31 ottobre 2009

SANTUARIO DI MONGIOVINO

Prima di concederci un ennesimo ottimo pranzetto, coccolati da Patrizia, nel nostro ristorantino preferito (Lillo Tatini, a Panicale), abbiamo trovato il tempo per fare quattro passi alla scoperta dei dintorni e, in una frazione di Tavernelle, abbiamo visitato il bellissimo Santuario di Santa Maria di Mongiovino.
La leggenda narra della pastorella Andreana che udì una voce provenire da un'edicola sacra posta all'incrocio tra due stradine di campagna, nei pressi di una fonte. La voce, della Madonna, la pregava di recarsi presso il vicino castello di Mongiovino affinchè chiedesse ai suoi abitanti di ripulire l'edicola sacra, in stato d'abbandono, dai rovi che la circondavano e di tornare a venerarla come un tempo. I castellani, però, non dettero credito alle parole della pastorella. Pochi giorni dopo la pastorella si recò ad attingere acqua alla fonte ed udì di nuovo la voce che le chiedeva di riempire con quell'acqua una brocca e di recarsi al castello portandola, come si usava un tempo nei paesi, sulla testa, solo che la brocca doveva essere trasportata capovolta. La pastorella così fece e dalla brocca, miracolosamente, non cadde a terra neanche una goccia d'acqua. I castellani, allora, persuasi dal miracolo, ripulirono l'edicola sacra ed in onore della Vergine fecero edificare questo splendido santuario immerso negli uliveti umbri.
Ora una nuova edicola sorge appena fuori del santuario mentre l'edicola miracolosa, databile al XIV° secolo, è conservata all'interno del santuario stesso.
In effetti il santuario attuale, risalente ai primi anni del '500 e sorto sui resti di un precedente e più piccolo edificio mariano, è uno di quei tipici santuari sorti in epoca medievale o postmedievale per venerare quelle immagini sacre, spesso raffiguranti la Vergine, che, per svariati motivi, potevano essere considerate miracolose ed in onore delle quali, di conseguenza, venivano eretti santuari in cui conservarle e venerarle. La paternità dell'opera si attribuisce (negli anni 1525/1526) a Rocco da Vicenza, un architetto molto attivo in Umbria in quei tempi.
La particolarità è che il santuario è a pianta quadrata ed ha due ingressi con splendidi portali ornati da colonne e sculture in pietra raffiguranti mostri o volti umani. All'interno è una cappella principale, ove è custodita l'immagine sacra e diversi dipinti, raffiguranti altri miracoli, risalenti al XV° e XVI° secolo, e cappelle minori.
Non avete il tempo di andare a visitarlo ? Intanto peggio per voi ma oggi sono buono e... vi ci porto io...

Il pozzo edificato a ricordo della pastorella Andreana
nel luogo in cui udì la voce della Vergine
Il portale posteriore del SantuarioLa torre campanariaLa facciata principale con il piazzale e la canonicaUn angolo per godersi, al fresco, la pace del luogoViaggio nel tempoL'interno del SantuarioLa cappella con l'immagine miracolosa della Vergine
E per chiudere in bellezza la mattinata, come anticipato, eccoci di nuovo nella splendida Panicale a mangiare da Lillo Tatini. Ne ho già parlato tante volte, descrivendone minuziosamente i piatti (ma stavolta un servizietto fotografico se lo merita proprio), quindi non vi dico nulla: adesso spazio solo alle foto di alcune portate... E visto che, sia da Roma che da Firenze, dista circa un'ora e mezza ...ANDATECI !!!!

La verandina del ristorante proprio "a picco" su Piazza Umberto I° e la bellissima fontana ottagonale
(appena a sinistra la Chiesa di San Michele Arcangelo, con affreschi di Masolino da Panicale, il Perugino ed una tavola del Caporali, cui è dedicato il teatro del paese)
La splendida, soprattutto in estate (ma ci abbiamo mangiato anche a novembre) verandinaEd il delizioso interno del locale, curato da Patrizia in ogni dettaglio: perfino nelle stoviglie e nelle posate (i coltelli da carne sono disegnati da lei e fatti da un artigiano toscano, così come alcune ceramiche)
I menu sono sempre improntati alla stagionalità ad a materie prime (sceltissime) del territorio: olio, carni, vini, pesci d'acqua dolce, ortaggi... tutto parla umbro da Lillo Tatini
Lo splendido preapetizer fisso: burro aromatizzato con panini alle noci, alle olive e pane toscano (ogni volta mi riprometto di assaggiarlo appena, poi... non resisto !)
I crostini toscaniUn tagliere di salumi toscani, di Cinta Senese e Patanegra (un ottimo infiltrato)
Particolarmente meritevoli, a sinistra, la focaccia con lardo di Colonnata ed il crostone con "barbozzo" di maiale all'aceto balsamico: DA URLO !!!
Umbrichelli al ragu di anatra e tris di tartare di manzo accompagnata da salsine: al peperone, ai pistacchi ed alle olive, con l'aggiunta di un ovetto di quaglia crudo su una delle tartareCoratina d'agnello in umido con "avvoltolo" di cavolfiore e pecorino
Polpina di cinghiale speziato in crosta con cipolline in agrodolce
Si, lo so: c'è proprio da vergognarsi a prendere anche il dolce... Ma alle "Palle di San Michele" (gelato alla crema con amaretti sbriciolati, da urlo) non si può proprio dire di no !E questi non sono che alcuni piatti.....
Vi rinnovo l'invito ad andarci... magari ci trovate seduti al tavolo a fianco...