Pensate davvero che il Natale renda tutti più buoni? Visto che io non lo credo ve lo dimostro ricominciando a postare foto che mi riportano a ricordi caldi dell'estate scorsa: è giunto il momento che vi porti a spasso per Vittoria e Comiso, cittadine spesso sottovalutate e delle quali si parla solo in negativo e, nel caso di Comiso, per fatti accaduti decenni fa. Invece sono cittadine che meritano una visita ed, essendo piccole e vicinissime, la loro scoperta si può fare in una sola mattinata.
Vittoria, fondata nel 1607 per volere della contessa Vittoria Colonna Enriques Cabrera, che con la creazione di un centro abitato sui suoi possedimenti terrieri intendeva risollevare le finanze del proprio casato, ci si presenta, come la maggior parte delle cittadine della Val di Noto, abbarbicata su un costone, con le case che circondano i soprastanti monumenti.
E' una cittadina con un tessuto urbano "a scacchiera" ma che presenta sorprendenti facciate di monumenti a palazzi in stile Liberty o Art Decò, caratteristiche di fatto inaspettate in un paese costituito da case di massimo 3 piani.
Ho avvertito, a Vittoria, l'odore "delle radici" perchè la gente del luogo mi sembra molto legata al paese (la cui vita gira intorno la piazza principale) ed alle sue origini: un anziano, che ci ha visto fotografare la facciata della Chiesa della Madonna delle Grazie e del vicino Teatro Comunale, ci si è avvicinato dicendoci: "In comune potete vedere "il toro"... l'hanno riportato dall'America, andate a vederlo". Sinceramente era quasi ora di pranzo e volevamo continuare il nostro giro e.... siamo rimasti con la curiosità di sapere cosa fosse "il toro americano", visto che l'affabile signore non ha voluto dirci altro: curiosità che mi sono poi tolto soltanto leggendo questo articolo.
Passeggiamo quindi per Vittoria ed ammiriamo il teatro comunale e le due chiese principali: la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Basilica di San Giovanni Battista.
Vittoria, fondata nel 1607 per volere della contessa Vittoria Colonna Enriques Cabrera, che con la creazione di un centro abitato sui suoi possedimenti terrieri intendeva risollevare le finanze del proprio casato, ci si presenta, come la maggior parte delle cittadine della Val di Noto, abbarbicata su un costone, con le case che circondano i soprastanti monumenti.
E' una cittadina con un tessuto urbano "a scacchiera" ma che presenta sorprendenti facciate di monumenti a palazzi in stile Liberty o Art Decò, caratteristiche di fatto inaspettate in un paese costituito da case di massimo 3 piani.
Ho avvertito, a Vittoria, l'odore "delle radici" perchè la gente del luogo mi sembra molto legata al paese (la cui vita gira intorno la piazza principale) ed alle sue origini: un anziano, che ci ha visto fotografare la facciata della Chiesa della Madonna delle Grazie e del vicino Teatro Comunale, ci si è avvicinato dicendoci: "In comune potete vedere "il toro"... l'hanno riportato dall'America, andate a vederlo". Sinceramente era quasi ora di pranzo e volevamo continuare il nostro giro e.... siamo rimasti con la curiosità di sapere cosa fosse "il toro americano", visto che l'affabile signore non ha voluto dirci altro: curiosità che mi sono poi tolto soltanto leggendo questo articolo.
Passeggiamo quindi per Vittoria ed ammiriamo il teatro comunale e le due chiese principali: la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Basilica di San Giovanni Battista.
Per il resto la vita del paese scorre, almeno agli occhi del turista, tranquilla: perfino il cane qui sotto camminava lemme lemme lungo la strada bloccando il traffico...
Pochi chilometri e si arriva a Comiso, conosciuta ai più forse esclusivamente per via della base della Nato, che fu smantellata soltanto nel 1981. Invece il paese è pieno di chiese che sembrano assorbite dal tessuto cittadino. Anche qui pochissime persone ma molti angoli da fotografare (ed un profumo di brace fantastico che usciva da una gastronomia)...
2 commenti:
Comiso è davvero un bel paesino. Consiglio a tutti di passare le proprie ferie anche se non ci sono molte strutture ricettive disponibili.
Ti confesso che ci hai sorpresi, non ci aspettavamo di rimanere affascinati dagli scorci di questi paesi, ho due amici di Vittoria che mi hanno sempre parlato in modo negativo del loro paese, quindi mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Ecco, di sicuro, quando torneremo in Sicilia faremo tappa sia a Vittoria che a Comiso e....grazie per questo regalo, non è vero che non sei buono!
Baciotti
Sabrina&Luca
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