30 settembre 2007

BASSI E ALTI... STELLE E STALLE

Dopo la "sònata" di ieri inflitta dall'Inter alla Roma (anche se per 26 minuti, fino al doppio regalo "natalizio" di Totti e Giuly, l'Inter è apparsa terrorizzata dalla forza della Roma e si è barricata nella propria trequarti campo con 9 uomini a difendere)
e la bruciante sconfitta, per due miseri punti, subita dalla "mia" Italia ai mondiali di rugby contro la Scozia (se soltanto Bortolussi avesse centrato i pali una delle quattro volte che non lo ha fatto avremmo passato noi il turno vincendo 19-18 e l'Italia sarebbe entrata, per la prima volta, tra le prime 8 squadre in un campionato mondiale)
oggi, glissando sulla figura barbina della Ferrari che sul circuito di...... "Venezia" (la pista era immersa in una tempesta d'acqua)
è partita praticamente con gomme da asciutto, ci ha pensato il ciclista Paolo Bettini, "il Grillo", a rimettermi di buon'umore: dopo aver vinto l'oro olimpico ed il titolo di campione del mondo su strada lo scorso anno, ha bissato il successo a Stoccarda dove, con il bicampione del mondo del 1991 e del 1992 Giagni Bugno - che proprio qui aveva vinto il primo dei suoi due titoli - ed in compagnia del "carneade" Eddy Merkx (!!!) era stato definito dagli organizzatori e dalla federazione internazionale "presenza non gradita" (!!) in quanto si è rifiutato di firmare (unico!) la "Carta Etica della federazione internazionale", un documento (del tutto inutile) contro il doping, che di certo non può essere considerato un muro contro il malcostume imperante nel ciclismo ed in molti altri sport, considerandolo inutile e ridicolo (voglio proprio vedere quanti ciclisti che lo hanno firmato di qui a due-tre anni saranno condannati per uso di sostanze dopanti).
Complimenti a tutta la squadra italiana (ed anche alla giovanissima Marta Bastianelli, di Lariano, che ieri ha vinto, a soli 20 anni, lo stesso titolo di Bettini: la gara su strada a squadre).
E un "GRANDI" anche alle ragazze della pallavolo che, per la prima volta, dopo aver battuto due volte di seguito la stellare Russia, hanno battuto in finale anche la Serbia 3-0: stasera si può andare a dormire con il sorriso sulle labbra......
Non dimentico poi di ringraziare il "mediano di mischia" Alessandro Troncon che ieri ha segnato la sua ultima meta in nazionale, visto che dopo 102 partite in azzurro e ben 176 punti sul viso ha deciso, dopo 29 anni di attività rugbystica (a 34 anni effettivi), di appendere le scarpe al chiodo: ci mancherai Tronky !!!
Ale Troncon, Fabio Ongaro, Mauro Bergamasco e Gonzalo Canale dopo la sconfitta con la Scozia.




3 commenti:

kix ha detto...

miiii!!!! sei meglio della gazzetta dello sport!!! :)

isla ha detto...

ma va che quello sulla sinistra è capitan Sergio Parisse non Canale!!!

JAJO ha detto...

ISLA, hai ragionissima, scusa il refuso :-)
Anche se ai mondiali il capitano era ancora Bortolami :-D