescato del giorno (dei pesci e dei crostacei dai colori e dai riflessi difficili da vedere anche nei più rinomati ristoranti continentali) ed un bancone con fiamminghe piene di antipasti misti di mare e contorni (splendide un paio di insalate di pesce ed una “bellissima” caponata). Proseguendo l’avventura da novelli Robinson Crusoe ci siamo presentati nel locale qualche minuto prima delle 20, ma l’accoglienza è stata, anche in questo caso, molto cortese. Tra l’altro forse è stato il miglior pasto della settimana: di primo per me degli spaghetti all’Eoliana (capperi, olive rosse, una base di tonno e pachino): strepitosi !!! Per Claudia degli spaghetti alle vongole, anch’essi molto buoni. Di secondo due carpacci di tonno e pesce spada affumicati veramente gustosi ed abbondanti, cui ho fatto seguire una meravigliosa caponata, con melanzane belle carnose e non semispappolate, come spesso capita di trovare, capperi, uvetta e pinoli (forse il miglior piatto della settimana insieme ad una Insalata Eoliana presa in una gastronomia di Stromboli e fatta con patate lesse, tonno -quello “vero”-, olive rosse, cipolla rossa, capperi e pachino). Claudia, invece, ha optato per una fettona di crostata di amarene fatta in casa: anche questa “da lacrime” per la delicatezza e il sapore della pasta. Con acqua e vino al calice (un Bianco di Lipari di Giona) 51 €. Una trattoria, gestita da ragazzi giovanissimi, che merita un grosso incoraggiamento, sperando che con il tempo non viri verso il “turistico”, ma che continui a proporre i piatti della tradizione Eoliana. Senza rischiare di dover di nuovo trovarmi a fare il naufrago penso proprio che farò il possibile per tornarci.
Gastronomia Trattoria Cucinotta, Via Risorgimento 4b Santa Marina di Salina – 090 9843523