Pochi giorni dopo Maria Laura mi ricontatta un paio di volte per invitarmi a partecipare ad un contest dedicato alle Feste Natalizie sul blog della Voiello : in particolare, il contest è mirato a scoprire come ognuno di noi vive l'atmosfera delle feste natalizie in compagnia dei propri amici e familiari e quale sia la nostra irrinunciabile "ricetta delle feste", quella che ogni anno non può proprio mancare alla nostra tavola.
Io, sinceramente, ci penso un po'... ripenso... titubo... una certa idea mi viene pure in mente ma non so se postarla: oramai, purtroppo, nella nostra famiglia non si vive più il Natale come una volta... Oramai noi che eravamo bambini siamo cresciuti, abbiamo a nostra volta delle famiglie e bisogna accontentare, in questi giorni di festa, un po' tutti. Non ci si ritrova più, come ogni anno, sempre a casa dei nonni (al massimo si andava a Santo Stefano a giocare a carte da qualcun altro) e non si fa più un cenone con i nonni (che non ci sono più), i loro figli e noi, i nipoti... una ventina di persone, alla fin fine. Ora ognuno di noi ha anche una famiglia "acquisita" da dover accontentare e non si possono fare di certo tavolate con una quarantina di persone, tanti saremmo se dovessimo incontrarci tutti insieme. Perciò parte una specie di "rotazione": una sera a cena con una parte della famiglia, il giorno dopo con l'altra parte, a Santo Stefano magari ci si vede di nuovo con genitori, suoceri e qualche coppia di amici di famiglia... e poi si stramazza, gonfi come otri, dopo tre giorni di mangiate hahahahaha
Una cosa, però, in effetti, anche con tutti questi giri di tavolate, è immancabile ad ogni tavolo ogni volta: il "Cappone di galera" di nonno Ottavio.
Ma quanto sono contento di avergli scattato questa foto ? ^_^
E si perchè questo piatto, tipico delle campagne (e colline) marchigiane è stato portato da lui, e dopo di lui da mia madre, "in dote" ad ogni cena natalizia, fino a diventare il nostro vero piatto di Natale... immancabile !
Avevo quasi timore a parlarne, visto che nonno Ottavio è sempre stato una persona estremamente riservata, e sono sicuro che si sarebbe imbarazzato ad assurgere al ruolo di personaggio principale di un post. Però mi sento di farlo ugualmente per ricordarlo con affetto e rendergli omaggio, visto che lui questo piatto l'ha personalmente preparato, ogni Natale, fino a quando non ci ha lasciati, alla bella età di 91 anni.
Quindi quando Antonella, la mattina dell'ultimo giorno utile mi ha mandato una e-mail per chiedermi "Ma tu partecipi? Hai pronta qualche ricetta?" (mi aveva scritto una e-mail a tal proposito, pochi minuti prima, anche Maria Laura ), io lì per lì ho nicchiato un po': l'abbozzo c'era ma dovevo dargli forma un po' meglio. Ma poi mi sono lasciato prendere dai ricordi e dalla gioia che provo ogni volta che sulla tavola trovo il Cappone di galera di nonno Ottavio ed ho ceduto. Certo non è un piatto leggerino (la sua storia e la ricetta la trovate QUI), ed in fin dei conti è un ottimo antepasto (o contorno per un bel bollito di carne) ma ha una caratteristica particolarissima: riesce a conquistare tutti! Eh si, perfino chi non ama le aringhe, o i cavolfiori, o i sottaceti alla fine cede al suo fascino... Così, negli anni, sono capitolate le mie due cugine, poi gli amici, infine anche la figlia più grande di Claudia ogni anno chiede puntualmente "Ma il cappone di galera c'è?".
Ed ora sono felice di poter dire che il cappone di galera di nonno Ottavio, e la sua breve storia, che poi alla fine ho mandato a Maria Laura, HA VINTO !!! Siiiii, è stato scelto come miglior racconto della ricetta di famiglia (mentre come racconto più carino sull'atmosfera natalizia casalinga è stato scelto quello di ELGA).
Quindi, a questo punto, non posso che condividere con TUTTI VOI questo premio offrendovi un (purtroppo solo) virtuale piatto di
INGREDIENTI (per 4 persone):
una confezione di Paccheri Riserva Voiello
650 grammi di calamaretti freschi (erano 108 !!!)
una ventina di punte di asparagi (anche surgelate)
aglio, olio, sale e mezzo bicchiere di vino bianco secco
Io ho aggiunto anche una ventina di pachino sott'olio essiccati
PROCEDIMENTO:
Ringrazio ancora Maria Laura e la Voiello e... se ci stringiamo un po' ci stiamo proprio tutti: nonno Ottavio ne sarebbe contento ^_^
19 commenti:
Jajo te lo sei meritato il premio! grande nonno!!! Per quanto riguarda la pasta invece non ho mai abbinato calamari ed asparigi, che sia la volta buona?
sono passata anche per dirti che ho finito il ricettario della raccolta funghi. Lo trovi qui se ti interessa... http://timoemaggiorana.blogspot.com/2010/01/il-ricettario-della-raccolta-funghi.html
grazie per aver partecipato.
Un abbraccio
ciao
A vincitore!! Beh, allora un assaggio NON VIRTUALE???Bravo bravo bravo a te e anche a Nonno Ottavio!!
Complimentissimi! Mi è piaciuto leggere questo post (il precedente lo avevo perso) e vedere Nonno Ottavio e il suo cappone. Goditi questa pasta anche da parte nostra!
E bravo JAJO!
Sei davvero un grande!
SAi che faccio? Per festeggiare TE mi faccio pulire dalla mia Patrizia qualche calamaretto e mi faccio la tua "Calamarata"!
O si..... la faccio uguale uguale!
Grassieeeeeeee
nasinasi (invidiosissimiiiiiiiiiii)
Bravo!!!Anche il nonno sarebbe stato felice!
Ma...ti assomiglia!!!
Grande!!!!
Sono contenta anche perchè questo è uno dei primi post che ho letto sul tuo blog, e mi era piaciuto tanto, come la bella foto di tuo nonno.
Buon premio!!!
Evelin
Che tenero il tuo nonno ricorda tanto il mio, stesso sguardo dolce
complimenti per la sua ricetta
ciao cocozza
E no; caro Jacopo, mica te la puoi cavare così, virtualmente! ahahah!.. Noi; i tuoi Angeli, aspettiamo l'invito vero, il pranzo reale e, magari un assaggino di quel famoso "cappone di galera"!
UN bacione a te e a Claudia!
Conplimenti Jajo!Mi hac ommosso leggere di nonno Ottavio..ricordo quando pubblicasti la sua ricetta e quanto affetto trasmetteva..
Io amo le ricette di famiglia, sono un patrimonio da preservaree tramandare.Nonno Ottavio starà sorridendo di certo da lassù!
Ottima anche la pasta :)
Bacione
Bellissima la foto del nonno,sembra così felice e fiero...credo che la riguarderai spesso con orgoglio e tenerezza, vero?
Ieri ho acquistato anch'io dei calamaretti piccoli piccoli ed ero giusto a caccia di un'idea per consumarli subito, con gli asparagi sarebbe la prima volta....direi che possa essere il momento giusto...vediamo che succede!
Salutoni
Fabi
Ricordiamo benissimo il Cappone di Galera, ci è rimasto talmente impresso, quando ne parlasti l'anno scorso, che siamo contentissimi che tu abbia vinto con questa ricetta così piena di ricordi e di quel calore di famiglia!
Ma siamo rimasti a bocca aperta quando abbiamo letto che hai pulito 108 calamaretti... ho appena finito di pulire un chilo di seppie ed uno di calamari e ho avuto anche il coraggio di lamentarmi...però tra poco avremo il piacere di assaporare quanto abbiamo cucinato!
Baciotti e complimenti
Sabrina&Luca
Ho avuto qualche problema con il PC e da qualche tempo non passavo da te, ora sono di nuovo in movimento e il tuo blog è troppo interessante per non essere un appuntamento fisso!
Un saluto
Kemi
Che vita sarebbe se non ci fossero i nonni? Anche quando non ci sono più, ci aiutano comunque!
Complimenti tanti, immagino che ormai ti sarai rimesso completamente dai giorni di febbre.
Mille baci.
jajo non so dirti quanto la foto del nonno riempi di gioia anche me.
e pur non avendo ancora letto la ricetta (intorno a me mentre scrivo si sta scatenando il finimondo) so già che me ne innamorerò.
meritatissima la vittoria e premio turbofigo :)
Evvai!!! E che bello il tuo nonno!!
A me è sfuggita la ricetta del pollo in galera...ma vado subito a leggerla.
Un sorriso vincitore,
D.
Adorabile il nonno ma anche la ricetta. A presto, Alessandra
e vai!!!mi ricordo quando lo avevi pubblicato, applauso a scena aperta
E bravo il nostro Jajo!!! premio meritatissimo!!! Mi ricordo anche io di quando avevi pubblicato quella ricetta e mi ricordo molto bene di quella dolcissima foto del "tu' nonno" :-) Baci Lauradv
Ragazzi, grazie a tutti: nonno Ottavio ed il suo cappone di galera meritavano proprio un omaggio.
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