19 giugno 2009

AU REVOIR LES ENFANTS, NOUS ALLONS...

Eh si, anche quest'anno sono arrivate le tanto sospirate vacanze (e dopo 11 mesi e mezzo vorrei vedere non fosse così...)
Quest'anno la nostra meta è PITHECUSA, una incantevole sperduta (??) isoletta che già conosciamo bene ma che ogni volta ci affascina, ci ritempra, ci rilassa, ci satolla, ci sollazza....Vabbe', se proprio non avete capito di quale isola stia parlando (tanto lo so che state pensando tutti alla Grecia) date un'occhiata QUI.
Ci si rivede su questi schermi il 6 luglio e, mi raccomando: non scrivete troppo che altrimenti ci metto una vita a leggervi :-D

15 giugno 2009

CINGHIALE MARINATO

Io l'avrei quasi voluto portare alla Locanda (e credo che "Die Deutsch" Lars ne sarebbe stato contento): poi, invece, hanno prevalso altri menù e... questo piatto di cinghiale ce lo teniamo buono per una prossima occasione....
Purtroppo, poi, ho solo la foto della marinatura "in corso d'opera" perchè il cinghiale va gustato caldo e, una volta spadellato, il passaggio nel piatto è troppo rapido per poter dar soddisfazione ad un (food)blogger, perdipiù affamato...
Comunque la marinatura che ho fatto era così composta:

mezzo bicchiere di olio evo (del Frantoio Tistarelli di Sarteano)
un cucchiaio di aceto balsamico (12 anni di invecchiamento)
mezzo cucchiaio di salsa di soia
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di uvetta sultanina
un cucchiaio di pistacchi di Bronte tagliati a metà (quelli della caponata)
mezzo cucchiaio di bacche di ginepro
un misto di menta (giusto 4 foglioline) e qualche ago di rosmarino (fresco di balcone)
un pizzico del sale aromatico di Cindystar
una tritata di pepe rosa e di Sechwan
un chiodo di garofano
un bicchiere di vino rosso (ho usato un Rosso di Montepulciano), da aggiungere a metà marinatura)

Disporre i bocconcini di cinghiale in una terrina ed aggiungere gli ingredienti della marinatura precedentemente amalgamati in una ciotolina (da ultimo l'olio). Riporre in frigorifero per un paio d'ore (girando i bocconcini di carne un paio di volte) poi aggiungere il vino rosso e lasciar marinare coperto, ma fuori del frigo, per almeno un'altra ora.
Cuocere il tutto in padella per 30 minuti circa a fuoco medio e coperto.

10 giugno 2009

SIMI-LIN E L'AVVENTURA DEL PANE CINESE

Qualche tempo fa SIMI-LIN ricevette dalla sua cara NONNINA un animaletto, al quale lui si appassionò tanto, anche se doveva tenerlo chiuso dentro un grosso elettrodomestico in cui fa tanto freddo perchè aveva paura che potesse crescere troppo o addirittura potesse scappare.
E SIMI-LIN non voleva rischiare di perdere il suo nuovo amichetto di giochi.
Però il suo era un animaletto dispettoso e, malgrado SIMI-LIN gli desse sempre abbondantemente da mangiare e seguisse i saggi consigli della nonna, ogni tanto quello faceva le bizze e non ne voleva sapere di fare il suo dovere. Ma la nonna confermò a SIMI-LIN i suoi consigli e lui, caparbio, decise di non darla vinta alle bizze del suo animaletto impunito. Gli diede da mangiare nuovamente, poi lo fece riposare e poi lo fece giocare su di una tavola con tanta farina e poi aspettò..... aspettò..... aspettò ancora...... ed un altro po'................
E, finalmente, l'animaletto si stanco di fare le bizze e diventò buono, tanto buono !
E si: sarà stato il caldo? i rinfreschi in verità non frequentissimi? (uno ogni 5 o 6 giorni); di certo non la qualità delle farine, visto che queste erano state addirittura un prezioso dono della BISNONNA (provenienti nientepopodimenochè direttamente da un ottimo molino) ma la lievitazione del panetto che ho fatto con questa ricetta (cambiando soltanto il rapporto tra la manitoba, 80 grammi, e la 00, 120 grammi) ci ha messo una vita a compiere il suo corso.
Iniziata intorno alle 16 di domenica, alle 21 il panetto era cresciuto soltanto di circa un 20%: così ho messo tutto in frigo e, malgrado l'apprensione della nonnina (che mi riempiva di e-mail nelle quali si chiedeva preoccupata cosa potesse essere successo alla "creaturina" e, allo stesso tempo, mi riempiva di saggi ed antichi consigli) ho deciso di aspettare il nuovo giorno.
Il giorno successivo, infatti, dopo circa 25 ore dall'impasto, ho ritirato fuori dal frigo "la bestiola" (in questo caso non mi sento di definirlo "bimbo") e gli ho fatto riprendere la lievitazione: dopo circa 3 ore questa è arrivata ad un livello soddisfacente e, poco prima delle 21, ho fatto la prima piega (ripetuta poi circa un'ora dopo); alle 23 ho infornato (20 minuti a 240°, poi 10 a 200° ed altri 10 sempre a 200° ma sulla gratella del forno) ed a circa mezzanotte (DOPO QUASI 32 ORE DALL'IMPASTO) la bestiola ha dato i suoi frutti e devo dire, stupendo sia me che la nonnina, che non sapeva per niente di acido, cosa che poteva verificarsi dopo tutto questo tempo di lievitazione.
E
dopo
tutte
queste
disavventure
il
piccolo
SIMI-LIN
disse
alla
nonnina:

"A NONNAAAA: MA, NIENTE NIENTE, 'STO LIEVITO MADRE CHE M'HAI REGALATO L'HAI PRESO DAI CINESI !?! HAHAHAHAHA"

IL PANE "BESTIO" DELLE 32 ORE
Nel frattempo ho fatto anche qualche altra cosina, che inserisco qui per non fare soltanto post di panificazione:
IL PANE CON IL SALE AROMATIZZATO DI CINDY E SEMI DI FINOCCHIO
IL MITICO PANE CON LE CIPSTER !!!
E POI DEI GRISSINONI E DEI PANZAROTTI RIPIENI DI MORTADELLA E PARMIGIANO
(non fotografati appena sfornati perchè divorati ancora bollenti)

ED HO FATTO ANCHE IL PANE ARABO (CHE TAGLIATO A META' DIVENTA IL PANE CARASAU SARDO). QUI, QUI e pure QUI tre ottimi modi di farlo.

NOTA 1:
Il pane mi rimane bianco perchè da qualche settimana il forno fa le bizze e stranamente non mi colora più la crosta, neanche attivando il grill (malgrado io umidifichi l'interno del forno mettendoci una ciotolina d'acqua durante la cottura); eppure la crosta rimane bella croccante.... MAH, mi pare la casa dei misteri......
NOTA 2:
Ovviamente il personaggio SIMI-LIN non è un cinesino ma viene.... dalle SIMILI (sperando non mi fulminino) :-D

09 giugno 2009

FAIDE FAMILIARI

Non

bastava

fare

a

botte

tutte

le

sere

con

due

figlie

oramai

grandi

e

con

Claudia

per

chi

dovesse

utilizzare

il

computer...

Adesso,

con

la

scusa

del

mouse......

08 giugno 2009

RICORDANDO CORRADO: "L'ALTRO" UOMO CHE FECE LA TV

Oggi voglio salutare uno di quei personaggi della TV in bianco e nero (quella "vera") che più ho amato e continuo ad amare...
Tutti voi conoscerete Corrado Mantoni (Roma, 2 agosto 1924 – Roma, 8 giugno 1999), quantomeno di nome i più giovani... Magari tanti di voi non conoscono neanche il cognome perchè, in realtà, per tutti gli italiani lui era semplicemente... Corrado.
Nato a Roma intraprese già in giovane età la carriera artistica (il fratello maggiore, Riccardo, era attore teatrale e doppiatore). Agli inizi degli anni Quaranta (un po' sulla falsagira di Mike Bongiorno) iniziò a lavorare per la radio americana in Italia poi per l'EIAR (la futura RAI). Grazie alla buona cultura (diplomato al liceo classico e poi studente di Giurisprudenza, anche se non terminò gli studi), al particolare timbro di voce ed alla perfetta pronuncia, venne scelto come annunciatore e fu proprio lui il primo a dare alla radio, in Italia, notizie storiche come quelle della fine della Seconda guerra mondiale, della nascita della Repubblica Italiana e, per il popolo romano (ma non solo), della morte di Trilussa. Passò poi anche a curare le notizie in video occupandosi dei "Cinegiornali", spezzoni di notizie filmate che venivano proiettati nei cinema prima dei film (prima dell'avvento della TV).
Era un uomo di gradevole aspetto, con un timbro di voce amichevole ed accattivante, di notevole educazione ed "apparente" compostezza (in verità era sempre il primo a scatenarsi e divertirsi quando, con la sua grande ironia, diventava una spalla impeccabile per i personaggi comici che invitava nelle sue trasmissioni), ed in poco tempo divenne popolarissimo, grazie alla sua eleganza, alla grande ironia ed a quell'aria stralunata ed innocente che non lo facevano considerare "un divo della tv".
Il suo aspetto sempre apparentemente distaccato e signorile ed il saper parlare un italiano semplice, misurato, con padronanza dei congiuntivi, unito ad una non comune conoscenza di vocaboli (come, in seguito, forse solo Bonolis saprà fare), lo portarono nel 1949 ad essere scelto come primo presentatore a comparire in TV, alla Triennale di Milano, quando le trasmissioni erano ancora in fase sperimentale, ed a comparire, inoltre, in diversi film intrerpretando quasi sempre "se stesso".
Negli anni cinquanta fu l'unico presentatore ufficiale, categoria nata con lui, della radio italiana ed in questa veste lavorò poi con due altri personaggi emergenti: Alberto Sordi e Nino Manfredi.
Anche attore teatrale nella sua compagnia lavorò con Nilla Pizzi, Tino Scotti, Oreste Lionello, Teddy Reno, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini. Mentre nel cinema lavorò con Luchino Visconti, Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi e Walter Chiari.
Fra i successi radiofonici: "Oplà", in cui sostituì Mario Riva (altro trascinante personaggio radiofonico, televisivo e cinematografico) e ne fu subito indicato come erede, e "La Corrida" (che ritengo una delle migliori trasmissioni, prima radiofoniche e poi televisive, che le emittenti italiane abbiano mai trasmesso). In questa trasmissione Corrado raggiunse il suo massimo per come, allo stesso tempo, sapeva incoraggiare ma anche prendere in giro i partecipanti (senza che questi se ne potessero neanche velatamente accorgere, tanto era fine il suo umorismo), ma che spesso con le loro "performance" (il più delle volte "trash") lo lasciavano allibito ed a bocca aperta, così come il maestro Pregadio, che lo accompagnò in tutte le edizioni televisive.
Dopo un decennio di radio passò alla televisione, dopo aver sperimentalmente trasmesso alcuni suoi programmi radiofonici in tv (ne Il Rosso e Nero ebbe addirittura come valletta Sophia Loren). Diventò il conduttore ufficiale delle più importanti manifestazioni italiane dal vivo quali concerti, premiazioni, concorsi ("Cinquemila lire per un sorriso" e "Miss Italia") e condusse numerose trasmissioni entrate di diritto nella storia della RAI: "L'amico del giaguaro", "La prova del nove", "Il tappabuchi", con Raimondo Vianello, "A che gioco giochiamo?"
Presentò inoltre due tra le migliori edizioni di "Canzonissima" all'inizio degli anni settanta, entrambe con Raffaella Carrà, con la quale lavorò di nuovo in "Fantastico 3" nel 1982. Nel 1974 condusse il Festival di Sanremo nonché la penultima edizione di Un disco per l'estate. Ma entrò definitivamente nella storia della televisione italiana quando ideò (e condusse) nel 1976 "Domenica In". Nel 1978 una notizia fece scalpore per settimane sui rotocalchi e sui media: mentre era alla guida della sua autovettura ne perse il controllo e fu coinvolto, con la soubrette Dora Moroni, in un gravissimo incidente, dal quale si salvò, subendo varie operazioni. Anche la sua collaboratrice subì pesanti conseguenze e dovette subire una lunga degenza e una rischiosa operazione alla gola.
Tornato in forma lavorò, oltre che per la RAI, per la TV della Svizzera italiana e per la Fininvest, dove forse per primo (o secondo solo a Wilma De Angelis) portò "la cucina" sugli schermi all'ora di pranzo con lo stupendo Il pranzo è servito (che recentemente è diventato addirittura un gioco su internet).
Nel 1982, dopo aver addirittura vinto un Disco d'Oro con la canzone/tormentone "Carletto", inaugurò gli studi di Roma della Fininvest (poi Mediaset) portando anche in tv (dopo l'immenso successo radiofonico, paragonabile soltanto a quello di Alto gradimento (di Arbore e Boncompagni), Hit Parade (di Lelio Luttazzi) o Bandiera Gialla, ancora della coppia Arbore - Boncompagni) La corrida: la trasmissione che, più di ogni altra, lo rappresenta e ce lo fa ricordare. Ripropose in Fininvest la sua "Domenica In" rinominandola "Buona domenica" (programma poi recentemente... degenerato a "contenitore del nulla" o peggio ancora... parere personale eh !!!). Come detto Corrado è stato anche autore di quasi tutte le sue trasmissioni, per le quali usava lo pseudonimo Corima.
Per definirne ancor meglio la sua grande ma umile personalità diciamo che fu il primo presentatore a diventare anche autore dei propri testi ma, malgrado ciò, fu fino alla morte uno dei personaggi più miti e riservati del mondo dello spettacolo.
Nel corso della sua carriera ricevette numerosi attestati di stima da parte di celebri "addetti ai lavori":
Totò lo soprannominò "Lo scognomato", a causa del solo nome di battesimo usato come nome d'arte; venne stimato da Umberto Eco (che di lui però disse: "Corrado è l'Italia, perciò l'Italia lo ama") ed infine fu difeso da Indro Montanelli sul Corriere della Sera quando vi furono interpellanze parlamentari a causa della frase che pronunciò in TV, ovvero "L'Italia è una repubblica fondata sulle cambiali".
Indimenticabili i suoi duetti con diversi personaggi dello spettacolo, suoi ospiti in varie trasmissioni, e soprattutto quelli con Mike Bongiorno, su cui Corrado riusciva sempre a dominare con elegante ironia, nei loro stranamente rari incontri televisivi.
La carriera radiotelevisiva (ma non solo) di Corrado durò ininterrottamente 55 anni, rimanendo sempre alle vette del successo.
Si congedò dal grande pubblico durante l'ultima puntata della sua Corrida nel dicembre del 1997 quando, all'insaputa di autori e produttori, recitò con gli occhi lucidi e visibilmente commosso questa poesia:

«Abbiamo cominciato un po’ in sordina questa Corrida, decima edizione.
Ci siamo detti :“moh, andrà come prima”.
E invece è stato un vero successone.
Non è che prima avesse brutti ascolti, no..

Si sa che si è difesa sempre bene,
ma mai come quest’anno,
a conti fatti,
davvero in tanti siamo stati insieme.

Abbiamo fatto un record di ascolti,
e sotto sotto, è dispiaciuto a molti.
Ospiti illustri contro strana gente,
che quasi sempre non sa fare niente.

Ma poi, come è finita lo si sa:
ha vinto questo nostro varietà
e dico varietà, badate bene,
e fatto pure come tivù comanda.

Perché vi giuro, ho un po’ le tasche piene,
di udire la peggiore delle offese
che alla Corrida fanno la domanda,
soprattutto gli scemi del paese.

E’ gente che si vuole divertire.
Hanno una dote che non è pazzia,
e ce l’hanno in pochi:
si chiama autoironia!

In quanto a me, sono stato fortunato
perché ho trovato collaboratori
che forse più di me hanno sudato
e più di me meritano gli allori.

Sono tanti e i nomi non li posso fare,
vorrei, ma finirei con l’annoiare.
E’ andata bene pure grazie a loro
perché un successo non si fa da solo.

E adesso la Corrida finirà,
forse per sempre, forse, chi lo sa..?
Qualcuno, e questa è ormai un’istituzione
tra un poco ne farà un’imitazione.

Pazienza, io mi sono divertito
per tanti anni ed è arrivato il tempo
di dare il mio commosso benservito,
ma chi lo sa se poi non me ne pento?

Lo so, mi mancherete e pure tanto.
E se c’è stato uno scemo del paese
Oh! M’ha insegnato, non sapete quanto,
a sorridere e a non aver pretese»

Corrado è morto proprio dieci anni fa ed il comune di Roma gli ha dedicato, nel 2004, una via nel quartiere in cui abitò.
Dentro di me ricorderò sempre quel sorriso ironico, timido, garbato di Corrado...


Fonte: http://www.corradomantoni.it (dove vi rimando alla gustosa galleria degli ANEDDOTI)
E QUI una carrellata di scenette della carriera di Corrado, con i personaggi storici degli anni '60 e '70.

05 giugno 2009

PREMI E MEME DI PRIMAVERA INOLTRATA

La mia FONTE DI RICETTE DA COPIARE E SPACCIARE PER MIE mi ha pure insignito di questo premio: ma che ci volete fare... è trooooooppo buona !!!! ^_^Mentre SOLEMA mi ha regalato quest'altro premio, e la stessa cosa hanno fatto SOLIDEA & ALE (grazie a tutte !!) :
Invece da SABRINA mi è arrivata la richiesta per questo meme. Devo elencare 7 cose che mi caratterizzano e proporre ad altri sette bloggers di fare altrettanto:


1- La voglia di scherzare e divertirmi, sempre o quasi (e ve ne sarete accorti se siete miei "lettori");


2- Di contro sono solito lamentarmi troppo dei miei malannetti fisici (caratteristica dell'ariete); ma devo comunque ammettere che negli ultimi 10 anni mi sono capitate una marea di cose che, seppur assolutamente non gravi, messe una dopo l'altra........


3- Se mi butto giù o me la prendo per qualche motivo dovete ignorarmi per 5 minuti e poi tutto è passato; d'altronde l'ariete è permaloso ma dimentica subito... (sarà l'età ?)


4- Di persona tendo ad essere timido e riservato ma quando sono davanti alla tastiera del computer... ecco che arriva Mr. HYDE !!!


5- Appena arrivano i primi caldi mi piace camminare scalzo e girare con il meno possibile addosso (oddio... che spettacolo... hahahaha) ed il mio sogno è di poter rivedere le lucciole (gli animaletti :-D), che non vedo oramai da anni, anche quando vado in campagna;


6- Sono un nemico del telefono (infatti penso spessissimo di dover chiamare qualcuna di voi ma poi non lo faccio mai: perdonatemi !) e mi piace leggere e scrivere (anche se non sono capace a scrivere racconti o storie... per quello non ho fantasia);


7- Da oramai quasi 4 anni salvo su files o stampo le vostre ricette con l'intento di rifarle ma, fino ad oggi, ne avrò rifatte forse una decina; eppure continuo a raccogliere perchè mi piacciono troppo... Prima o poi troverò il tempo di copiarvele :-D

Visto che una volta iniziato non la smetterebbe più lo giro di nuovo a SABRINA, tanto per farle dire altre 7 cose di lei :-D E poi lo giro a "quella pazza" di GIOVANNA e "quella savia" di LYDIA, SABRINA & LUCA, LAURA ed ELISA.

01 giugno 2009

I "MIEI" PACHINO SPADELLATI

Non so perchè ma (il marito di) qualcuno continua ad attribuire a me questa ricetta...
Ragion per cui....... ecco i
MIEI
pachino spadellati !
Ovviamente la ricetta base è la sua ma, per renderli definitivamente "miei" ho cambiato un paio di cose...
Ho fatto un paio di giri d'olio in una grande padella e vi ho messo circa 1,2 kg. di pachino lavati ed asciugati (devono formare un solo strato, per questo la padella deve essere molto grande). Ho poi salato ed acceso il fuoco al massimo per circa 4 minuti, coprendo la padella con un coperchio (i pachino devono "creparsi", scoppiettando, ed iniziare appena ad appassire, ma devono rimanere al contempo croccanti).
Dopodichè si da una mescolata veloce ma delicata (per non romperli troppo) e si lasciano freddare.
Nel frattempo si prepara una salsina con poco più di mezzo bicchiere di olio evo (in proporzione ai pomodori: essendo i miei quasi un chilo ho usato questa quantità d'olio), un grosso spicchio d'aglio tagliato in piccoli pezzetti, una manciata di foglie di menta romana, una di prezzemolo, una di basilico (io ho due piantine: una più amara ed una più profumata ed ho utilizzato entrambe) ed una spolverata di origano, oltre che "un'ombra" di pepe.
Si versano i pomodorini oramai freddi, insieme a tutta la loro acqua di vegetazione (cacciata in cottura), in una terrina abbastanza grande, si aggiunge la salsina aromatica e si mescola il tutto, lasciando per un'altra oretta a riposo.
Vi avverto che i pomodorini sono spariti così come è sparita una pagnotta e mezza di pane !!! Quindi premunitevi...
Grazie Antonella !!! :-D