Finalmente eccoci a Palermo !
Subito, arrivati da Cefalu, ci accoglie la gentilissima Raffaella, col suo pancione di 8 mesi abbondanti, e ci mostra la nostra stanza. Il suo è uno dei migliori B&B in cui ci sia capitato di soggiornare e, non per farle pubblicità (che pure merita in pieno) ve lo consiglio vivamente: il Piccola Sicilia è un gioiellino in cui ci troviamo come a casa nostra (o, addirittura meglio, visto che la colazione con le torte fatte in casa a casa nostra raramente ci capita di farla). Stanze e bagni appena ristrutturati e curatissimi, posizione centrale (a 10 minuti a piedi da Ballarò e dal Duomo), Raffaella, appassionata amante dei libri, dell'arte e della buona musica (oltre che ottima cuoca: malgrado le notti in bianco per la gravidanza trova anche la forza di coccolarci con i suoi dolci a colazione). Insomma... non ce ne saremmo mai andati !
Il giorno dopo è tutto dedicato a Palermo e... beh... se in due giorni ho scattato 730 fotografie un motivo ci sarà. Se puntate ad ottenere la santità o, quantomeno, la beatificazione, mettetevi comodi che si va ad incominciare il tour dei più begli scorci palermitani.
Iniziamo dal salire sulla splendida San Giovanni degli Eremiti, dal cui campanile si gode di un panorama a 360° su Palermo, compresi il Palazzo Reale e il Duomo. Poi ci dirigiamo verso il mitico mercato di Ballarò.
Il giorno dopo è tutto dedicato a Palermo e... beh... se in due giorni ho scattato 730 fotografie un motivo ci sarà. Se puntate ad ottenere la santità o, quantomeno, la beatificazione, mettetevi comodi che si va ad incominciare il tour dei più begli scorci palermitani.
Iniziamo dal salire sulla splendida San Giovanni degli Eremiti, dal cui campanile si gode di un panorama a 360° su Palermo, compresi il Palazzo Reale e il Duomo. Poi ci dirigiamo verso il mitico mercato di Ballarò.
Poi ci dirigiamo verso il mitico mercato di Ballarò.
I tenerumiiii !!!
Il percorso quasi obbligato ci porta verso la splendida Chiesa della Martorana: fondata alla metà del 1100 è uno dei massimi esempi di arcitettura bizantina ed il rito che vi si svolge, malgrado la proprietà sia della Chiesa, è ortodosso. L'interno, come per la Basilica di Monreale, è un tripudio di mosaici.
Tutti conoscerete la "frutta Martorana", che dal convento fondato da Eloisa Martorana prende il nome: nell'estate del 1537 Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della chiesa vi erano alberi di aranci, ovviamente in quel periodo senza frutti. Le monache, per far figurare il giardino ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono, dando al giardino un effetto più vistoso e bello. Inventarono così i frutti di Martorana.
Tutti conoscerete la "frutta Martorana", che dal convento fondato da Eloisa Martorana prende il nome: nell'estate del 1537 Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della chiesa vi erano alberi di aranci, ovviamente in quel periodo senza frutti. Le monache, per far figurare il giardino ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono, dando al giardino un effetto più vistoso e bello. Inventarono così i frutti di Martorana.
Poi ci si dirige verso la bellissima Piazza Pretoria, dove si rimane affascinati dall'omonima fontana cinquecentesca, e poi verso il centro esatto di Palermo: i Quattro Canti. Un crocicchio ottagonale che raffigura le stagioni, le quattro sante patrone di Palermo ed i quattro re spagnoli che regnarono sulla città.
Oramai è ora di pranzo, quindi ci dirigiamo verso la mitica Focacceria San Francescco, dove coccoliamo il palato dal mitico panino con la "meusa" fino al dolce (e non siamo i soli a gradire...).
Scendiamo fino alla Porta Felice, per arrivare poi alla Passeggiata delle Cattive: originaria del '600 e gravemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la passeggiata sopraelevata si affaccia sul mare ed è abbellita da palazzetti in stile Liberty.
Il nome deriva dal latino "captivae" (=prigioniere) e si riferisce alle vedove, considerate prigioniere del dolore dovuto loro dalla vedovanza. Queste, per rispetto della loro condizione, si videro riservato un percorso "privato", a distanza dalla folla "comune", che passeggiava sul sottostante lungomare.
Tornando verso il Giardino Botanico possiamo notare anche il carro dedicato a Santa Rosalia, in allestimento per la festa che verrà dedicata alla Santa il 15 luglio.
Dopo aver preso un bel the freddo alla Vuccirìa, l'altro famoso mercato palermitano, arriviamo al Teatro Massimo, davanti al quale possiamo scoprire i più moderni metodi destinati alla lotta alla malavita: ..............SUPERMAN !!!!!!
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