28 febbraio 2010

MEZZE MANICHE, DOPPIO MENTO

E si, perchè se continuo di questo passo il doppio mento è assicurato hahahahaha
Ma cosa posso farci se alla Coop, tempo fa, ho trovato una bella pancetta tesa, sottovuoto, perfetta per dei condimenti di pasta, visto che grasso e parte magra erano perfettamente equilibrati, come piace a me?
E così, appena ho trovato una bella ricottina di pecora fresca fresca, sono subito passato alla modalità "Operativo".


Come al solito ma, in questo caso, PIU' del solito, le foto del post fanno quasi schifo visto che la pasta con la ricotta, fredda, non si può proprio mangiare. Quindi dovrete accontentarvi di una rapidissima foto scattata prima ancora di aver spolverato la pasta con una bella manciata di pepe nero appena tritato ed ulteriore parmigiano.

INGREDIENTI (per 4 persone):

1/2 chilo di Maniche rigate (in questo caso Barilla)
5 fettine di pancetta tesa
350 grammi di ricotta di pecora
parmigiano grattugiato
1/2 bicchiere scarso di latte (o panna da cucina)
50 grammi di burro
pepe nero e
noce moscata

PROCEDIMENTO:

Dopo aver eliminato la piccola striscia di cotenna, tagliare la pancetta a fiammifero, poi ancora a metà per il lungo, e metterla in un padellino antiaderente a fuoco mediobasso finchè non diventa croccante (attenti a non portarla troppo avanti con la cottura altrimenti diventerà troppo secca o bruciata). Metterla poi in una ciotolina coperta con della carta stagnola per mantenerla calda ma croccante. Come avete visto non la faccio neanche soffriggere con olio o aglio: sarà il suo stesso grasso, sciogliendosi, che la farà cuocere nel modo migliore, senza farla bruciare.


Mentre la pasta è sul fuoco amalgamate la ricotta (schiacciata con una forchetta), con il burro ammorbidito, una grattatina di noce moscata, una manciata di parmigiano e rendete tutto più morbido con il mezzo bicchiere di latte (intero, preferibilmente).
Una volta scolata al dente la pasta unitevi la ricotta, la pancetta croccante, spolverate con un'altra manciatina di parmigiano e del pepe nero grattato al momento. Mescolate bene il tutto ed impiattate SUBITO...
SENZA PERDERE TEMPO A SCATTARE LE FOTO PER IL BLOG !!!

25 febbraio 2010

HO FATTO 13 !!!!!

Veramente, ad essere precisi, dovrei dire ABBIAMO fatto 13 !!!
Eh si, perchè oggi è il nostro anniversario: io e Claudia (alla facciaccia di tutte le malelingue hahahahaha) stiamo insieme da 13 anni !!!
E questo è solo l'inizio... ^_^

TI AMO !!!!!

22 febbraio 2010

COME NON FAR DIVENTARE STANTIO IL PANE

Chissà quale "dritta astrusa" vi aspettavate vi rivelassi, dopo aver letto nel vostro blogroll questo titolo, ammettetelo !!! (e con "stantio" ed "astrusa", cara DANIELA, siamo arrivati alla iperbolica cifra di 2.506 parole ! Con "iperbolica" anche a 2.507 :-D).
Ed invece più che una dritta per non far indurire il pane nella credenza questo post (manco tanto liberamente tratto da QUESTO) è una spiegazione di come una sola persona si possa finire una intera pagnotta con l'ausilio di due uova ed un po' di pomodoro.


E già perchè, mentre Claudia si preparava il suo solito pescetto lesso e le figlie una fettina alla piastra, io, che da tempo avevo voglia di due uova al pomodoro, memore della spignattata Precisinesca di pochi giorni fa, ho tirato fuori piletta, pelati e mi sono dato da fare ai fornelli quel minimo indispensabile per finire la mezza pagnotta di casereccio, prima ancora che potesse rendersi conto di dove si trovasse.
In effetti mia madre non le faceva proprio così ma io volevo provare la "variante ischitana" e, devo ammettere, che buonissime lo sono davvero !
Ma, bando alle ciance...

UOVA AL POMODORO

INGREDIENTI (per 2 persone):
4 uova
1/2 kilo di pelati o polpa di pomodori (minimo !)
1/2 cipolla
un "giro" d'olio EVO
un pizzico di pepe o peperoncino

pane (oltre ogni quantitativo immaginabile !)

PROCEDIMENTO:
Tagliare la cipolla e farla rosolare velocemente, in un giro d'olio, in un tegame dal fondo spesso. Aggiungere i pelati schiacciati con una forchetta, salare e pepare (o "peperoncinare" leggermente). Lasciar addensare un po' la salsa (circa 10 minuti) quindi "scostarne" una parte con una paletta di legno lasciando degli incavi nei quali sgusciare le uova. Coprire il tegame con un coperchio e terminare la cottura delle uova per 7 o 8 minuti. La chiara cuocerà bene creando uno "scrigno" all'interno del quale il rosso rimarrà denso (mia madre, invece, a questo punto, rompeva sommariamente l'uovo mescolandolo con il pomodoro).

Con una paletta bella larga prendete con delicatezza le uova, per non romperle, e guarnite il piatto con taaante cucchiate di pomodoro.

Verificate, prima di servire in tavola, di aver almeno una pagnotta di casereccio in casa perchè, se doveste andare a suonare al vicino per farvene prestare un po', al ritorno trovereste il vostro commensale schizzato di pomodoro dappertutto... ed il vostro piatto vuoto ^_^

Se, per intervento divino, doveste trovare il vostro piatto "intonso" (Danielaaaaa) potrete andare a fare un atto di umiltà e ringraziamento portando il tegame, rigorosamente da pulire con il pane rimasto, al vicino benevolo.

19 febbraio 2010

PASSEGGIANDO PER PIAZZA NAVONA

E' un po' troppo tempo che non vi regalo una passeggiata alla scoperta di un po' di angoli di Roma, lo ammetto.
Cercherò di farmi perdonare con una bella giratina turistica a Piazza Navona, passando per Sant'Ivo alla Sapienza, Via della Scrofa, ed il Pantheon. Siete pronti ? Allora si va !...


Un lampadario di Palazzo Altemps
Il cervo della Chiesa di Sant'Eustachio
La Fontana dei Libri in Via degli Staderari
Il Pantheon
E la Trattoria della Rosetta
(legata ad un celebre, ma qui impronunciabile, detto romanesco)
Piazza della Maddalena
Sacro e profano a Sant'Eustachio
Un lampione molto particolare
Così come questi balconcini
Il fantastico campanile della Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza (del Borromini)
Il bassorilievo della "scrofa": un tempo appartenente all'omonima fontana,
che da anche il nome alla strada
Il portone della Biblioteca Angelica, in Via dei Portoghesi
Sant'Antonio dei Portoghesi
L'insegna di una attività commerciale ora rimpiazzata
"Callarostari" (venditori di castagne arrosto) a Piazza Navona

Non poteva mancare la "MaGGica"
Una delle ultime "Botticelle" romane
Una figurante
Particolari della Fontana del Nettuno
Amenità (o complesso di Peter Pan ?)
La colomba (simbolo della famiglia Pamphilj) in cima all'obelisco della Fontana dei Fiumi
In giro per Piazza Navona
Particolari della Fontana de Fiumi, del Bernini
La personificazione del "Rio de la Plata" si "protegge"
dalla "imminente" caduta della chiesa di Sant'Agnese in Agone, del Borromini.
Questa trovata di scherno si dice fosse stata studiata dal Bernini, al tempo in accesa rivalità artistica con il Borromini, ma la fontana risale al 1651 mentre un primo progetto della chiesa è successivo (della fine del 1652): quindi quanto sopra risulta soltanto una leggenda metropolitana.
Purtroppo i vetri di protezione, essendo in corso un restauro della fontana, non permettono di fotografarla al meglio, ma alcuni splendidi dettagli si riescono a distinguere comunque bene.
Il "tappone" del fontanone
La personificazione del Nilo ha il capo velato perchè all'epoca della progettazione della fontana le sorgenti di questo fiume non erano ancora state scoperte (la fontana è del 1651 mentre la definitiva scoperta delle sorgenti del Nilo risale addirittura al 1934)
Altri particolari della Fontana dei Fiumi
Altri figuranti
Un fantastico cow-boy "di bronzo"
Non ci siamo risparmiati nulla: neanche una manifestazione per far conoscere le malattie rare
Tornando verso Largo dell'Argentina