23 giugno 2011

POMODOROTTOLI AL RISOTTOLO PER LA PUPATTOLA

Quando arriva una nuova vita bisogna festeggiare adeguatamente.
E quando arriva da una coppia che sembra quella de... i fidanzatini di Peynet, così romantici e strettamente legati l'un l'altra, così in simbiosi, così simpatici e pieni di vita e di voglia di godersela, a tavola come anche con una semplice passeggiata mano nella mano o con una colazione tète a tète con cornetto e cappuccino... che dire?
Potevo scegliere mille ricette per partecipare al loro contest di benvenuto per la "pupattola" ma dal cuore e dai ricordi mi è venuta fuori questa: semplice e adatta all'estate (certo il forno fa penare un po' ma si può mettere la teglia in cottura, chiudere la porta della cucina spalancando la finestra, e rientrarvi "a giochi fatti" dopo un'oretta) visto che questo è un piatto che si può gustare anche freddo o, meglio ancora, appena appena tiepido (come piace ai bambini).


La ricetta in questione, che conoscono perfino i sassi, è uno dei miei "piatti della memoria" ed è sempre stato vivo nei miei ricordi perchè ogni sabato d'estate mia nonna lo preparava, assieme ad un'altra bella teglia di ortaggi gratinati, e poi io l'aiutavo a portarlo a cuocere nel forno a legna del paese (Castel San Pietro Romano, il paese di "Pane, amore e fantasia", "I due marescialli", "Il federale", "Vedo nudo" e tanti altri... Sapendo la passione di Sabrina e Luca per il cinema mi sembra, questo, un ulteriore regalino per loro :-D).
Si perchè ogni martedì ed ogni sabato mattina il forno a legna del paese era a disposizione dei paesani per cuocervi, dietro compenso di poche lire, il pane (che ancora si faceva in casa, malgrado nel paese ci fosse da anni un ottimo vapoforno) al fuoco di fascine di ginestre e legna. E, dopo il pane, cotto di primo mattino, ci si potevano portare teglie di verdure, ortaggi e pomodori al riso, per ritirarli cotti e bollenti giusto giusto all'ora di pranzo. E il tutto aveva un sapore che non vi dico...
Certo Sabrina e Luca avrebbero preferito avessi usato i pomodori che, al tempo, ci portavano (assieme a fichi, insalata, uova, zucchine, fiori di zucchina, uva) degli amici del paese; purtroppo sono a Roma e devo arrangiarmi con i prodotti del fruttivendolo (indiano) sotto casa :-D Malgrado tutto, anche con prodotti dal sapore certo un po' diverso, ogni volta che vedo un pomodoro al riso mi ritornano i ricordi di quei tempi, circa 30 anni fa, di quei

POMODORI AL RISO CON LE PATATE

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INGREDIENTI (per 4 persone):
6 o 8 (se non grandissimi) pomodori da riso
12 (o 16) cucchiai di riso per insalate
(cuoce meglio di quello per risotti)

6 patate di media grandezza
basilico
pepe
aglio
sale
olio


PROCEDIMENTO: tagliare i pomodori a tre quarti (dopo averli ben lavati ed asciugati) e scavarli con un cucchiaio.
Schiacciare la polpa di pomodoro con i rebbi di una forchetta o frullarla velocemente, mescolandola poi con il riso, un goccio d'olio, il sale, un pizzico di pepe, pezzettini minuscoli di aglio e foglioline di basilico tagliate a pezzetti con la punta delle dita.
Salare appena l'interno del pomodoro e riempirlo con il composto.
Rimettere la "cupoletta" al pomodoro ed oliarla leggermente.
Sbucciare e tagliare le patate a dadini piccoli e spolverare il tutto con un misto di sale, rosmarino, aglio e salvia (che in genere uso per gli arrosti o le patate al forno).
Disporre il tutto su una teglia da forno, aggiungere un giro d'olio e mandate in cottura a 180°/190° per circa un'ora, o fino a quando le patate non avranno fatto la crosticina ed il ripieno dei pomodori avrà iniziato ad "asciugarsi".


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19 giugno 2011

SICILIA 2010 - MARINA DI RAGUSA E I TRAMONTI DI PUNTA BRACCETTO

Tra una settimana inizieranno per me e Cladia le (sospirate) vacanze 2011 (il Conero ci attende) ed ancora devo finire di postare le foto delle vacanze in Sicilia dello scorso anno: vabbe'... la Sicilia è un evergreen (soprattutto visto che mancano ancora post di posti fantastici come Palermo, Monreale, Cefalù, Catania...) e lì è estate tutto l'anno, quindi potrò postarle con calma :-D
Quindi ecco qui un po' di foto su uno dei posti di mare più carini visti lo scorso anno: Marina di Ragusa.
Il paesino ha un bel lungomare, molto curato, con villette particolari e tanti bei negozi. La spiaggia è bella, pulita ed attrezzata, e tutto questo è valso una meritata Bandiera Blu e la nomina, da parte di una testata americana, di "spiaggia più bella d'Italia".
Purtroppo anche qui, come in altri posti, non abbiamo avuto una bella esperienza dal punto di vista "ristoranti" (purtroppo, dei tanti ristoranti del luogo, abbiamo scelto forse non proprio il migliore): un posto che si definiva "magico" non ci ha infatti regalato un ricordo memorabile e ci ha lasciato un po' d'amaro in bocca, amaro mitigato però da una bella passeggiata sulla spiaggia del paese.
Per questo ricorderò Marina di Ragusa con un poco di amarezza (per aver, pur in riva al mare, potuto "gustare" un pesce che sapeva di poco) ma anche con un bel ricordo dei luoghi, visto che spiaggia e lungomare meritano veramente qualche giorno di vacanza.
Un posto sicuramente dove ritornare con piacere... verificate un po' voi...


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Sulla via del ritorno si incrocia Punta Braccetto, uno sperone di scogli dal quale ammirare splendidi e romantici tramonti: purtroppo devo ripetermi nel far notare la tanta (troppa) mondezza che si vede in giro (perfino gli scogli sono invasi da tappi e bottiglie di birra, ricordini di una "notte d'amore", cartacce e pacchetti di sigarette... e, addirittura un pescatore, risalito in auto, passando accando ai cassonetti della mondezza vuoti, ha tirato fuori un sacchetto dal finestrino gettandolo ai piedi di uno dei cassonetti... senza parole).
Eppure il mare e il sole morente ti permettono di isolarti da tutto ciò che di male c'è nelle mie precedenti parole e ti riconciliano con il mondo: quantomeno, se non con gli uomini, sicuramente con la natura...


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14 giugno 2011

PACCHERI AL SUGO DI GRANCHIO E GAMBERONI

Venerdì scorso avevamo in programma un bel fine settimana in Umbria, approfittando del fatto che dovevamo far fare dei lavori a casa, e già ci pregustavamo 3 giorni di quiete e mangiate quando..... MORBILLO !!!!
Già, tutti mi dicono: "Ma non sono tanti 23 anni per farsi venire il morbillo?" Beh... si vede che sia Michela che il morbillo questo limite lo ignoravano...
Quindi Claudia è rimasta a casa con lei e io, in 7 ore, sono andato e tornato dall'Umbria, dopo aver seguito i lavori a casa.

Ma cosa ci si può riportare di buono e di caratteristico dall'Umbria, per coccolare almeno il palato al proprio ritorno?

Ma siiiiii...... un bel....................... GRANCHIO !!!!!

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Eh già, avete capito bene, "granchio", "rangio" o "granciporro" che dir si voglia !
Perchè io il pesce più fresco e buono lo trovo al centro commerciale "Etrusco", appena usciti dal casello dell'autostrada "Chiusi/Chianciano" !

LATO A
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LATO B
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LATO C
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Quindi, dopo questa ammazzata (circa 500 chilometri in un pomeriggio) e qualche notte in bianco (per controllare che la febbre di Michela non superasse i 39,5°), ci siamo coccolati con un bel piatto di

PACCHERI AL SUGO DI GRANCHIO E GAMBERONI

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INGREDIENTI (per 4 persone):
500 grammi di paccheri (Voiello)
1 granchio di circa 800 grammi
8 gamberoni
800 grammi di pomodorini datterini
aglio di Voghiera
sale
pepe
peperoncino

PROCEDIMENTO: purtroppo soltanto a Roma mi sono accorto che il granchio, dopo tutto questo peregrinare (dal mare al grossista, da qui al centro commerciale, dall'Etrusco al tavolo della mia cucina a Roma), peregrinare che mi ha ricordato quello stesso cammino di un altro abitante del mare, era ANCORA VIVO, anche se boccheggiante.
Sinceramente non me la sentivo di metterlo a mollo in acqua bollente quindi ho preferito dargli una morte "dolce" (dolce?) mettendolo in freezer per un'oretta. Spero possa aver perso i sensi inconsciamente... :-(
Vabbe'... Facendosi coraggio immergere il granchio in acqua bollente per 5 minuti poi disporlo a "pancia su" e tagliarlo in due con un grosso coltello o, meglio, una mannaia.
Nel frattempo lavare e tagliare a metà i pomodori datterini e metterli in padella con due giri d'olio, una punta di peperoncino ed uno spicchio d'aglio.
Estrarre per bene tutta la polpa, da corpo e chele del granchio, aiutandosi con uno "spezzachele" (si trova nei supermercati).
Scottare i pomodorini, fin quando iniziano ad appassire, e spegnere il gas dopo aver aggiustato di sale.
Pulire e tagliare a rondelle i gamberoni.
Aggiungere la polpa di granchio e i gamberoni rimettendo il sugo sul gas per non più di 5 minuti, amalgamando bene il tutto.

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Cuocere nel frattempo i paccheri, nell'acqua in cui avete scottato il granchio, e scolarli al dente.
Unire il condimento, amalgamare bene per circa un minuto e servire subito con una grattata di pepe nero.

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Anche se era veramente ottimo (ed anche Michela è riuscita a mangiare 6 paccheri, dopo una settimana di quasi digiuno), non penso avrò il fegato di guardare negli occhi un altro granchio e poi tuffarlo in pentola... anche se non si sa mai :-D

06 giugno 2011

FRESCOGELO PANNOSO ALLA FRAGOLA

Tanto per cercare un po' di sollievo da questo tempo, che va dal caldo alla pioggia senza soluzione di continuità, ecco una cosina fresca ricavata da una base usata con Claudia per farcire la torta di compleanno della figlia maggiore.
In origine, infatti, la cosa era nata per dar vita ad uno dei due strati di farcitura della suddetta torta (l'altro era semplice crema pasticcera) ma ne ho preparata un po' di più perchè volevo fare questa prova, e il risultato non è stato malvagio.

FRESCOGELO ALLA FRAGOLA

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INGREDIENTI:
700 gr. di fragole pulite e tagliate a cubetti
750 ml. di panna
zucchero alla vaniglia
6 gr. di colla di pesce
mezzo bicchiere di latte

PROCEDIMENTO: dopo aver lavato, asciugato e tagliato le fragole le ho messe a macerare una mezz'ora con un paio di cucchiai di zucchero aromatizzato alla vaniglia, dopodichè ho frullato il tutto con il mezzo bicchiere di latte.
Ho messo a scaldare la panna e prima del bollore vi ho aggiunto la colla di pesce.
Ho lasciato raffreddare, continuando a mescolare, per una ventina di minuti e poi ho unito la panna alle fragole frullate.
Ho amalgamato il tutto delicatamente ed ho colato il composto (per circa un paio di centimetri di spessore) in tre vaschette e le ho messe in freezer per almeno 4 ore.
Con uno dei tre strati abbiamo farcito la torta... ma questo è un altro discorso, e la vedrete qui tra qualche giorno, mentre con gli altri due strati ho ricavato, con un coppapasta da 8 cm. di diametro, 6 dischi che ho farcito con panna ed un paio di cucchiaiate di fragole lasciate da parte.
Quindi, considerando le quantità sopra riportate, con un coppapasta da 8 cm. potrete ricavare (utilizzando tutti i tre gli strati) 9 dischi mentre con uno da 6 cm. potrete ricavarne, con un po' di attenzione, una quindicina.


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