31 marzo 2009

MERCATINO ALL'ETOILE - PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA

Queste sono le foto del primo mercatino "serio" di Claudia allo Spazio Etoile, in Piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma.
Come primo mercatino, alla quale l'ho accompagnata facendo da "commesso", non si può di certo lamentare: infatti ci siamo rientrati delle spese dello stand ed anche qualcosina in più. Ma la soddisfazione più grande, per lei, è stata quella di aver ricevuto tantissimi complimenti, dalle organizzatrici dell'associazione "Le Artigiane" (evento quasi miracoloso, visto che tengono molto al fatto che vengano esposti oggetti rigorosamente artigianali di particolare pregio, fattura ed originalità), e da tanta gente che, nei due giorni dell'esposizione, è passata per il nostro stand. Tanti non solo le hanno chiesto se avrebbe fatto altri mercatini del genere ma le hanno addirittura lasciato il loro indirizzo e-mail affinchè li avvertisse in caso partecipasse a qualche altro mercatino, all'Etoile o altrove. E questa, per lei, è stata la soddisfazione più gratificante: il fatto di scoprire di essere stata apprezzata non soltanto da amiche o colleghe.
Certo due giorni interi sono stancanti (ci si alza all'alba perchè alle 8,30 si inizia a scaricare i lavori e ad allestire lo stand, prima che vengano chiusi al traffico i varchi del centro storico, ed alle 10,30 "si aprono i cancelli"; e l'esposizione continua fino alle 20. E così il giorno seguente, quando alle 21 si ricaricano tutti gli oggetti eventualmente rimasti e si torna a casa) però è un'esperienza che vorremo rifare, magari ad inizio dicembre.
Ed ecco alcune foto delle due giornate...
E tutto quello che non potete vedere in queste foto lo trovate sul suo blog: FIORE DI LOTO.
L'entrata allo Spazio Etoile
Ore 9 del primo giorno: il brulicare per l'allestimento degli stand...

E viene anche montata la "coreografia" fatta con bicchieri e bottiglie di plastica: in questo caso eravamo circondati da fiori bianchi, favi e da api (costruite con delle bottiglie)
Lo Spazio Etoile è molto bello e scenografico (fino a qualche anno fa c'era il Cinema Lucina)
E, finalmente, tutto è pronto: ecco Claudia pronta ad accogliere i primi clienti...Alcune delle cornici, che ha decorato con delle pietre di vetro e tessere di mosaico, e la lampada da tavolo che ha dipinto con i colori per vetro.
Gli orologi a pendolo, dietro due "monovasi" dipinti con colori a rilievo per vetro, dei sottopiatti ed un servizietto da caffè per 4 (ed altre cornici in vetro, veramente originali: un regalo adatto per una coppia giovane, in alternativa alle solite cornici in argento).Eccone delle altre: di circa 50, che ne aveva decorate, ne sono rimaste soltanto una decina!
Ed ancora la lampada (venduta ad una simpatica signora) ed un servizietto da caffè per due (particolare perchè le tazzine "rientrano" nella pancia della caffettiera, le avete già viste QUI)

22 marzo 2009

SACROSANTA VERITA'

Per tutti i malati di Facebook, la nuova epidemia degli anni 2000, queste sono sacrosante verità... non pensate !?!




20 marzo 2009

PASTA E CECI DE "I SOLITI IGNOTI"

Speravate tutti da tempo facessi una brutta fine eh ?
Tra l'altro uno degli attori del film aveva il mio stesso cognome....
Ed invece è solo la presentazione di una ricetta per partecipare alla carina raccolta/concorso di ELLE "RICETTE DA FILM".

E, quindi, come potevo non ispirarmi ad uno dei miei film preferiti ? Certo il ballottaggio era con lo strafamoso "maccarone" di Nando Mericoni (Alberto Sordi - mi raccomando: con la E e non MOriconi) nel film di Steno "Un americano a Roma". Ma ho scelto comunque uno dei film più belli e divertenti che l'Italia abbia visto, nonchè il capostipite della Commedia all'Italiana: I SOLITI IGNOTI, che (semmai ce ne fosse bisogno) vi vado a presentare:


I soliti ignoti è un film del 1958 diretto da Mario Monicelli, nominato all'Oscar al miglior film straniero. Soggetto di Age e Scarpelli, sceneggiatura di Mario Monicelli, Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli.
Cinque ladruncoli "bam
bacioni" della periferia romana (Giuseppe Baiocchi “Peppe Er Pantera” (Vittorio Gassman), pugile di scarsissimo avvenire, ladruncolo occasionale e balbuziente; Tiberio (Marcello Mastroianni), fotografo squattrinato che deve badare al figlio neonato visto che la moglie (ladra) è in galera; Mario Angeletti (Renato Salvatori), giovane di belle speranze e, anche se ladruncolo, fondamentalmente di sani principi cresciuto in orfanotrofio, dove torna spesso per portare regalini alle sue tre “mamme”; Michele Nicosia “Ferribotte” (Tiberio Murgia), siciliano verace che ha "lavorato nei tubi di piombo” - che venivano rubati in tempo di guerra per ricavarne metallo da riciclo - e che tiene segregata in casa la bella sorella; Pierluigi “Capannelle” (Carlo Pisacane), ladruncolo da quattro soldi e galoppino, sempre affamato) pianificano un colpo ai danni di una agenzia del Monte dei pegni, approfittando del fatto che il vero ideatore del piano, Cosimo (Memmo Carotenuto) è rinchiuso a Regina Coeli.

Non essendo, però, quello delle "comari" (le casseforti) il loro campo, si rivolgono a Dante Cruciani (Totò), un vecchio scassinatore in libertà vigilata e vera e propria autorità nel campo delle casseforti.

La preparazione del colpo va avanti tra peripezie, ripensamenti, colpi di scena e gag esilaranti sino alla sua conclusione fallimentare ma estremamente comica nella quale i ladruncoli, penetrati nell'appartamento adiacente i locali del Monte di pietà, e momentaneamente disabitato (perchè le proprietarie, proprio pochi giorni prima del colpo, e prima di recarsi fuori Roma, avevano stravolto l'arredamento spostando la camera da letto in quella che era prima la camera da pranzo) si ritrovano.... in cucina a mangiare pasta e ceci ed involtini preparati dalla servetta Nicoletta. Questo film sancisce di fatto l'esordio di un nuovo genere cinematografico, che solo successivamente verrà definito come "commedia all'italiana", uno dei generi più prolifici del cinema del dopoguerra e, certamente, uno dei più importanti dal punto di vista artistico. Infatti questo nuovo tipo di commedia si apre alla quotidianità, alla realtà e innesta i suoi caratteri su precisi scenari sociali, chiari al pubblico che li vive, spesso, in prima persona.
Lo stesso Monicelli ammise che in realtà si voleva in principio parodiare un film noir francese, "Du Rififi chez le hommes" del 1955, nel quale una banda di quattro criminali professionisti progetta un colpo perfetto che si risolverà miseramente. Uno dei titoli provvisori del film doveva essere infatti "Rifufu". I soliti ignoti si arricchisce, invece, di novità importanti: il film fu, infatti, concepito anche in chiave drammatica e tragica: addirittura uno dei personaggi di contorno, ma abbastanza importante nella trama del film, Cosimo, muore travolto da un tram mentre scappa in bicicletta dopo aver tentato uno scippo. Ed addirittura Roma, a parte le scene del furto al Monte di pietà (ricostruito intorno a Via delle Tre Cannelle, ai Fori Imperiali) viene mostrata nei quartieri popolari, con i grandi casermoni della periferia degradata e quasi ignara del boom economico e della ricostruzione. E sintomatico, nella sua schietta asciuttezza, è il dialogo che Capannelle sostiene con un ragazzino al quale si rivolge per chiedere informazioni su dove potese trovare Mario (Salvatori).

Capannelle: "Dimmi un po' ragassolo: tu conosci un certo Mario che abita qua intorno ?"
Bambino: "Qui de Mario ce ne so' cento".
Capannelle: "Sì va bene, ma questo l'è uno che ruba..."
Bambino: "Sempre cento so'".

Come detto, Roma è spesso mostrata da Monicelli fangosa, con le macerie dei bombardamenti degli alleati, scura e desolata ed i vestiti dei protagonisti raramente sono della taglia giusta. E le stesse loro figure vennero fortemente “calcate”: Peppe Er Pantera ha un’andatura dinoccolata, quasi da pugile suonato (quale spesso è), ed è balbuziente; Tiberio ha sempre timore di esporsi e di rischiare, avendo il figlio da tirar su; Capannelle, perennemente affamato e vestito con un improbabile paio di pantaloni alla zuava, da fantino, con il cappelletto in testa e lo slang strascinato; Ferribotte con il classico baffetto e l’atteggiamento “da siculo”. Malgrado tutto i valori di riferimento rimangono sempre positivi ed evidenti, sullo sfondo della vicenda, e sono rappresentati via via da quasi tutti i personaggi: da Carmelina (Claudia Cardinale), la sicurezza del vero legame affettivo, da Nicoletta (Carla Gravina), l'innocenza e dallo stesso Dante Cruciani (Totò), l'esperienza.

Potevo non innamorarmi di un film così ???

Come direbbe Er Pantera: "E' sc-sc-sc-scientifico !"


Ed ecco la PASTA E CECI DEI SOLITI IGNOTI

Ve sèrveno:
250 gr di ceci secchi
1 rametto di rosmarino fresco
2 pomodori
2 spicchi d'aglio
½ cipolla
½ bicchiere di vino bianco
olio, sale e pepe
Messi a bagno i ceci la sera prima, li lascio lessare, partendo in acqua fredda salata (con due spicchi d’aglio e il rosmarino), per un’ora e mezza scarsa. Li scolo e li risciacquo; nel frattempo, nella pentola di coccio, faccio un soffritto con mezza cipolla, 5 cucchiai d’olio e, volendo, un po’ di guanciale (oggi non l’ho messo); appena la cipolla è imbiondita aggiungo mezzo bicchiere di vino bianco, un altro po’ di rosmarino ed i due pomodori in dadolata; dopo due o tre minuti aggiungo i ceci e, mano mano, la loro acqua di cottura (che avrò conservato calda in una pentola sul fuoco al minimo). Lascio andare in cottura, senza salare ulteriormente, per un’altra oretta aggiungendo, se necessario, altra acqua dei ceci. A cottura quasi ultimata calo la pasta direttamente nella pentola di coccio e porto a termine. Lascio riposare il tutto un paio di minuti e poi impiatto, con un giro d’olio a crudo.

16 marzo 2009

GIAAAAALLOO !!!!!!

Niente di preoccupante amici: nessun nobile inglese è stato ucciso dal proprio maggiordomo !
Ma vi ricordate come Pippo Franco, in un "Fantastico" di tanti anni fa (o era "Scacco Matto"), alla fine della trasmissione introduceva il gioco finale, che avrebbe avuto la soluzione il sabato successivo? Proprio dicendo la parola "giaaaaallo".
E vi ricordate, (per chi c'era) nel 1979/80, questa volta nel Fantastico condotto da Beppe Grillo e le sorelle Goggi l'OGGETTO MISTERIOSO !?! Bisognava indovinare un oggetto, visibile da diverse inquadrature ma nascosto in uno scatolone traslucido. Il gioco era legato alla vendita dei biglietti della Lotteria Italia ed il sabato successivo veniva estratto il nominativo vincente tra tutti quelli che, in settimana, avevano indovinato l'oggetto spedendo la risposta in una cartolina che veniva venduta insieme al biglietto della Lotteria Italia.
E quanti di voi conoscono QUESTO COSO !?!
Potrei rilanciare, novello Bappe Grillo, il gioco dell'oggetto misterioso ma sono impaziente e ve lo dico subito io di cosa si tratta.
Ma prima dite: quanti di voi lo hanno mai visto prima? E quanti di voi hanno già in casa questo, ASSOLUTAMENTE SUPERFLUO (ci tengo a precisarlo) oggetto? Io e Claudia non abbiamo saputo resistere: da quando lei lo ha visto, appeso sopra la cassa di un negozio, fino a quando siamo arrivati alla macchina posteggiata non ha fatto altro che dirmi quanto fosse curioso, carino, spiritoso... morale: sono tornato indietro ed ho comprato............
IL TEMPERA CAROTE !!!!
Questa è solo una prima prova ma evoluzioni vegetariane mirabolanti ci attendono.....
E visto che non ci facciamo mancare proprio nulla, ci siamo accattati anche questa nuova pellicola meravigliosa (così dicono): la conoscete? Sembra che ci si possa cuocere sia al forno che al microonde, che possa essere surgelata e che ci si possano cuocere i cibi al cartoccio (che lascerebbe più croccanti che non la stagnola). Avete delle ricettine da propormi ?

08 marzo 2009

E' TORNATA LA STAGIONEEEEEE !!!!

NOOOOO, non parlo della Primavera... che avete capito !?!
Anche se oggi è stata una splendida giornata e, dopo una mattinata passata a montare scaffali nel box, non ce l'ho proprio fatta a rimanere in casa con il primo splendido sole caldo del 2009 !
Adesso, però, sono tornato e posso adempiere al mio compito: la stagione di cui parlo nel titolo, infatti, è la stagione.....DEI MEME !!!!
GIULIA me ne ha giustappunto lanciato uno fresco fresco ed io, che con i meme, mi diverto..... obbedisco !!!
Devo semplicemente elencare 5 cose da cui si è dipendenti!

1 - Penso proprio che non potrò mai fare a meno di innamorarmi della mia città, ROMA, ogni volta che vedrò il sole tramontare su di lei: vedere i colori che Roma ed il tramonto partoriscono, sotto i raggi radenti del sole, è un'emozione unica.... quei colori "aranciati" e caldi che mettono in risalto ancora di più le facciate dei palazzi ed i monumenti, e che poi si tramutano in un cielo rosa e celeste.... un incanto !!

2 - Sono letteralmente dipendente..... DALL'ESTATE !!! Per 8 mesi l'anno sogno di poter aver la macchina del tempo per veder arrivare ancora prima l'estate, il caldo, le ciliegie, le pesche, la sabbia, le polo indossate a pelle, i bermuda. Adoro camminare scalzo e sogno di farlo ogni volta che sono costretto a mettere le scarpe (ancora un paio di mesi e poi........ :-D)

3 - Purtroppo, dopo un'operazione andata non proprio a buon fine qualche anno fa, sono dipendente..... DALLA PAPAIA DISIDRADATA !!! (questa non ve l'aspettavate eh !?!!! ^_^ ) Non passa giorno che non metta in bocca un dadino di papaia, giocandoci per ore come fosse un chewing gum (certo non facendoci il palloncino :-D ). A parte che mi piace il suo sapore, ne ho sempre un pezzettino in bocca per tenere umida la gola, altrimenti la voce mi si abbassa (ancor più di quando già non sia). La mia dolce dipendenza...

4 - Quando salgo in auto automaticamente (oltre gli improperi verso gli automobilisti, i pedoni, gli uccelli, i semafori, gli aerei in cielo, i Lillipuziani, i Sumeri, le stelle fisse, gli extraterrestri..... sono un tipo tranquillo al volante, s'è capito ?!? Hahahaha. Però rispetto sempre il codice della strada.... magari a volte interpretandolo a modo mio....) scatta l'accensione della radio (o un cd): magari la tengo in sottofondo lievissimo mentre si chiacchiera tra un semaforo e un motorino a terra (a Roma sono più frequenti dei funghi nel sottobosco....) ma mi piace tenerla quasi sempre accesa (ed ogni mattina, mentre mi avvicino all'ufficio, cerco di entrare in sintonia col mondo ascoltando Il Ruggito del Coniglio su RadioDue). E poi la radio accesa in autostrada è un ottimo deterrente alla chiacchiere della suocera. Che s'ha da fa' pe' campa'... hahahahahaha

5 - Sono assolutamente dipendente.... DALLA CARBONARA !!!! E non accetto variazioni alla ricetta base, dettate da mode strane e ciappottone, come la carbonara con carciofi, con zucchine, di mare...... Sono senz'altro gradevoli e valilde alternative ma.... LA CARBONARA E' LA CARBONARA, E BASTA ! ^_^

Visto che, come ben sapete, sono ariete ascendente ariete, non mi piacciono le cose lasciate a metà e, alle 5 "dipendenze" aggiungo, girando il meme a CLAUDIA, CLAUDIA, LYDIUZZA, LAURA e LUCA & SABRINA , le 5 "cose materiali" che odiate di più.
Per quanto riguarda me...:

1 - DETESTO le camicie, anche se purtroppo d'inverno quelle devo indossare. D'estate, invece, polo a rotta di collo... E, delle camicie, in particolar modo detesto come "tirano" sotto le ascelle, facendoti sentire legato nei movimenti, e poi tutta quella serie di bottoncini su polsini, maniche e colletti..... AAAAAAHHHHHHHHHH !!!!!! ^_^

2 - Detesto quando un piatto non mi viene bene o, quantomeno, non come vorrei realizzarlo.

3 - Non sopporto il freddo e la pioggia per più di due giorni a settimana: lo so che fanno parte della natura e, in particolar modo la pioggia, sono necessari alla vita ma io sono (come appena detto) dipendente dal sole e dal caldo (anche se detesto quel caldo umido che, per alcuni giorni, a Roma proprio non ti fa respirare).

4 - Detesto il lavoro che faccio (da 7 anni e mezzo faccio gli stipendi nella mia azienda, un lavoro assolutamente monotono e ripetitivo mentre prima mi occupavo di diritti d'autore radiotelevisivi, e quello si che lo amavo di lavoro; cosa, questa, che mi fa sopportare ancor meno il lavoro attuale). Ma se voglio magna' la carbonara mi tocca farlo lo stesso....

5 - Detesto la tv idiota fatta di urla, schiamazzi, liti del tutto gratuite alimentate soltanto per fare audience. Odio quelli che io definisco "i prìncipi del nulla": tutta quella massa di "figuranti" del piccolo schermo le cui braccia sono state sottratte all'agricoltura...

05 marzo 2009

I FIORI DI CERNIA DI CLAUDIA


A Claudia piace molto fare composizioni con fiori freschi, secchi o in stoffa e lattice (oltre a molte altre cose come pitturare su vetro e ceramica, fare bomboniere, fare mosaici, decorare orologi o fare piatti per le feste, decoupage e mille altre cose...) e, evidentemente, questa passione se la "porta dietro" anche in cucina...
Così, l'ultima volta che ha voluto fare dei filetti di cernia al forno, li ha voluti decorare come fossero dei fiori.... La ricetta non serve... basta la foto e un po' di fantasia...

02 marzo 2009

ALICI MARINATE

Passeggiando per il mercato di Testaccio ho trovato un ottimo banco del pesce, dove abbiamo comprato due bellissimi tranci di tonno e dei, altrettanto belli, gamberoni.
Ma i protagonisti del piatto di oggi sono dei meravigliosi aliciotti: esternamente di un bellissimo argento con riflessi di madreperla e dentro rosati.
Con questi ultimi non ci sentivamo di fare un tortino: tanto erano belli che meritavano di essere mangiati crudi. E così ho preparato una marinatura fatta con il succo di mezzo limone di media grandezza, una punta di cucchiaino di sale, una grattatina di pepe rosa, di Sechuan e nero e 4 cucchiai di olio novello. Ho messo in frigorifero per 3 ore, dopo aver coperto con la pellicola... e buona mangiata: ottimi !