La seconda disavventura eoliana (dopo la rottura della mia fotocamera appena messo piede su Stromboli) riguarda una gita fatta a Lipari.
Approfittando di una giornata splendida, mare calmo e cielo lindo, partiamo alla volta di Lipari, zaini in spalla, per fare un po' di "spesa": capperi e pasta di mandorla vanno per forza di cose riportati a casa, come dei trofei di conquista...
Prendiamo quindi l'aliscafo di prima mattina, salutando Iddu e Strombolicchio...
Prendiamo quindi l'aliscafo di prima mattina, salutando Iddu e Strombolicchio...


...e circumnavigando la splendida e brulla costa di Stromboli l'orizzonte inizia ad aprirse sulle altre isole delle Eolie: in "ordine di comparizione", Panarea ed il suo scoglio Basiluzzo, Salina, Lipari e Vulcano. Più lontano Alicudi e Filicudi, le più selvagge.
















Per fortuna vicino al porto avevo dormito in un affittacamente quando un mio amico liparota si era sposato, qualche anno fa. Quindi ci "fiondiamo" a cercare una camera (non eravamo gli unici appiedati). Per fortuna troviamo l'unica camera libera quindi torniamo in paese per comprarci una magliettina per il giorno dopo ed un sapone (negli zaini avevamo soltanto le stuoie e i teli da bagno con un K-Way). Bisogna fare di necessità virtù......






Dalla terrazza di "casa" si gode una splendida vista su Stromboli e Panarea a sinistra ed a destra Lipari e Vulcano.


















E la vacanza continua!!!
Ne approfitto anche per inserire due recensioni (che ho pubblicato sul forum de La Cucina Italiana) sui ristoranti nei quali abbiamo mangiato sia a Lipari che a Salina:
A Stromboli abbiamo mangiato soltanto alla Lampara, visto che approfittavamo del fatto che ogni giorno, mare permettendo, da Lipari arriva “Pesce Fresco”, un simpatico uomo di mezz’età che, con la sua “Ape Piaggio/negozio del pesce”, gira per le strette stradine del paese urlando “Peeeesceeee freeeeescoooooooo” dalle 9 alle 14 (quanto mi mancava “Pesce Fresco”…forse più di "Iddu", il vulcano!!). Ed in effetti i totanetti presi da lui avevano del paranormale: bastava passarli sotto un filo d’acqua per far si che si pulissero quasi da soli (e pensare che per pulire dalla “pellicola” scura quelli comprati a Roma, pur freschi, bisogna raschiarli per mezz’ora), e non vi dico il sapore… (vi consiglio anche i suoi barattoli di tonno a tocchi, che assolutamente nulla hanno a che vedere con il tonno in scatola commerciale!!!).
Alla Lampara abbiamo preso due volte pizze o calzoni, ottimamente preparate in un attimo da Carlo con i prodotti tipici dell’isola: gamberetti di nassa, olive siciliane (quelle rosse, grandi e carnose) e capperi. Altre due volte abbiamo avuto occasione di assaggiare delle ottime linguine al cartoccio, una pasta con melanzane fritte e ricotta infornata (ottima) oppure degli spiedini di pesce spada e, soprattutto, di pesce spatola, un pesce che non è molto facile trovare, soprattutto nelle proposte dei ristoranti, ma che, con un ripieno di capperi, patate e “mollica” era veramente delizioso: da leccarsi i baffi. Degne di menzione anche le mitiche crocchette di patate: Carlo ci ha detto che la mattina vengono preparate circa 300 crocchette con patate pelate il giorno prima e messe a spurgare l’acqua di vegetazione: facendo così, il passato di patate che si ottiene è molto più asciutto, vaporoso e delicato. In effetti le crocchette, con un misto di erbette aromatiche all’interno, erano veramente speciali. Un posto da frequentare sicuramente.
A Lipari eravamo andati una mezza giornata in gita, ma ci siamo rimasti bloccati, senza poter tornare a Stromboli, a causa del mare mosso: questa disavventura ci ha permesso di tornare a mangiare alla Trattoria del Vicolo (ci avevamo già pranzato) dove abbiamo fatto un’esperienza culinaria che ci ha, per un po’, fatto dimenticare i disagi del ritrovarci “naufraghi”. A pranzo io ho preso degli spaghettini cozze e vongole veramente strepitosi mentre Claudia ha scelto degli spaghetti con zucchine, vongole e gamberetti; di secondo per lei un sautè di cozze, bello piccantino e sugosetto, e per me un bel trancio di spada all’eoliana con capperi, olive e pachino. In accompagnamento un ottimo e profumatissimo “Kuddia del Gallo” di Abraxas (Zibibbo vinificato secco - Moscatello di Alessandria 70% e Viognier 30%), una piccola ma eccellente azienda Pantesca. Il tutto per 48 €. La sera, non volendo girare troppo (avremmo potuto provare la Trattoria d’Oro, altrettanto rinomata) ci siamo tornati, limitandoci però ad una grigliata di pesce con insalatona, spendendo ancora meno: buonissimo il rapporto qualità prezzo e grande cortesia e professionalità dello staff.
A Salina abbiamo cenato in un’ottima trattoria che ha aperto ad inizio agosto: la Trattoria Cucinotta. Caratteristica del locale sono, tra l’entrata ed il bancone bar, un carrello frigo con il pescato del giorno (dei pesci e dei crostacei dai colori e dai riflessi difficili da vedere anche nei più rinomati ristoranti continentali) ed un bancone con fiamminghe piene di antipasti misti di mare e contorni (splendide un paio di insalate di pesce ed una “bellissima” caponata). Proseguendo l’avventura da novelli Robinson Crusoe ci siamo presentati nel locale qualche minuto prima delle 20, ma l’accoglienza è stata, anche in questo caso, molto cortese. Tra l’altro forse è stato il miglior pasto della settimana: di primo per me degli spaghetti all’Eoliana (capperi, olive rosse, una base di tonno e pachino): strepitosi !!! Per Claudia degli spaghetti alle vongole, anch’essi molto buoni. Di secondo due carpacci di tonno e pesce spada affumicati veramente gustosi ed abbondanti, cui ho fatto seguire una meravigliosa caponata, con melanzane belle carnose e non semispappolate, come spesso capita di trovare, capperi, uvetta e pinoli (forse il miglior piatto della settimana insieme ad una Insalata Eoliana presa in una gastronomia di Stromboli e fatta con patate lesse, tonno -quello “vero”-, olive rosse, cipolla rossa, capperi e pachino). Claudia, invece, ha optato per una fettona di crostata di amarene fatta in casa: anche questa “da lacrime” per la delicatezza e il sapore della pasta. Con acqua e vino al calice (un Bianco di Lipari di Giona) 51 €. Una trattoria, gestita da ragazzi giovanissimi, che merita un grosso incoraggiamento, sperando che con il tempo non viri verso il “turistico”, ma che continui a proporre i piatti della tradizione Eoliana. Senza rischiare di dover di nuovo trovarmi a fare il naufrago penso proprio che farò il possibile per tornarci.
Gastronomia Trattoria Cucinotta, Via Risorgimento 4b Santa Marina di Salina – 090 9843523
1 commento:
Sono posti da sogno! Chissà se un giorno riuscirò a convincere Marco a passarci qualche giorno di vacanza!!!
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