30 gennaio 2009

MEA CULPA, MEA CULPA, MEA MAXIMA CULPA !!!

Dopo aver fatto proprio pochi giorni fa una (seppur ironica, per carità) impietosa descrizione dei foodblogger, rischiando di essere messo alla pubblica gogna con l'accusa di "lesa maestà" per aver nominato invano "il loro nome", devo venire a Canossa e proclamare, col capo cosparso di cenere che
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ANCHE IO HO LA BIBBIA DELLA PANIFICAZIONEEEEE !!!!!!

26 gennaio 2009

MENU POVERI MA BELLI

E si, come si fa a non cadere nel tranello tesoci dalla furba Nadia ? Si perchè di tranello si tratta !!!
E lo dico perchè leggendo da un paio di anni abbondanti le mille e mille ricette che foodblogger italiani, e non solo, propongono quotidianamente sulle loro tavolate telematiche devo dire che le "grandi assenti" sono proprio le ricette semplici, quelle di una volta: chi si azzarderebbe mai a postare un uovo al tegamino, una stracciatella, dei capellini in brodo, una fettina in padella, una pasta burro e parmigiano ? Si correrebbe quasi il rischio di essere messi alla gogna e tacciati di "vecchitudine" se non proprio di "paleoarretratezza gastronomica". E così ci dimentichiamo spesso, troppo spesso, che la cucina moderna deriva da tutte quelle cose che si preparavano con i pochi ingredienti di cui si poteva disporre, durante il lavoro in campagna (paese rurale fummo... e lo siamo ancora, grazie a Dio) o al seguito delle greggi, viste le magre finanze del tempo, le difficoltà logistiche e, magari, le ristrettezze di tutti i tipi ancor più amplificate dalle tante guerre che i nostri nonni vissero e subirono.
Non da ultimo dobbiamo ricordare che al tempo non esistevano conservanti o frigoriferi e tutto quello che si mangiava veniva direttamente colto dalla pianta o "preso" nell'aia, al massimo si metteva a stagionare salumi, formaggi o vini in grotta o in cantina. Ripensiamo ai veri sapori del tempo, ora che tutto sa ....di niente. Ed anche nelle grandi città le cose cambiavano proprio di poco se si pensa che nel 1940, nel centro della capitale, nei Fori Romani pascolavano le greggi e si approfittava di qualsiasi spazio verde per approntare gli "orti di guerra" (come in quasi tutte le città d'Italia) e nelle strade del centro c'erano ancora gli "acquacetosari" (venditori di acqua presa alla fonte dell'Acqua Acetosa).
Dobbiamo quindi ringraziare la nostra Precisina che ci vuole stuzzicare la fantasia ed i ricordi dell'infanzia, quando le nonne ancora ci preparavano merende e pranzetti con quei piatti che costituivano il loro scarno bagaglio cultural-gastronomico: quanti bei ricordi quelle fette di "pane, olio e sale", "pane, acqua e zucchero", "pane, burro e zucchero", "pane e vino", "pane burro e alici", "l'uovo fresco bucato sopra e sotto e bevuto appena deposto", "lo zabaione" (magari con un cucchiaino di caffè, per renderlo ancora più "peccaminoso" a noi ragazzini), fino ad arrivare al ricchissimo "pane e cioccolata" (quella in quadrotti, non quella da spalmare). E che dire di quelle teglie di verdure gratinate (cipolle, peperoni, zucchine, melanzane) e di pomodori al riso che mia nonna preparava d'estate e che io, ragazzino di 10/12 anni, portavo a cuocere al forno a legna che tutti i sabati, in paese, apriva esclusivamente per permettere ai paesani di cuocere le proprie pietanze: teglie di verdure, pomodori al riso o pane fatto in casa.
Sapori assolutamente non replicabili: offrirei un mese di stipendio per poter riassaporare quelle delizie !!!
E per Nadia voglio proprio preparare le cose più semplici, quelle che spesso si mangiavano a quei tempi, quando la vita era quasi tutta all'aria aperta: per la verità, essendo tempi di estrema povertà, più di una persona mi ha raccontato che, andando nei campi, ci si portava mezza pagnotta (quando il pane si faceva soltanto il sabato e durava tutta la settimana) ed una aringa affumicata: e si... perchè si era talmente poveri che l'aringa non la si mangiava ma la si strofinava sul pane per "insaporirlo"....
Diciamo quindi che un "menu povero ma bello"potrebbe essere il seguente:
Come antipasto preparerei quindi il "Cappone di galera", che mio nonno Ottavio ha preparato ogni Natale fino ai 91 anni, quando ci ha lasciati (con un ottimo ricordo, devo dire):

INGREDIENTI BASE:
1 broccolo (anche 2, regolarsi in base a gusti e quantità)
sottoli misti (carciofini, funghetti, peperoni,)
1 filetto di aringa affumicata tagliato a dadini
capperi
olive nere e verdi
cetriolini, carote e cipolline
1 scatola da 380 gr. di tonno
INGREDIENTI PER LA GUARNIZIONE:
3 uova sode
6/7 alici sott'olio
olive, capperi e maionese
Si lessa brevemente, in acqua leggermente salata, il broccolo a pezzi piccoli (deve rimanere abbastanza compatto e non spappolarsi troppo) e si aggiungono poi gli altri ingredienti, con un giro d'olio. Mio nonno preferiva fare uno strato di broccolo, uno dei vari ingredienti e ricoprire con un altro strato di broccolo, guarnendo poi in superficie; io preferisco mischiare insieme tutti gli ingredienti e fare poi la guarnizione con spicchi di uova sode, olive, capperi, alicette e (poca) maionese (con quella in tubetto o con un sac a poche viene più carino).
Di primo cosa potrei preparare se non una mitica, umile, gustosissima "Pasta e fagioli": la regina della tavola in ogni paese, dalle Alpi alle Piramidi ! (Qui ripropongo la versione con le cozze (con l'aggiunta dei porcini), della quale mi sono definitivamente innamorato in Puglia, ma prometto che a breve ne posterò una "classicissima").

In una padella ho fatto aprire le cozze, conservandone il sughetto dopo averlo filtrato e, contemporaneamente, ho fatto rinvenire in una ciotolina con acqua calda una manciata di porcini secchi. Ho preparato un soffritto con mezzo scalogno, due cucchiai di olio ed ho aggiunto i fagioli (dopo averli lasciati a mollo una notte ed averli poi prelessati per un'oretta scarsa in acqua salata); ho bagnato con mezzo bicchiere scarso di vino bianco ed il sughetto delle cozze ed ho anche aggiunto un dado da brodo (vegetale). A 5 minuti dalla fine della cottura dei fagioli ho aggiunto le cozze ed i porcini. Ho scolato la pasta e l'ho unita al condimento, lasciando sul fuoco per un altro minuto, amalgamando. Spolverata di pepe appena grattugiato e si impiatta.
Di secondo, tanto per continuare il percorso agricolo, una bella frittata con tante erbette, semplice e ghiotta.

Io ho "sporcato" la padella con una noce di burro ed ho fatto un soffritto veloce con un po' di porro, un paio di cipolline rosse ed uno spicchio d'aglio tagliato a piccoli pezzetti, cui ho poi aggiunto origano, maggiorana, timo, dei pezzetti di funghi (porcini secchi) e di pomodorini essiccati; per finire ho aggiunto dei dadini di guanciale (una fetta cui ho tolto lo strato inferiore di grasso). Ho allungato con un bicchiere d'acqua, salato, pepato e portato a cottura per 5 minuti. Intanto ho sbattuto 6 uova, con un pizzico di sale ed un cucchiaio di parmigiano, e le ho aggiunte ai precedenti ingredienti una volta evaporata l'acqua. Ho aggiunto anche un pizzico di peperoncino, girato la frittata dopo un paio di minuti e successivamente impiattato.
Perchè nelle frittate più cose ci si mettono e meglio è ???!!!
E come chiudere in bellezza se non con un bel "Pinzimonio" (a Roma chiamato anche "Cazzimperio") croccante e sfizioso !? Il tripudio della semplicità !

Finocchi, Carote, Ravanelli, Sedano... una ciotolina con dentro del sale (il mio aromatizzato ai semi di finocchio), pepe appena tritato (magari un misto ai 5 pepi) e del buon olio extravergine e...... non si finirebbe mai di sgranocchiare !
Non lasciatevi ingannare dalla foto: ne ho mangiato almeno il triplo !!!

LUNA

Non è "Caprese" ma la voglio regalare a voi: l'ho fotografata la scorsa settimana...

18 gennaio 2009

FOODBLOGGER.... STRANA GENTE !!!

Si ma, a differenza di tanta altra gente, hanno il pregio di lasciarsi riconoscere al primo sguardo: i foodblogger sono quelli che lasciano tutte le impronte delle mani e dei propri sospiri sulle vetrine dei negozi gourmet, alla ricerca dell'ingrediente perfetto per rendere unica una ricetta. E quando apre un nuovo negozio di articoli da cucina il passaparola foodbloggaro permette al nuovo negoziante di vivere di rendita per i successivi 3 anni, soprattutto se il tutto è partito da un fantomatico "Cavoletto" parlante. Sono quelli che preparano sempre un piatto più del necessario e non perchè potrebbe arrivare a pranzo un amico inaspettato. NO: loro preparano un "piatto da parata", mentre il resto della famiglia giustamente mangia, per poterlo fotografare e postare sul proprio blog anche per farsi dire da tutti gli amici (ammettiamolo dai...): "...che bella ricetta... che bella foto... quanto sei brava/o... io non cucinerò mai come te...". I foodblogger sono quelli che quando vanno a mangiarsi una pizza in pizzeria appena il cameriere poggia il tavolo dei supplì sul tavolo si avventano fulminei con fotocamere, cineprese, videofonini, reflex ultramegaprofessionali per fare a gara non a chi ne mangia di più o in minor tempo ma per cercare di carpirne il profilo migliore per poi, dopo averlo immortalato in una posa languida (magari dopo averlo aperto in duo per far vedere la mozzarella filante), riproporlo sul proprio blog. E poi passano tutto il resto della serata a parlare di quanto vada fatta soffriggere la cipolla o cuocere il riso per rifare il suddetto supplì a casa propria..... Per non parlare delle disquisizioni su chi sia in possesso del lievito madre più antico (si parla di anni, mesi, giorni e ore eh ..... mica pizza e fichi !!!). E, se andate a casa loro, vi sommergeranno di mille pasticcini, tutti uno diverso dall'altro ma con l'immancabile cardamomo (il must del momento, perchè anche i foodblog "vanno a periodi") ad accompagnare il the matcha (l'ex must), pizze rustiche, quiches, ed arrosti mirabolanti. Ma non prima di avervi portato a visitare il proprio reliquiario: il mobile della cucina, sul quale troneggia l'immancabile Bimby (il feticcio dell'anno 2000), e dentro il quale dimorano decine e decine di stampi in silicone. Ovviamente, sopra il mobile in questione, troneggia l'altarino con le immagini dei numi tutelari della loro cucina: le SORELLE SIMILI !!! Ma i foodblogger sono "anche" persone adorabili, simpatiche, aperte ad esperienze culinarie estreme così come a "cene-raduno", alle quali partecipano quasi al buio chiamandosi non per nome ma utilizzando il nome del blog o il nick (io, oramai, per tutti sono JAJO), essendosi conosciuti l'un l'altro soltanto tramite commenti e consigli lasciatisi sui propri ed altrui blog. E che ci volete fare: perfino io che foodblogger non sono (il mio blog "serio" è quello dedicato a Roma: CIVIS ROMANUS SUM e non quello del cazzeggio che proprio ora state leggendo), ma amo cucinare, mi sono lasciato dolcemente coinvolgere da questa banda di matti e, devo dire, ....SI STA PROPRIO BENE !!!
AGGIORNAMENTO DEL 19/01: DOPO TUTTI I COMMENTI ARRIVATI DEVO DIRE CHE I FOODBLOGGER SONO ANCHE DOTATI DI GRANDE AUTOIRONIA (comunque, secondo me, la prossima volta mi gonfiano di botte hahahaha)
CHIACCHIERE TRA AMICI
GIULIA (quanto mi hai fatto faticare per togliere gli ...occhi rossi dalle foto)
RILASSAMENTO A FINE CENA
LA ROSSA ....AL LAVORO
MARCO, VITTORIA E RAFFAELLA
ANTONELLA "BECCATA" DA CLAUDIA

...MA ALLORA SEI RECIDIVA.... (TRA PAOLA E GIULIA)
MENTRE ROSS E CLAUDIA SI "SFIDANO" CON LE FOTOCAMERE MARCO CERCA UN BUON VINO.... E LO TROVA !




8 x 8 = 2009

I SOLITI DUE SIMPATICI INFAMONI e MARTA mi voglio coinvolgere nell'ennesimo meme ma.... come si fa a dire no a quei tre !?!?!?

Ed eccomi, quindi, ad accettare il loro invito, in fondo non devo far altro che, come si faceva con le letterine di Natale da bambini, scrivere 8 buoni propositi per il 2009 e tirare in ballo altri 8 amici blogger....

1- Sicuramente, passate le vacanze natalizie (in realtà ho lavorato sempre, anche il 3 gennaio :-/), il primo buon proposito è quello di riacquistare quanto prima una "parvenza umana", soprattutto fisicamente parlando; per questo ho ritirato fuori, dopo anni, un paio di "attrezzetti"; subito dopo l'inizio della dieta (non ce la farò mai... con tutti gli amici foodblogger a ricacciare indietro i miei buoni propositi.... :-D), se non contemporaneamente, viene la ripresa dell'attività fisica/sportiva; purtroppo negli ultimi 3 anni, prima a causa di una polmonite e poi di uno strappo muscolare abbastanza serio, ho dovuto abbandonare totalmente l'attività sportiva ed "i risultati" ora si cominciano a vedere.... :-(

2- Poi prometto (a me stesso) che mi impegnerò ad essere un po' più positivo e sereno, anche e soprattutto per Claudia che deve pure sorbirsi i miei, anche se veloci a passare, malumori;

3- Vorrei riprendere assiduamente a curare l'altro mio blog, visto che volevo per lui "prospettive importanti" (anche perchè è uno straordinario stimolo a conoscere sempre meglio la mia città).

4- Sarebbe ora che iniziassi anche a mettere qualcosina da parte, magari smettendo di comprare utensili di cucina e libri (anche perchè oramai veramente non so più dove mettere sia gli uni che gli altri);

5- Ridere un po' di più e prendere le cose con la giusta leggerezza (almeno quelle non serie);

6- Fare tante cenette e passeggiate in compagnia dei miei amici blogger.

7- Godermi un po' di più la vita in generale: riposarmi in vacanza (invece di fare i miei soliti tour de force, ma, che ci posso fare? quando vado in un posto mi piace esplorarlo a fondo), dormire di più, essere meno disordinato.

8- Ricordarmi ogni giorno (più volte al giorno) di dire a Claudia quanto sia importante per me.

Purtroppo, come al solito, arrivo sempre tardi ed il meme lo hanno già fatto tutti... Se ci dovesse essere ancora qualcuno che non lo ha fatto colga il mio invito....

P.s.: e grazie a Luca e Sabrina anche per l'altro premio: mi state riempiendo casaaaaa hehehehe

14 gennaio 2009

ANNO NUOVO PREMI NUOVI

Negli ultimi giorni ho si fatto man bassa di dolcetti, biscotti, cioccolatini, merendine et similia portati dalla Befana ma, sotto la cappa della cucina, ho trovato anche tanti premi (questi almeno fanno bene all'umore due volte, visto che non ingrassano ^_^).
L'Uber Amazing Blog l'ho ricevuto da LORO e da DIDA70 (come gli altri 3, del resto: mi vuoi proprio viziare ! :-D).
Il Kreativ Blogger (come CIVIS ROMANUS SUM) me lo ha regalato anche Evelin, la gestrice di questo splendido blog.

Arrivando come sempre in ritardo li giro in blocco a tutti gli amici che passano a farmi visita tutti i giorni, regalandomi alcuni dei loro attimi; anche, e soprattutto, a quelli che non lasciano commenti (la mia Laura "orobica" su tutti).

13 gennaio 2009

IL FILETTARO DI SANTA BARBARA DE' LIBRARI

Approfittando del ritorno di Alex a Roma, e facendo seguito ad una vecchia promessa, siamo finalmente riusciti (alla terza "botta") ad andare al Filettaro di Santa Barbara de' Librari, a due passi da Campo de Fiori. Purtroppo la cara amica aveva talmente straviziato durante i precedenti 15 giorni di feste Natalizie (come noialtri, d'altronde: ma lei ha una "dignità" che io non ho :-D) che ha esposto bandiera bianca. Io, Francesca, Miciapallina e Grande Gatto, tutti senza cuore (ma con gola e stomaco prontissimi a tutto) non abbiamo avuto pietà di lei e, dopo una bella cioccolata o un bel caffè d'orzo all'anice stellato con annessa biscotteria golosa QUI, le abbiamo "concesso" soltanto di annusare i nostri filetti di baccalà e di fare qualche foto (le gentilissime signore in cucina si sono mostrate subito prontissime a regalarci qualche attimo della loro attività, e per questo le ringrazio ancora).
La particolarità che rende famoso a Roma "il filettaro" consiste nel fatto che i grandi filetti di baccalà vengono (a ciclo continuo ed a centinaia ogni giorno) ricoperti di una pastella di acqua, farina e sale e tuffati in un grande padellone di alluminio a bordo alto per la prima frittura. Vengono poi tolti, dopo un paio di minuti, e messi ad asciugare su di un piatto che lascia cadere in una pentola sottostante l'olio in eccesso. Dopodichè vengono rituffati in una padella di ferro per la seconda frittura, che li rende ancora più croccanti e goduriosi. Il menu del filettaro è scarno ma perfetto per accompagnare un fritto di cotal portata: a parte gli "antipasti" consistenti, per lo più, in un nostalgico "pane burro e alici", sottoli e salumi, in accompagnamento ai filettoni di baccalà si possono prendere insalata verde, puntarelle, pinzimonio in base alla stagione, oltre al vino della casa.
Certo che il fatto che, durante la nostra visita, il locale fosse senza corrente elettrica ha fatto si che i filetti al nostro tavolo (ma si possono anche prendere "a portar via") siano spariti in modo "misterioso e furtivo" in pochi secondi. In realtà la penombra ci ha permesso di scattare fotografie molto "intime" e romantiche. Il "filettaro" a Roma è un'istituzione da decenni, se non erro fin dagli anni '50, oltre che una tappa immancabile dopo aver visto un bel film al cinema Farnese, a Campo de Fiori, o aver passeggiato nei dintorni di Piazza Navona.

Santa Barbara s.n.c. ("ER FILETTARO")
Largo dei Librari, 88
06 6864018

08 gennaio 2009

CAPPONE DI GALERA

Questo è il mio "piatto del buon ricordo" la cui preparazione, ogni Natale, spettava di diritto a mio nonno Ottavio.
Essendo lui nato a Matelica, nella splendida terra marchigiana, ed essendo vissuto da piccolo per anni nella campagna matelicense, questo piatto se lo è "portato dietro" per tutta la vita. E per me non è Natale se non ne mangio un po' (poi, personalmente, lo trovo "SQUISITISSIMO!!!").
Il nome indica e deriva dalla povertà che regnava in quei luoghi nel periodo della Prima Guerra Mondiale: forse non c'entra direttamente la galera ma il termine sta probabilmente soltanto ad indicare l'estrema povertà delle materie prime di cui era costituito. Il termine "cappone" era soltanto una scusa per sentirsi come alla tavola dei nobili o dei signorotti, che il cappone vero (con relativo brodo) se lo potevano di certo permettere. In questa preparazione, infatti, sono presenti quasi esclusivamente verdure ed ortaggi e, al tempo, probabilmente al massimo l'aringa affumicata (che, nelle lunghe giornate trascorse in campagna al seguito delle greggi, veniva "strofinata" sul pane per insaporirlo).
INGREDIENTI PER LA BASE:
1 Broccolo (anche 2, regolarsi in base a gusti e quantità)
Sottoli misti (carciofini, funghetti, peperoni,)
1 filetto di Aringa Affumicata tagliato a dadini
Capperi
Olive nere e verdi
Cetriolini, Carote e Cipolline
1 scatola da 380 gr. di Tonno

INGREDIENTI PER LA GUARNIZIONE:
3 Uova sode
6/7 Alici sott'olio
Olive, Capperi e Maionese

Si lessa brevemente, in acqua leggermente salata, il broccolo a pezzi piccoli (deve rimanere abbastanza compatto e non spappolarsi troppo) e si aggiungono poi gli altri ingredienti, con un giro d'olio. Mio nonno (ne faceva talmente tanto che ne mangiavamo ancora alla Befana, malgrado i tanti pranzi e cene con tutta la famiglia) preferiva fare uno strato di broccolo, uno dei vari ingredienti e ricoprire con un altro strato di broccolo. La guarnizione va fatta con spicchi di uova sode, olive, capperi, alicette e (poca) maionese (con quella in tubetto o con un sac a poche viene più carino).
Buon appetito (io ne vado matto) e dal giorno dopo, se avanza, è ancora più buono!!
CIAO NONNO !!!!

03 gennaio 2009

CENETTA A DUE...... CON AMICI

Quest'anno, con le figlie oramai grandi e... per conto loro, il Capodanno lo abbiamo passato serenamente in casa (anche se sono stato in cucina dalle 15 alle 21 passate: una vera corvèe militare...). Però la soddisfazione è stata tanta perchè ci siamo concessi una cenetta a lume di candela rilassato e piacevole con piatti che sono stati un po' una scoperta: la maggior parte, infatti, li ho preparati per la prima volta. Per la verità non siamo stati soli, io e Claudia, in quanto a tavola con noi, anche se virtualmente, "rappresentati" dalla lampada portacandele regalataci la sera prima, c'erano anche LORO: quei due pazzi che per la semplice voglia di stare a cena con noi (e con altre coppie di amici blogger) la sera del 30 ci hanno fatto la sorpresa di arrivare al ristorante dove avevamo appuntamento con gli altri, direttamente... DA BOLOGNA (per poi ripartire la mattina dopo). Pazzi ma ....ADORABILI !!!!! Come non innamorarsi di due persone così ?!?
Come accompagnamento all'antipasto ho preparato dei panini aromatizzati in vari modi e dei tozzetti salati (sul sito dell'amica Laura la ricetta "ufficiale").
Qui sotto, da sinistra in alto a destra in basso:
Cirioline al Grana Padano
Panini al Rosmarino
Tozzetti o Cantucci salati con olive, pinoli, semi di finocchio, Parmigiano e pepe
Trottole alla granella di Nocciole
Panini ai semi di Papavero
Panini alle Olive nere

Per l'impasto base del pane ho utilizzato 600 gr. di farina 00 e 400 gr. di Manitoba, una bustina di lievito liofilizzato, 13 gr. di sale fino, 380 ml. di acqua tiepida. Ho impastato gli ingredienti e messo a lievitare nel forno precedentemente riscaldato a 50° per poco più di 2 ore. Ho poi velocemente tagliato il panetto in 5 pezzi ed ho reimpastato delicatamente aggiungendo i vari aromi e condimenti. Per le trottole alla granella di nocciole ho semplicemente fatto delle rotelle che poi sono lievitate, durante la cottura, a tortiglione. Ho poi infornato per 3 o 4 minuti a 50' ed ho poi alzato la temperatura a 180° per 15 minuti. Gli ultimi due minuti ho acceso il grill per dorare i panini in superficie.
Come apertura ho servito una mia invenzione (se l'ha fatta qualcun altro prima di me non lo so e non lo voglio sapere ^_^ Voglio illudermi di essere tornato per qualche secondo ad essere il "figlio adottivo di Vissani" (se non altro la panza è la stessa), come si vede nella foto QUI). Trattasi di "ANTITESI MATERICA" (questo lo stambo nome che ho coniato, scimmiottando nomi che vengono dati in molti ristoranti alle pietanze più semplici, per un banalissimo cotechino con le lenticchie). Ho prelevato un paio di fette di cotechino ed un cucchiaio di lenticchie al sugo dalla pentola e le ho tagliate finemente al coltello; ho messo poi il composto in una forma per cubetti di ghiaccio ricoperta con la pellicola da cucina ed ho messo in frigo pochi minuti a compattare; ho poi impiattato il cubetto e l'ho "avvolto" con una striscia di gelatina di spumante fatta con un bicchiere scarso di spumante in cui avevo sciolto 1 grammo di colla di pesce.
Non è venuto esattamente come pensavo di realizzarlo ma, studiandoci un po' sopra, la prossima volta potrebbe non essere male...
Il vero antipasto è stato uno Scrigno di zucchine e speck: ho imburrato una formina di alluminio e l'ho rivestita con fettine di zucchina tagliate con la mandolina; nel frattempo sul fornello avevo messo un tegamino con una piccola cipolla rossa ed un cucchiaio d'olio, cui avevo poi aggiunto mezza zucchina tagliata in piccola dadolata, 3 fette di speck tagliare a fiammifero e una spruzzata di spumante. Dopo 5 minuti di cottura ho aggiunto un paio di cucchiai rasi di Grana ed una spolveratina di pepe. Ho mescolato il tutto e messo nelle formine, che sono poi finite in forno (insieme ai panini) a 180° per 15 minuti. Ho impiattato con una fetta di zucchina a crudo tagliata a fiammifero molto fine.
In accompagnamento agli antipasti uno spumante con un cucchiaio di grani di melagrana (se volete potete aggiungere un cucchiaio, non di più, di succo di melagrana). Lo stesso flute di spumante ha accompagnato il primo piatto: risotto all'arancia e melagrana. Avevo visto tempo fa su alcuni siti dei risotti all'arancia o agli agrumi: da qui è nata l'idea di abbinarvi alcuni grani, beneauguranti, di melagrana per la sera di Capodanno.
Ho fatto un soffritto con due piccole cipolle rosse, un cucchiaio d'olio ed una noce di burro. Appena ha iniziato a sfrigolare ho aggiunto il riso; l'ho fatto tostare un paio di minuti ed ho aggiunto un bicchiere di spumante e la scorza di un'arancia tagliata a fiammifero finissimo. Appena lo spumante ha iniziato ad essere assorbito dal riso ho aggiunto 4 mestoli di brodo di verdure (circa 750 ml. in tutto). Ho mandato avanti la cottura per circa 20 minuti aggiungendo ogni tanto un mestolo di brodo. Ad un paio di minuti dalla fine ho aggiunto il succo dell'arancia e 3 o 4 cucchiai di grani di melagrana. Il dolce della melagrana lega benissimo con l'arancia (se si vuole si può mantecare con un po' di formaggio ma io ho preferito non aggiungerne).
Dopo un classico cotechino con le lenticchie al sugo (mi è "scappata" la foto ma tanto è un classico che tutti fate in casa a Capodanno...) ho accompagnato con un'insalata di sedano rapa, noci, mele, olive nere e, immancabili, grani di melagrana. Da quando l'avevo vista DALLA MIA VALCHIRIA PREFERITA me ne ero innamorato: la ricetta per la preparazione la trovate da LEI.
Visto che in questi giorni ci siamo "tenuti molto a dieta" (prima "Pinocchiata" dell'anno !!!) non poteva mancare il dolce. E, nel dolce, poteva mancare la melagrana ??? NOOOOO !!!!!
Ho infatti preparato una pannacotta alla melagrana: ho aggiunto 1 grammo di colla di pesce a mezzo bicchiere di succo di melagrana ed l'ho messo a formare il primo strato in una formina di alluminio. Intanto ho preparato la pannacotta classica: 400 ml. di panna da montare con un cucchiaio e mezzo di zucchero a velo e l'ho messa a scaldare. Prima del bollore ho aggiunto 5 gr. di colla di pesce ed ho lasciato raffreddare una mezz'oretta. Ho poi colato il composto (con dei grani di melagrana) negli stampi di alluminio ed ho messo in frigo per 3 ore. Ho poi servito le pannecotte con una riduzione di succo di melagrana e zucchero.
A fine cena abbiamo brindato con lo spumante rosè "Filanda Rosè" di Bortolomiol e....... ANCHE LUI HA SALUTATO SBRONZO IL VECCHIO ANNO !!!