18 gennaio 2011

CUCINA ROMANESCA - LA GRICIA

Eh si, dopo le feste natalizie tutti a dieta... ma mica stretta stretta, per carità !
E soprattutto, una volta che la domenica si sta da soli in casa senza figlie e relativi fidanzati, affamato o "schizzinosi" che siano, cosa c'è di meglio che pranzare soltanto con un bel piattone di pasta (almeno una volta a settimana...), senza dover preparare anche un secondo... per le belve affamate?
Quindi si va in scena con una bella

GRICIA DE CASA MIA

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INGREDIENTI (per 2 persone):
250/300 grammi di vermicelli (o mezze maniche)
una fetta di guanciale spessa circa 1 centimetro
un cucchiaio di olio extravergine (in mancanza di lardo)
pepe (abbondante, circa un cucchiaio)
pecorino romano (abbondante, circa 3 manciate)

PROCEDIMENTO: Tagliare la fetta di guanciale, per il lungo, in 4 striscioline e ridurle a cubetti di circa un centimetro.
Mettere abbondante acqua per la pasta e, una volta raggiunto il bollore, salarla e calarci i vermicelli (o le mezze maniche, altro formato che "lega" bene con un condimento del genere).
Mettere il cucchiaio d'olio sul fondo di una padella antiaderente (io ho usato quella in ceramica ma, in realtà, andrebbe utilizzato un padellino di ferro e dello strutto... ma chi li ha più ? :-/ ) e, una volta caldo, roteare bene la padella per crearvi un leggerissimo strato d'unto. Aggiungere i dadini di guanciale nella padella, a fuoco medio, finchè il grasso non inizierà a sciogliersi ed i dadini a scurirsi nella parte carnosa e diventare trasparenti in quella grassa.

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A questo punto, quando mancheranno ancora un paio di minuti alla cottura ideale della pasta (sempre al dente, mi raccomando), scolarla, lasciando prudenzialmente da parte un bicchiere di acqua di cottura, per "allungarla" in caso la pasta sia troppo "asciutta", e terminare la cottura per uno o due minuti nella padella dov'è il guanciale.
Aggiungere una abbondante spolverata di pepe nero appena macinato ed un paio di manciate di buon pecorino romano, amalgamando bene il tutto. In realtà, essendo una ricetta del Reatino, andrebbe utilizzato del pecorino di Amatrice, più delicato e profumato di quello romano...
Dopo aver impiattato guarnire la pasta con i dadini rimasti sul fondo della padella e con un'altra leggera spolverata sia di pecorino romano che di pepe.
Ovviamente accompagnare con un bel bicchiere di vino rosso "di corpo".

Questo condimento deve il nome Gricia (o, meglio ancora, Griscia) a Grisciano, un paesino del Reatino molto vicino ad Amatrice (da cui, secondo alcuni, potrebbe derivare, invece, il termine "Amatriciana", la versione "al sugo" della Gricia, anche se altri ritengono che il nome vero sia "Matriciana" e che possa derivare dall'antico nomignolo dei paesani (Matriciani); oppure, ancora, che possa derivare dal termine "matrice", il timbro a fuoco con il quale si marchiavano i capi di berstiame.. Ma non è finita: altre teorie parlano di una possibile derivazione dal nome di un vaso di coccio usato dai latini, oppure dal termine "Mater" o, ancora dalla "Matricale", una pianta aromatica che poteva essere utilizzata dai pastori idi cui sotto per insaporire il piatto. Noi rimaniamo con il dubbio dell'origine del nome e ci accontentiamo... della bontà del piatto.
Questo è, si, un condimento oramai considerato prettamente "romano", ma dal sapore antico: infatti la Gricia (o, meglio ancora, "Griscia", come detto l'antesignana della successiva Amatriciana) venne probabilmente "esportata" a Roma dai pastori del Reatino che venivano a vendere i loro capi tra la scomparsa Piazza Montanara e la Bocca della Verità, dove sorgeva il Campo Vaccino, il mercato della carne bovina dall'antica Roma fino agli inizi del '900, quando Piazza Montanara e le strade adiacenti vennero demolite per dar vita alla "Via del Mare", l'attuale "Via del Teatro di Marcello".
Questo condimento è infatti composto di ciò che i pastori, a quel tempo, potevano disporre: formaggio pecorino, pepe, guanciale e strutto (anticamente utilizzato al posto dell'olio). E non poteva mancare il fiasco di vino rosso...

13 gennaio 2011

RICETTE DELLA CENETTA DI CAPODANNO 2010

Vi avevo promesso qualche giorno fa le ricette della cenetta di Capodanno.
Devo chiedervi scusa perchè in questi giorni sono stato lontano dal mio blog per terminare la stesura del libro che sto scrivendo con mio padre sulle Corporazioni e le strade dei mestieri di Roma: infatti ho appena fatto in tempo a postare la ricetta per il concorso delle verrine, come sempre in "zona Cesarini".
Eccomi quindi a rivelarvi la preparazione del menu; la prima ricetta arriva nientemeno che da Parigi, per cui ringrazio Edda ed ecco le:

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TARTINE AL CAVIALE DI ASPARAGI E LIMONE

INGREDIENTI (per un vasetto da circa 500 grammi):
un mazzetto (circa 500 gr.) di asparagi selvatici
il succo e la scorza di mezzo limone
3 cucchiai di olio extravergine
un pizzico di sale e di pepe

PREPARAZIONE: Ho tagliato a trancetti i piccoli asparagi selvatici che avevo comprato qualche tempo fa al mercato (e surgelato per "tempi migliori") e li ho scottati, con un bicchiere d'acqua scarso aggiustando di sale, per pochi minuti, meno di una decina.
Nel frattempo ho grattato il mezzo limone e ne ho raccolto il succo.
Ho frullato gli asparagi con il limone, l'olio extravergine ed il pepe, fino a ricavare una crema morbida. Ho fatto freddare ed imbarattolato, coprendo il "caviale di asparagi" con un cucchiaio d'olio (si conserva qualche giorno in frigo, comunque).

PANINI "PAC-MAN" AI CEREALI CON STROLGHINO DI CULATELLO DI ZIBELLO

Molto semplicemente confesso di aver utilizzato mezzo chilo di farina della Lidl ai cereali (il lievito liofilizzato è già miscelato nella farina). Ho impastato con circa 300 ml. di acqua tiepida per una decina di minuti e messo a lievitare per circa tre quarti d'ora. Ho poi rovesciato l'impasto sulla spianatoia e, oltre ad un piccolo filoncino, ho ricavato 6 panini tondi (la grandezza dev'essere poco più grande di una noce). Ho infornato per circa 25 minuti a 200° (togliendo i paninetti dal forno qualche minuto prima del filoncino) e, una volta freddi, li ho tagliati "a PacMan" farcendoli con delle fette di Strolghino di Culatello di Zibello.

In accompagnamento agli antipasti un flute di champagne con una quindicina di auguranti grani di melagrana.

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RISOTTO ALLO CHAMPAGNE E GAMBERI IMPERIALI

INGREDIENTI (per 2 persone):
mezza cipolla piccola
2 bicchieri scarsi di riso Carnaroli
due bicchieri di Champagne
un litro di brodo vegetale
4 gamberi imperiali
parmigiano
bu
rro
sale


PREPARAZIONE: Ho tritato a coltello la cipolla e l'ho fatta appassire in un tegame con il burro ed il primo bicchiere di champagne. Ho quindi versato il riso nel tegame facendolo tostare. Dopo un paio di minuti ho iniziato ad aggiungere il brodo vegetale, un mestolo alla volta quando il precedente era oramai stato assorbito dal riso. Dopo i primi tre mestoli di brodo, ed il secondo bicchiere di champagne, ho aggiustato di sale e portato a fine cottura, continuando ad aggiungere il brodo fino ad esaurimento (tenuto in caldo in un pentolino più piccolo nel quale avevo anche messo i gamberi imperiali che, quindi, si sono appena lessati).
Con l'ultimo mestolo di brodo ho aggiunto i gamberi al riso. Ad un paio di minuti dalla fine della cottura, dopo aver tolto i gamberi di nuovo, ho aggiunto una noce di burro ed un paio di cucchiai di parmigiano, mantecato e tenuto a fuoco spento un paio di minuti ancora prima di servire.
Una volta impiattato ho creato, con i rebbi della forchetta, un piccolo "cratere" nel riso in cui ho versato un goccio di champagne e guarnito con i gamberoni e bacche di pepe rosso.


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INSALATA DI MARE TIEPIDA

SIMIL - ULIASSI

INGREDIENTI (per 2 persone):
4 scampi medio-grandi
2 gamberoni imperiali
qualche cozza e qualche vongol
a
2 calamari tagliati ad anelli
4 seppioline
4 fettine di limone
un pizzico di sale e di pepe
2 pomodorini ciliegini freschi
2 pomodorini ciliegini essiccati
(tagliati finissimi)
un goccio di vino bianco ed un filo d'olio extravergine

PREPARAZIONE: Dopo aver pulito crostacei e mitili li ho sistemati, con il resto degli ingredienti, nel barattolo di vetro (potete utilizzare quelli per le conserve, con la guarnizione di gomma arancione, tanto per capirci, ovviamente dopo aver tolto la guarnizione, che altrimenti in forno fonderebbe; ma anche i barattoli dei sottoli, con il tappo a vite).
Chiudete i barattoli e poneteli su una teglia da forno, nella quale avrete versato qualche bicchiere di acqua, e cuocete quindi (una via di mezzo tra il vapore e il bagno maria) per una decina di minuti a 180°.
Lasciate raffreddare i barattoli per un minuto e serviteli, afferrandoli ed asciugandoli con un canovaccio, soltanto svitando il tappo: così i vostri commensali potranno godere del profumo di mare spigionato direttamente dal barattolino.

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PANNA COTTA AL CIOCCOLATO MODICANO E NOCE MOSCATA

INGREDIENTI (per 8 panne cotte):

500 ml. di panna
una stecca di cioccolato di Modica alla noce moscata
due cucchiai rasi di zucchero a velo

5 grammi di colla di pesce (2 fogli e mezzo)

una grattatina supplementare di noce moscata

topping di cioccolato amaro

PREPARAZIONE: Ho messo la panna liquida in un pentolino dal fondo spesso ed ho aggiunto due cucchiai rasi di zucchero a velo.
Dopo un paio di minuti ho aggiunto il cioccolato di Modica tagliato a scaglie con un coltello. Nel frattempo ho messo ad ammollare in acqua fredda la colla di pesce. Una volta raggiunta la temperatura, ma senza far bollire, ho aggiunto alla panna la colla di pesce, mescolato bene per diversi secondi e spento la fiamma.
Dopo qualche minuto ho colato il composto nelle formine in silicone mescolando ulteriormente.
Dopo una mezz'ora ho messo le formine in frigo per almeno 3 ore.
Al momento di servire quarnire con del topping di cioccolato amaro.

07 gennaio 2011

UOVA IN CAMICIA CON PEPERONI (CONCORSO "VERRINE IN RETE")

Qualche settimana fa ho ricevuto l'invito a partecipare a questo concorso.
Il regolamento diceva di prendere ispirazione dalle creazioni delle tre cuoche foodblogger (Ady, Claudia e Sandra... in rigoroso ordine alfabetico) postate sul sito "Verrine.it" e ...di cercare di riprodurle dando un tocco personale ma rimanendo comunque fedeli alla loro ricetta base.
Leggendo le tre ricette proposte non sapevo quale scegliere quindi, molto salomonicamente, ho... estratto quella che avrei fatto: ha vinto la ricetta di Sandra e quindi ecco che vi presento la mia

VERRINA DI UOVA IN CAMICIA CON PEPERONI

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INGREDIENTI
(in realtà ho usato le dosi della ricetta originale
preparandole per 2 persone anzichè per 4)


4 uova
un peperone rosso ed uno giallo
olio aromatizzato all'aglio
(la ricetta prevedeva 2 spicchi d'aglio e 2 cucchiai di olio)
4 cucchiai di aceto
semi di coriandolo
(Sandra prevedeva 4 rametti di coriandolo fresco
ma non trovandoli ho ripiegato sui semi di coriandolo essiccati)

aceto balsamico
un cucchiaio di salsa di soia
(fuori ricetta originale)
un bicchierino da caffè di vino bianco
(fuori ricetta originale)
mezzo cucchiaino di paprica dolce (ovviamente fuori ricetta originale)
sale
pepe

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PROCEDIMENTO: la ricetta di Sandra prevedeva dosi e procedimento che io, da bravo ariete capoccione, ho non dico stravolto ma... reinterpretato.
Ho messo due cucchiai del mio olio all'aglio (750 ml. di olio e.v.o. che ho aromatizzato con 5 spicchi di aglio di Voghiera lasciandolo in un luogo buio e fresco per 5 giorni, poi gli spicchi vanno tolti altrimenti l'aroma d'aglio diventa troppo intenso) in una padella antiaderente (con il coperchio) ed ho lasciato andare a fuoco medio la dadolata di peperoni (quadratini di circa 1 centimetro) per una decina di minuti.
Per dare più sapore avevo aggiunto alla dadolata mezzo cucchiaio di salsa di soia ed un cucchiaino di aceto balsamico, oltre un pizzico di sale ed un bicchierino da caffè di vino bianco.
Quando il liquido ha iniziato a "tirare" ho spento il gas e disposto la dadolata di peperoni nella terrina e nel bicchiere (non sapevo quale scegliere per la presentazione, anche se mi piace di più il bicchiere: la giuria mi perdoni anche per questo...).
Ho tritato al pestello un cucchiaino di semi di coriandolo e poi messo sul gas una pentola con dell'acqua e quattro cucchiai di aceto di vino bianco (aggiungendo anche un pizzico di sale... altra bacchettata sulle mani dalla giuria!) facendo arrivare il liquido a temperatura, ma senza fargli raggiungere il bollore.
Una alla volta ho rotto le uova e le ho calate nell'acqua bollente, che avevo fatto velocemente mulinare con una paletta di legno; immediatamente la chiara dell'uovo, a contatto con l'acqua bollente, ha iniziato a rapprendersi formando "la camicia" al tuorlo e racchiudendolo dolcemente.
Con una schiumarola ho continuato a far mulinare dolcemente l'acqua e controllato che la chiara si rapprendesse bene attorno al tuorlo. Dopo circa 2 minuti e mezzo, non di più mi raccomando, ho tolto l'uovo dall'acqua, sempre con l'aiuto della schiumarola, e l'ho messo ad asciugare in un piatto fondo.
Ho poi prelevato le uova con un cucchiaio e le ho disposte sopra la dadolata di peperoni: le ho guarnite con la polvere di coriandolo ed una spolveratina leggerissima di pepe appena grattato e di paprica dolce ungherese (e qui verrò definitivamente bandito dal concorso !!!).
Due gocce di aceto balsamico e... la delizia è pronta !

P.s. 1 - Per par condicio, anche se magari fuori concorso, garantisco che proverò anche le ricette delle altre due amiche cuoche.

P.s. 2 - Se anche dovessi essere selezionato tra i 20 vincitori penso che non ritirerei il premio visto che, in caso avvenga una cosa del genere, l'equivalente in denaro verrebbe devoluto alla Lega del Filo d'Oro, di cui (ben sapete, avendo potuto notare il link che da anni troneggia nella colonna di destra del mio blog) sono sostenitore da oltre 10 anni.



04 gennaio 2011

CENONE(TTA) DI CAPODANNO 2010

Eh si, che c'è di meglio che passare il Capodanno tète a tète quando (il mal di gola ti blocca un po' e) le figlie sono fuori a festeggiare dandoti la possibilità di spignattare in cucina un paio d'ore per poterti poi godere una cenetta, si a lume di candela, ma in fondo semplice semplice ma gustosa?
Quindi il nostro cenone di Capodanno è stato in fin dei conti una cenetta gradevole, in attesa di trasformarci in bambini tutti e due riempiendo il salone di coriandoli e stelle filanti e di sistemare le fontane luminose in balcone, in attesa della guerra dei botti di tutto il resto del vicinato...
Quindi ecco il nostro

MENU DI CAPODANNO 2010

TARTINE AL CAVIALE DI ASPARAGI E LIMONE

PANINI "PAC-MAN" AI CEREALI CON STROLGHINO DI CULATELLO

CHAMPAGNE ALLA MELAGRANA

RISOTTO ALLO CHAMPAGNE

INSALATA DI MARE TIEPIDA SIMIL - ULIASSI

SCAMPI E GAMBERI IMPERIALI AL VAPORE

PANNA COTTA AL CIOCCOLATO MODICANO E NOCE MOSCATA

FRUTTA SECCA, DI STAGIONE E DOLCI VARI

In accompagnamento al tutto, ovviamente, Champagne francese Thienot Brut


P.s.: non poteva mancare, ma rigorosamente a mezzanotte, il cotechino con le lenticchie.




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Le ricette, dite?
Per ora godetevi le nostre modeste (ma almeno non pericolose) luminarie e... nei prossimi giorni esaudirò le vostre curiosità.
Intanto..... BUON 2011 A TUTTI !!!!!