Eh si: bisogna sempre dare a Cesare quel che è di Cesare.
In questo caso il Cesare in questione è CARIS e ammetto che la sua "Torta Meletti" mi ha ispirato questa panna cotta sfiziosetta e "un po' da grandi".
Adoro l'Anisetta Meletti fin da quando ero bambino: i miei nonni materni erano marchigiani, di Pescara del Tronto e di Matelica, mentre una cugina di nonna era di Ascoli Piceno, quindi in casa nostra l'anisetta Meletti (che indubbiamente ha un quid in più rispetto ad ogni altro liquore prodotto con anice stellato che si trovi sul mercato) non è mai mancata!
Lo scorso anno con Claudia siamo andati in vacanza sull'Adriatico ed Ascoli Piceno è stata quindi una tappa obbligata (mi vergogno ancora oggi a dirlo ma, colpevolmente, non c'ero mai stato prima): purtroppo è stata anche l'unica giornata di diluvio e questo non ci ha permesso di potercela godere come merita.
Tra l'altro la splendida Piazza del Popolo era "deturpata" dalle impalcature del Palazzetto Meletti in fase di restauro, con conseguente bar chiuso: ottima scusa per tornarci quanto prima.
Per fortuna Caris c'è andata dopo di me ed il palazzetto faceva splendida figura nel contesto della spettacolare piazza. Ma non solo...: ha potuto anche visitare il locale dove, però, somma jella, non si è accorta di alcuni meravigliosi dolci che vi vengono preparati.
Saputolo solo in un secondo tempo ha provato, con un minimo di notizie prese in rete e con tanta fantasia, ad interpretare (magistralmente, aggiungo io) la famigerata "Torta Meletti". Da qui non ho saputo resistere e, ispirandomi alla sua ricetta (che pure si rifà ad un classico che è il "caffè corretto all'anisetta", o anche il semplice bicchiere di anisetta con "la mosca", un chicco di caffè tostato a galleggiarvi dentro), ho voluto provare a realizzare questa
PROCEDIMENTO: Mettere ad ammorbidire in acqua fredda la colla di pesce e, nel frattempo, scaldare la panna (cui avrete aggiunto anche il latte) senza farla arrivare a bollore.
Aggiungere la colla di pesce alla panna quando questa è arrivata a temperatura ottimale e mescolare bene, con una piccola frusta, per farla sciogliere del tutto.
Zuccherare a piacere, aggiungendo lo zucchero a velo a cascata, e continuando a mescolare il tutto.
Lasciar raffreddare e dopo una decina di minuti aggiungere il caffè e l'anisetta (se aggiungerete l'anisetta alla panna troppo calda si perderà molto del suo tipico aroma).
Mescolare nuovamente il tutto e colare la panna cotta nei bicchierini.
Lasciar freddare per una mezz'ora e poi mettere i bicchierini in frigo per almeno 3 ore.
Al momento di servire, dopo averli lasciati fuori dal frigo per una ventina di minuti, guarnire i bicchierini con dei chicchi e della polvere di caffè.
Per rendere questa panna cotta ancora più libidinosa si potrebbe aggiungere qualche "sbuffo" di panna montata.
P.s.: ovviamente la ricetta sarà sicuramente suscettibile di perfezionamenti a breve !
P.p.s.: grazie Caris !!
P.p.p.s.: scusate la foto: su Flickr sembra perfetta mentre qui sul blog sembra scattata ...in pieno tramonto.
In questo caso il Cesare in questione è CARIS e ammetto che la sua "Torta Meletti" mi ha ispirato questa panna cotta sfiziosetta e "un po' da grandi".
Adoro l'Anisetta Meletti fin da quando ero bambino: i miei nonni materni erano marchigiani, di Pescara del Tronto e di Matelica, mentre una cugina di nonna era di Ascoli Piceno, quindi in casa nostra l'anisetta Meletti (che indubbiamente ha un quid in più rispetto ad ogni altro liquore prodotto con anice stellato che si trovi sul mercato) non è mai mancata!
Lo scorso anno con Claudia siamo andati in vacanza sull'Adriatico ed Ascoli Piceno è stata quindi una tappa obbligata (mi vergogno ancora oggi a dirlo ma, colpevolmente, non c'ero mai stato prima): purtroppo è stata anche l'unica giornata di diluvio e questo non ci ha permesso di potercela godere come merita.
Tra l'altro la splendida Piazza del Popolo era "deturpata" dalle impalcature del Palazzetto Meletti in fase di restauro, con conseguente bar chiuso: ottima scusa per tornarci quanto prima.
Per fortuna Caris c'è andata dopo di me ed il palazzetto faceva splendida figura nel contesto della spettacolare piazza. Ma non solo...: ha potuto anche visitare il locale dove, però, somma jella, non si è accorta di alcuni meravigliosi dolci che vi vengono preparati.
Saputolo solo in un secondo tempo ha provato, con un minimo di notizie prese in rete e con tanta fantasia, ad interpretare (magistralmente, aggiungo io) la famigerata "Torta Meletti". Da qui non ho saputo resistere e, ispirandomi alla sua ricetta (che pure si rifà ad un classico che è il "caffè corretto all'anisetta", o anche il semplice bicchiere di anisetta con "la mosca", un chicco di caffè tostato a galleggiarvi dentro), ho voluto provare a realizzare questa
PANNA COTTA ALL'ANISETTA MELETTI E CAFFE'
INGREDIENTI (per 6 bicchierini):
500 ml. di panna
100 ml. di latte intero
Una tazzina (abbondante) di caffè
3 cucchiai di Anisetta Meletti
Zucchero a velo q.b.
Colla di pesce 7 gr.
500 ml. di panna
100 ml. di latte intero
Una tazzina (abbondante) di caffè
3 cucchiai di Anisetta Meletti
Zucchero a velo q.b.
Colla di pesce 7 gr.
PROCEDIMENTO: Mettere ad ammorbidire in acqua fredda la colla di pesce e, nel frattempo, scaldare la panna (cui avrete aggiunto anche il latte) senza farla arrivare a bollore.
Aggiungere la colla di pesce alla panna quando questa è arrivata a temperatura ottimale e mescolare bene, con una piccola frusta, per farla sciogliere del tutto.
Zuccherare a piacere, aggiungendo lo zucchero a velo a cascata, e continuando a mescolare il tutto.
Lasciar raffreddare e dopo una decina di minuti aggiungere il caffè e l'anisetta (se aggiungerete l'anisetta alla panna troppo calda si perderà molto del suo tipico aroma).
Mescolare nuovamente il tutto e colare la panna cotta nei bicchierini.
Lasciar freddare per una mezz'ora e poi mettere i bicchierini in frigo per almeno 3 ore.
Al momento di servire, dopo averli lasciati fuori dal frigo per una ventina di minuti, guarnire i bicchierini con dei chicchi e della polvere di caffè.
Per rendere questa panna cotta ancora più libidinosa si potrebbe aggiungere qualche "sbuffo" di panna montata.
P.s.: ovviamente la ricetta sarà sicuramente suscettibile di perfezionamenti a breve !
P.p.s.: grazie Caris !!
P.p.p.s.: scusate la foto: su Flickr sembra perfetta mentre qui sul blog sembra scattata ...in pieno tramonto.
5 commenti:
Il papà di Ric ha origini marchigiane.. di Arquata! e a Natale mi ha fatto assaggiare dei biscottini all'anisetta.. marunna che bontà!!!! immagino sta panna cotta quindi... .-) ciaoooooooooooo
vedi che succede a girà i posti impreparati...anche io nella bellissima piazza di Ascoli Piceno mi sono perso l'anisetta meletti dell'omonimo bar!! (e considera che sono un fan dell'ouzo, della sambuca e dei liquori all'anice in genere :( )
Ohibò, ne imparo una nuova...che l'anice è marchigiano!Pensa che è unaroma che io amo moltissimo e, sebbene non beva superalcolici , bagnarmi le labbra con l'anisetta mi piace assai!
Grande Jajooooo
Un abrazo
CLAUDIA: ma dai, Arquata del Tronto! Adesso si spiegano tante cose di Ric :-)
Immagino anch'io: adoro l'anisetta...
ANDREA: spero che anche tu abbia trovato il palazzetto Meletti in ristrutturazione, altrimenti sarebbe stato veramente imperdonabile, da parte tua, non esserci entrato :-D
SARETTA: non che l'anisetta sia marchigiana, solo che l'Anisetta Meletti è un prodotto tipico di Ascoli almeno quanto le olive ripiene :-D Un goccio nel caffè è... da paura :-D
una deliziaaaa.....Ogni paese ha la sua specialita'!!! ^_^
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